Incontro in Confindustria, a Catania, con aziende, università e digital lab sui temi dello sviluppo delle infrastrutture digitali, dell’Industria 4.0 e dell’innovazione.
Ai lavori ha partecipato, tra gli altri, Marco Bellezza, amministratore delegato di Infratel Italia, società in house del Ministero dello Sviluppo economico, soggetto attuatore del Piano Banda Ultralarga del Governo. L’incontro, organizzato dagli industriali catanesi, ha fatto il punto sulla realizzazione delle autostrade digitali che, insieme agli investimenti rivolti all’innovazione, sono necessarie per dare competitività al sistema produttivo.
“In questa delicata fase di ripartenza – ha detto il presidente di Confindustria Catania Antonello Biriaco – gli investimenti in tecnologie digitali assumono una rilevanza strategica perché potranno fare da volano alla ripresa economica. Il periodo di lockdown che abbiamo vissuto ha fatto emergere drammaticamente la differenza di competitività tra varie aree del Paese basata proprio sul diverso livello di infrastrutturazione digitale. Oggi più che mai l’eliminazione del digital divide deve essere un obiettivo irrinunciabile per spingere le imprese verso processi di innovazione continua, vitali per guardare al futuro. Catania è da sempre sede di eccellenze produttive votate all’innovazione e alla ricerca e quindi con le carte in regola per cogliere queste opportunità, diventare motore di cambiamento e leader nella sperimentazione di nuove tecnologie”.
“Il lockdown e un utilizzo massiccio delle tecnologie digitali – ha affermato Marco Bellezza – hanno fatto assumere una centralità mai avuta prima al tema della Banda ultralarga e a Infratel Italia quale soggetto attuatore del Piano per conto del Mise e delle Regioni. Confrontarsi con i territori e innescare processi di crescita virtuosi come l’occasione odierna è fondamentale. Negli ultimi mesi abbiamo impresso una decisiva accelerazione al progetto con la concessionaria ma bisogna fare di più. Avere accesso all’infrastruttura BUL è infatti una precondizione per l’abilitazione di servizi essenziali per cittadini e imprese. In Sicilia riscontriamo positivamente che il piano rispetto alle altre regioni è in un buon stato di avanzamento. Anche a livello di fondi comunitari gli investimenti in infrastrutture avranno un ruolo centrale e il Paese non può perdere questa opportunità di sviluppo fondamentale per i borghi e i territori marginali. Ci sono le risorse e le occasioni, va favorito il più possibile un dialogo costruttivo con le amministrazioni locali, le imprese e tutti i soggetti coinvolti per innescare processi virtuosi di crescita e sviluppo economico per la collettività”.
"La nostra missione – ha spiegato il presidente del Digital Innovation Hub Sicilia, Francesco Caizzone – è quella di sensibilizzare le Pmi sulle opportunità che i temi abilitanti di Industria 4.0 possono offrire, in tal senso dobbiamo agire da ponte tra il mondo delle imprese, della formazione delle competenze e dell’innovazione. Allo stesso tempo siamo anche promotori di quell’ecosistema dell’innovazione territoriale che sappia mettere insieme Università, laboratori di ricerca e sviluppo, investitori ed Enti Locali al fine di mettere a disposizione tutte le competenze necessarie a supporto della costruzione di imprese 4.0. In questo contesto la connettività è una leva fondamentale per accelerare la digitalizzazione delle aziende, ma anche dei cittadini e delle amministrazioni pubbliche, una condizione indispensabile per preparare un futuro che ci vedrà sempre più connessi”.
Per Fabio Schilirò, presidente della sezione Terziario innovativo di Confindustria Catania, “la transizione digitale è un’urgenza del Paese, i risultati emersi nell’ultimo indice DESI (Digital Economy Society Index) dimostrano come l’Italia, a fronte di un miglioramento della connettività, debba ancora sviluppare le competenze digitali. Ma non basta, nei prossimi anni saranno necessari più investimenti per accelerare le infrastrutture a banda ultralarga, in fibra e 5G, e incrementare lo sviluppo di nuove tecnologie come l’Internet delle Cose, l’intelligenza artificiale e il Cloud, in modo da abilitare l’innovazione. Oltre a questo è necessario che anche il Paese favorisca la diffusione della cultura del digitale a partire dai giovani e dalle scuole”.