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Community Manufacturing: e anche la produzione industriale è a chilometro zero

Che cosa si intende per Community Manufacturing? Come può un modello di questo tipo promuovere lo sviluppo territoriale, supportando la filiera corta e la produzione decentralizzata? Lo spiega nel documento Giovanni di Girolamo, dell'Ufficio Territoriale di Palermo di Enea.

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Laura Rubini

L’evoluzione del panorama industriale verso modelli di produzione più sostenibili ed efficienti implica sfide strategiche che coinvolgono i tessuti e le economie locali. Tessuti ed economie contraddistinti da una grande varietà di piccole e medie imprese che costituiscono la forza trainante del panorama industriale italiano.

Queste pmi giocano un ruolo di primo piano nella transizione verso Industria 4.0, nel pieno rispetto di parametri economici, ambientali e sociali ormai divenuti imprescindibili.

In particolare, le pmi del settore manifatturiero richiedono un forte impulso dall’innovazione, nell’ottica di attuare un restyling e un upgrade delle linee di produzione. Per farlo, serve un elevato grado di integrazione delle tecnologie innovative e l’implementazione di nuovi modelli di gestione della produzione industriale. Si guadagna così in competitività e autonomia dei contesti locali.

Community Manufacturing e il caso virtuoso della manifattura additiva

Per farlo, è proprio in questi contesti che un modello di Community Manufacturing può rivelarsi estremamente vantaggioso in termini di promozione della filiera corta e di una produzione industriale decentralizzata.

In Italia e in Europa esistono già diversi operatori e fornitori di attività di R&S specializzati nella manifattura additiva, che possono mettere in pratica il concetto di Community Manufacturing sul territorio.

Proprio la manifattura additiva si presta alla decentralizzazione. Ha favorito altresì la recente comparsa di infrastrutture locali come i laboratori di fabbricazione, dei centri di fabbricazione personale e creativa, un raro esempio di decentralizzazione intesa su scala globale.

IN QUESTO DOCUMENTO, Giovanni Di Girolamo di Enea [Dipartimento SSPT-Divisione Promas-Ufficio Territoriale di Palermo], in collaborazione con Dario Della Sala, responsabile della Divisione Promas dell’Agenzia Enea, e Paolo Tassini, responsabile del Laboratorio Nano, spiega come si crea e come funziona un modello di Community Manufacturing.

Potrai approfondire questi temi:

  • Produzione centralizzata e decentralizzata
  • Economie locali e stakeholder
  • Come si crea e come funziona un modello di Community Manufacturing
  • Le infrastrutture territoriali necessarie ad abilitare il Community Manufacturing
  • La platea di stakeholder coinvolti in un modello di Community Manufacturing

Community Manufacturing: e anche la produzione industriale è a chilometro zero - Ultima modifica: 2023-07-05T15:38:20+02:00 da Laura Rubini