Avviati i primi sei competence center su otto con i primi bandi pubblici, linee dimostrative in dirittura di arrivo e qualche webinar già disponibile per le imprese, ora si gioca la partita europea. Si prevede che il Digital Europe Programme metterà in campo 9,2 miliardi di euro per il 2021-2027 per progetti di digitalizzazione e Industria 4.0 della rete degli European Digital Innovations Hub. Ciascun Paese membro deve presentare attraverso il proprio Ministero dello Sviluppo Economico una candidatura per entrare a far parte di questa rete europea e giocare la partita dei finanziamenti. Il Mise ha scelto il sistema degli otto Competence Center italiani come candidati capofila per l’Italia.
In campo da oltre un anno, Artes 4.0, Bi-rex, Cim 4.0, Made, Smact e Start 4.0 ora giocano la carta europea. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti riconosciuto negli otto Competence Center italiani (due sono un po’ più in ritardo, il Meditech che ha ottenuto l’ok dalla Corte dei Conti a febbraio 2020, e il Cyber 4.0), il giusto modello aggregativo per accelerare innovazione e digitalizzazione in chiave 4.0 nel Paese, da candidare in Europa per entrare nella rete in fase di costituzione degli European Digital Innovation Hub.
Un modello, quello dei centri di competenza, che si è rinforzato nei giorni scorsi con la firma dell’accordo quadro di collaborazione con il network dei Digital Innovation Hub (DIH) di Confindustria. Si tratta di una importante sinergia, frutto di un serrato gioco di squadra, per accompagnare soprattutto le pmi nella trasformazione digitale di prodotti e processi e nel supporto alla conoscenza e alla formazione specialistica in materia 4.0.
I DIH sono oltre una ventina, distribuiti in tutte le Regioni con un unico coordinamento centrale e si occupano di ascolto, sensibilizzazione e assessment della maturità digitale delle imprese, che poi indirizzano ai competence center di riferimento, per tipologia di tecnologia da implementare.
A loro volta i Competence Center, frutto di partnership pubblico-private, riuniscono il meglio della ricerca e dell’Università con le eccellenze industriali del Paese su tutto il territorio nazionale e si occupano di orientamento, formazione e trasferimento tecnologico in ambito 4.0, gestione di progetti di innovazione e anche pubblicazione di specifici bandi per progetti ad alto TRL (Technology Readiness Level).
Un sistema aggregato con focus sulla transizione tecnologica
Si tratta di un sistema aggregato, focalizzato sulle competenze digitali e sulla transizione tecnologica verso le imprese, che il Mise ha riconosciuto come allineato al Digital Europe Programme che, per il periodo 2021-2027, si prevede metterà in campo circa 9,2 miliardi di euro attraverso la rete degli European Digital Innovation Hub, a cui i Competence Center sono candidati “per coerenza e rispondenza alle finalità generali e ai parametri fissati dalla proposta di Regolamento della Commissione europea” come ha indicato il Mise in una nota inviata ai Competence Center.
«La strategia europea di politica industriale parla di ecosistemi dell’innovazione. I Competence Center sono tra i candidati ideali a divenire dei Digital Center europei diffusi in tutto il Paese. E questo potranno farlo sia aggregando le competenze presenti sui loro territori e promuovendo candidature di sistema forti e radicate; sia lavorando in coordinamento con altri attori qualificati del trasferimento tecnologico presenti. Il raccordo con i Digital Innovation Hub promossi da Confindustria rafforza questa rete di innovazione diffusa, creando le condizioni migliori per aumentare la trasformazione digitale delle imprese. Questa è la direzione lungo la quale vogliamo intervenire come Mise: rafforzare questo sistema, ampliarlo al Sud e portarlo in Europa partecipando alla rete degli European Digital Innovation Hub», ha dichiarato il sottosegretario allo Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella.