HomeScenariCloud computing: la Commissione europea avanza decisa

Cloud computing: la Commissione europea avanza decisa

Leggi le riviste ⇢

Ti potrebbero interessare ⇢

La Redazione

La Commissione europea ha istituito oggi un gruppo di esperti incaricato di individuare clausole contrattuali sicure ed eque per i servizi di cloud computing, sulla base di uno strumento facoltativo. L’obiettivo è individuare le migliori prassi per rispondere alle preoccupazioni dei consumatori e delle piccole imprese, spesso riluttanti ad acquistare questi servizi a causa di contratti poco chiari. La creazione del gruppo di esperti è una delle azioni intraprese dalla Commissione proprio per aumentare la fiducia dei consumatori nei servizi di cloud computing e sfruttarne la capacità di stimolare la produttività economica in Europa. Si tratta di una delle azioni chiave della strategia della Commissione sul cloud computing, adottata lo scorso anno (IP/12/1025, MEMO/12/713) al fine di affrontare questioni legate al cloud che non sono coperte dal diritto comune europeo della vendita, attualmente in fase di discussione (MEMO/13/792). «In occasione del Consiglio europeo della scorsa settimana, i leader dell’UE hanno sollecitato l’adozione di misure che contribuiscano a creare un mercato unico per il cloud computing. La Commissione sta facendo la sua parte. Se sapremo cogliere appieno le opportunità offerte da questa tecnologia si potranno creare 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa e il PIL dell’UE crescerà di circa l’1% l’anno entro il 2020», ha dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria UE per la Giustizia. «Stiamo chiedendo agli esperti di proporre un insieme equilibrato di clausole contrattuali che aiutino i consumatori e le piccole e medie imprese a usufruire dei servizi cloud con maggiore sicurezza. La fiducia è garanzia di sicuro successo — i cittadini devono potersi fidare che i servizi a cui ricorrono sono equi e affidabili.» Il gruppo di esperti sul cloud computing comprende rappresentanti dei fornitori di servizi cloud, dei consumatori e delle PMI, nonché esponenti del mondo accademico e giuristi (cfr. allegato). Il 19 e 20 novembre 2013 è previsto il primo incontro del gruppo che dovrà presentare nella primavera 2014. Il contributo degli esperti confluirà in un documento politico che avvierà un’ampia consultazione pubblica sulle varie possibilità contrattuali per i servizi di cloud computing offerti ai consumatori e alle PMI.

Contesto

Il 27 settembre 2012 la Commissione europea ha adottato una strategia denominata "Sfruttare il potenziale del cloud computing in Europa" (IP/12/1025, MEMO/12/713). La strategia punta a incrementare il ricorso alla "nuvola" in tutti i settori economici. Il gruppo di esperti rappresenta un elemento chiave di questa strategia e degli sforzi della Commissione di promuovere il mercato unico digitale, già avviati nell’ambito di altre iniziative legislative, come la riforma UE sulla protezione dei dati (MEMO/13/923) e la proposta relativa al diritto facoltativo europeo della vendita (MEMO/13/792). Il gruppo di esperti ha il compito di aiutare la Commissione a valutare le opzioni disponibili per migliorare il quadro giuridico dei contratti relativi ai servizi cloud offerti a consumatori e PMI (IP/13/590), in modo da aumentare la fiducia di questi ultimi e di spingerli a ricorrere maggiormente a questo tipo di contratti. Per cloud computing o "nuvola informatica" s’intende la memorizzazione di dati (come file di testo, immagini e video) e di software su elementi remoti ai quali gli utenti accedono via internet utilizzando il dispositivo che preferiscono. Si tratta di una modalità più rapida, economica, flessibile e potenzialmente più sicura rispetto al ricorso a soluzioni informatiche locali. Vari siti molto popolari – come Facebook, Spotify o la posta elettronica in rete – utilizzano già il cloud computing, ma i reali vantaggi economici si ottengono tramite l’uso capillare di questa tecnologia a livello delle imprese e del settore pubblico. La strategia della Commissione sul cloud computing si articola in tre azioni chiave, di cui una si prefigge di individuare condizioni contrattuali sicure ed eque per il cloud computing. La presenza di clausole contrattuali "tipo" può contribuire ad agevolare gli accordi contrattuali tra i fornitori di servizi cloud e i consumatori e le piccole imprese, facilitando l’applicazione delle norme UE sulla tutela dei dati personali pertinenti per questo tipo di servizi. Le proposte di riforma in materia di protezione dei dati, presentate dalla Commissione europea e sostenute la settimana scorsa dal Parlamento europeo con una maggioranza schiacciante (MEMO/13/923), contribuiranno anch’esse a istituire un quadro giuridico che incoraggerà lo sviluppo di servizi di cloud computing. Una rapida adozione di tali iniziative favorirà lo sviluppo del mercato unico digitale consentendo a consumatori e PMI di beneficiare pienamente di una maggiore offerta di servizi digitali e di cloud computing. Grazie alla proposta su un diritto comune europeo della vendita, la Commissione sta già lavorando al miglioramento del quadro giuridico per i contratti di cloud computing (MEMO/13/792). Tale normativa istituirà a livello unionale un diritto della vendita di applicazione facoltativa con norme eque ed equilibrate a cui potranno ricorrere consumatori e PMI quando acquistano prodotti digitali come musica o software da scaricare dalla nuvola. Per quanto riguarda altri aspetti contrattuali non contemplati dal diritto comune europeo della vendita, il gruppo di esperti interverrà in maniera mirata in modo da includere gli elementi rilevanti per il cloud computing, ricorrendo a uno strumento facoltativo analogo.

Cloud computing: la Commissione europea avanza decisa - Ultima modifica: 2013-10-28T13:40:12+01:00 da La Redazione