Ridurre l’impatto acustico del Trasporto ad Alta Velocità, ridurre la resistenza aerodinamica e l’impatto tra convoglio lanciato e l’ingresso nei tunnel. Ma anche ridurre l’impatto tra convogli che si incrociano sulle linee di percorrenza in direzione opposta, con materiale rotabile realizzato con materiali compositi innovativi e nuovi materiali termoplastici, allo scopo di ridurne il peso, risparmiare energia, attenuare la vibrazione, aumentare il comfort dei passeggeri, migliorare le prestazioni del condizionamento (particolarmente sentito in epoca COVID).
Sono solo alcuni esempi del contributo che l’aerospazio può portare al settore ferroviario e che si esprime su più piani. Le tecnologie innovative sviluppate per lo spazio forniscono infatti risposte a numerosi settori, stimolandone l’innovazione come nel caso del settore ferroviario.
Altri esempi? Quando il mondo della ricerca esamina l’incremento di efficienza richiesta ai treni del futuro prossimo, viene avanti l’utilizzo di motori elettrici di nuova generazione sperimentati in ambito aeronautico. Idem per l’obiettivo di tenere sotto controllo l’infiammabilità delle piattaforme assicurando migliori performance in termini di sicurezza: anche questa è un’applicazione concreta delle tecnologie sviluppate per l’aerospazio.
Tante novità quindi che sono emerse nel corso di EXPO Ferroviaria, che per la prima volta ha visto partecipare all’appuntamento una folta rappresentativa del mondo dell’aerospazio - tredici imprese eccellenti – riunite a Milano per iniziativa del Distretto Aerospaziale della Campania.
Tra aerospazio e industria ferroviaria le connessioni sono quindi sempre più solide e significative. Le integrazioni sinergiche sul piano scientifico, progettuale, tecnologico sono destinate a essere sempre più frequenti e promettenti per effetto della evoluzione del trasporto ferroviario, impegnato a ottimizzare la velocità dei collegamenti, aumentare il comfort, limitare gli sprechi di materiali ed energia in chiave di economia circolare.
“A Milano abbiamo portato un network – afferma il presidente del DAC Luigi Carrino - che aggrega i protagonisti del sistema regionale - spazio, aeronautica, difesa –, espressione di una filiera produttiva che in periodo preCovid esprimeva un volume d’affari stimato in 2,8 miliardi di euro e un numero di dipendenti non inferiore a tredicimila unità. Senza tema di smentita possiamo dire che la realtà aerospaziale campana riveste in Italia un ruolo di primissimo piano per contenuti tecnologici, competenze scientifiche, know how e tradizione industriale, in special modo in diversi comparti che rappresentano vere e proprie intersezioni con il settore del trasporto ferroviario, da cui è possibile generare nuove opportunità di business, nuovi prodotti, nuova occupazione di qualità”.