Le grandi aziende della microelettronica stanno pesantemente entrando nell’area emergente dell’Internet of Things, mercato accreditato di più di 25 miliardi di unità e di 4 trilioni di dollari nel 2020. La società di ricerche di mercato IDC utilizza il termine di Intelligent Systems per definire una classe in espansione di sistemi embedded sicuri, in grado di ospitare un sistema operativo e di eseguire App native e di provenienza Cloud. Questa stessa terminologia è usata da Intel per descrivere un area cui altri si riferiscono come, appunto, Internet of Things o comunicazione machine-to-machine. È intenzione di IDC lanciare tra pochi mesi un sito specializzato che possa far chiarezza sui temi IoT ed M2M. La predizione di 25 miliardi di Intelligent Systems include solo dispositivi che integrano microprocessori a 32 bit, escludendo sistemi embedded basati su micriocontrollori e nodi di sensori. Attualmente il mercato è molto frammentato: in temini di architetture di processori, l’architettura ARM è adottata in circa un terzo degli attuali Intelligent Systems e Intel per il 10%, con i prodotti MIPS accreditati di un ottimo potenziale. Questa frammentazione si estende poi agli ecosistemi, dove service provider, produttori di sistemi, di chip e di app hanno tutti le loro specifiche partnership, per cui occorre molta formazione tecnica e anche collaborazione tra i diversi protagonistim del mercato.
È l’era degli Intelligent Systems
