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Blockchain per l’industria

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La Redazione
Simone Milli - Consulente in Proprietà Industriale, Consulente Europeo in Brevetti, Consulente Europeo in Marchi e Design.

Una tecnologia sempre più accreditata di poter apportare innovazioni rivoluzionarie non solo nella finanza ma anche nei processi produttivi, garantendo decentralizzazione, trasparenza, sicurezza e immutabilità dei dati.

Blockchain è tra le tecnologie che avranno un maggior impatto nel 2018, anche se probabilmente nei prossimi due o tre anni sarà più oggetto di frenetica attenzione che non fonte di reali benefici, dato che le opportunità di business e i limiti oggettivi sono ancora da ben analizzare e comprendere.

L'opinione di Simone Milli - Consulente in Proprietà Industriale, Consulente Europeo in Brevetti, Consulente Europeo in Marchi e Design.

La nostra prima domanda è per certi versi banale, ma lascia spazio ad ampie considerazioni: Cosa ne pensate di Blockchain?

Sono convinto che Blockchain potrebbe rivoluzionare completamente molti settori, quali il settore finanziario, delle scommesse, dei pagamenti, della logistica, e dei sistemi di votazione / registrazione certificata. Naturalmente, blockchain sarà solo la spina dorsale di questo cambiamento, che avverrà principalmente attraverso il nuovo paradigma informatico delle applicazioni decentralizzate (Dapp) e degli smart contract che verranno implementati sulle piattaforme di blockchain.

Smart Contract, Dapp e blockchain costituiranno nell'immediato futuro un trinomio che rivoluzionerà completamente alcuni settori.

Riprendendo una frase della presentazione di questa inchiesta, la tecnologia Blockchain è da più parti sempre più accreditata di poter apportare innovazioni rivoluzionarie non solo nella finanza ma anche nei processi produttivi. Cosa pensate di questa affermazione? È realistico ipotizzare un trasferimento delle logiche delle transazioni finanziarie, da cui sono nati gli ecosistemi Blockchain, al mondo dei processi di produzione in generale o quantomento nelel applicazioni Internet of Things?

È piuttosto verosimile ipotizzare un futuro in cui molte tecnologie di tipo blockchain saranno applicate ai processi finanziari, commerciali e produttivi, cambiandone radicalmente la metodologia operativa. Si pensi solo, in ambito finanziario, al fenomeno delle ICOs, che già adesso permette ad una impresa di avere accesso diretto al capitale degli investitori attraverso l'emissione di un TOKEN da impiegare nel business. In questi ultimi anni sono nate e stanno nascendo piattaforme Dapp blockchain based che permettono la creazione di TOKENs, e di conseguenza il lancio delle ICO, così come la creazione di applicazioni decentralizzate (Dapp).
Alcune di queste piattaforme Dapp sono già operative, ad esempio Ethereum (nella versione Classic ed in quella hard fork del Giugno 2016), altre piattaforme lo saranno nell'immediato futuro (e.g. Eos platform).
Blockchain si trova però adesso nella sua fase infantile: stanno nascendo molti progetti, alcuni con "disrupting prospective" ed altri con potenzialità minore. L'interesse attorno a questo settore è in questo momento notevole e, quando le piattaforme Dapp saranno mature ed il vero paradigma della blockchain verrà pienamente compreso ed accolto, verranno costruite molte applicazioni su di esso. Secondo alcuni esperti, l'impatto che questa tecnologia potrebbe avere in certi settori è paragonabile a quello di internet per il mondo delle informazioni. Internet ha impiegato circa 10 anni per raggiungere una capillare distribuzione e diffusione nel mondo del Business (nel 2006 non avere un sito internet era quasi impensabile per una impresa, nel 1996 pochissime imprese avevano un sito internet).
Potremmo paragonare l'anno 2018 per la blockchain all'anno 1996 per internet (una nota di biografia personale: l'anno 1996 è l'anno in cui comprai il mio primo modem - 56k - e quasi nessuno dei miei conoscenti aveva ancora una email, nè sapeva o immaginava come l'email avrebbe trasformato il nostro modo di comunicare). A quel tempo, anche solo vedendo che cosa era possibile fare con internet (che non era molto, ma era qualcosa di completamente nuovo e rivoluzionario), si intuiva la sua forza dirompente, anche se era impossibile prevedere tutto quello che sarebbe nato negli anni venturi e come il mondo delle imprese ne sarebbe stato rivoluzionato profondamente.
E come internet all'inizio aveva i suoi grossi problemi da risolvere di velocità e di crescita dei nodi (gli "early user" di internet sicuramente ricordano la lentezza dei modem, i problemi degli ISP, i costi elevatissimi degli abbonamenti), anche la blockchain oggi, come ogni tecnologia "infante" che si rispetti, ha la sua strada da percorrere verso il successo costellata di entusiasmi e di difficili problemi tecnologici da risolvere.
In questo momento un grosso problema di molte piattaforme Blockchain based è ad esempio la scalabilità della Blockchain, ovvero banalizzando "la velocità" con cui vengono scritte le transazioni nella blockchain. La maggior parte delle blockchain sono ad oggi infatti piuttosto lente e non riuscirebbero a supportare un grosso numero di utenti o applicazioni. Volendo fare un esempio, una semplice applicazione Dapp quale Cryptokitties (un gioco virtuale che ha generato un numero di transazioni elevato verso la blockchain) è riuscita nel Dicembre 2017 ad allungare notevolmente la coda di attesa delle transazioni da registrare nella Blockchain di Ethereum, impedendone di fatto un utilizzo normale.
E' difficile trovare un buon compromesso fra la decentralizzazione e la scalabilità.
Aumentando infatti la centralizzazione, può aumentare la scalabilità, ma ci allontana dal vero spirito della blockchain (e di Satoshi Nakamoto) che è quello di garantire la certezza delle informazioni sulla blockchain perchè distribuite e quindi non controllate da nessun ente centrale.
Per fare il punto della attuale situazione Blockchain in ambito finanziario, possiamo evidenziare che già adesso sono operative tecnologie interessanti per il trasferimento di denaro elettronico ad alta velocità: si pensi alle tecnologie sviluppate dall'azienda americana Ripple (XRP based) e dalla fondazione no profit Stellar (XLM based), che in pochi secondi riescono a movimentare ed autenticare migliaia di transazioni di tipo economico con efficienza e produttività comparabile ed in molti casi superiore a quelli dei sistemi esistenti (e.g. SWIFT, VISA).
Nel mondo dell'Iot è invece di recente nato un progetto (IOTA), finalizzato a rivoluzionare il mondo delle transazioni B2B ovvero machine to machine (attraverso l'emissione di un TOKEN scambiabile ed una blockchain "un pò particolare").
Il mondo delle scommesse sarà probabilmente il primo ad essere rivoluzionato, in breve tempo, da alcune piattaforme finalizzate ad implementare una predizione del mercato decentralizzata: a titolo di esempio ricordiamo AUGUR e GNOSIS che secondo la rispettiva road map dovrebbero essere operative a breve. In queste piattaforme, sarà possibile agli utenti aprire un "market" ovvero una scommessa e ad evento avvenuto l'esito sarà verificato direttamente dai possessori del TOKEN, in cambio di una ricompensa.
Come sostenevo all'inizio, è più una questione di tempi che di certezze: blockchain rivoluzionerà completamente alcuni settori negli anni a venire.

Per quanto vi riguarda, avete iniziative di studio, di valutazione della tecnologia Blockchain, per meglio analizzarne vantaggi e limiti, in vista di un vostro eventuale diretto utilizzo?

Nel mondo IP (Intellectual Property) la blockchain potrebbe essere utilizzata dagli Uffici Brevetti ad esempio per memorizzare (in modo immutabile)  le informazioni dei depositi dei titoli IP, oppure per garantire la paternità e la data certa del diritto di autore (si ricorda a tal proposito il progetto che verrà rilasciato a breve denominato po.et finalizzato ad autenticare un contenuto informatico sulla blockchain, così da garantirne in modo immutabile la paternità e la data). Il settore dell'IP sarà però molto probabilmente toccato marginalmente dalla blockchain nel vero "core business" ("core business" costruito più su fondamenta legali che su processi informatici / commerciali / produttivi), ma sicuramente dovrà confrontarsi negli anni futuri con la blockchain pur supportare le nascenti invenzioni in campo IT e sarà impattato da eventuali cambiamenti che dovessero verificarsi nel settore dei pagamenti. La nostra società Bugnion Spa sta studiando la tecnologia blockchain nell'ottica di poter fornire assistenza ai nostri clienti anche su questo tema, anche con nuovi strumenti che dovessero emergere in tal senso. Saremo pronti ad accogliere gli impatti di questa tecnologia nel nostro mondo IP e la studieremo sicuramente negli anni a venire per valutare la possibilità di una eventuale trasformazione o sviluppo del nostro business.

L'intervistato

Simone Milli è Consulente in Proprietà Industriale, Consulente Europeo in Brevetti, Consulente Europeo in Marchi e Design. Ha iniziato la sua carriera nel professionale nel 2005 come ricercatore in Marposs SpA, occupandosi di sperimentazioni su sensori di misura e di progettazione ottica di dispositivi di misura. Da maggio 2008 a novembre 2009 ha lavorato presso uno studio di consulenza in proprietà industriale di Bologna, occupandosi della stesura di domande di brevetto e di consulenza. Da novembre 2009 è partner Bugnion dove presta la sua opera di consulente presso la sede di Bologna. Si è laureato nel 2005 in Ingegneria Gestionale presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università degli Studi di Pisa.

Blockchain per l’industria - Ultima modifica: 2018-02-20T07:53:55+01:00 da La Redazione