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Benessere in azienda con un corretto stile di vita e sport di squadra

Gamification su piattaforma per favorire un corretto stile di vita e giochi di squadra per aumentare perseveranza, resistenza allo stress e risultati. I 7 consigli di Healthy Virtuoso per prevenire il burnout dei dipendenti e la ricerca Visa sull’impatto dello sport di squadra sull’empowerment femminile

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Gaia Fiertler

L’indagine “Addressing employee burnout: are you solving the right problem?” condotta da McKinsey Health Institute rileva che 4 direttori HR su cinque reputano la salute psicologica delle proprie risorse una priorità assoluta. Stanchezza, ridotta capacità di regolare i processi cognitivi ed emotivi, distanziamento mentale, ansia e depressione sono tra i sintomi più comuni accusati sul luogo di lavoro e tra le cause principali che portano al burnout dei dipendenti.

Il burnout è una sindrome in rapido aumento ed è definita “occupazionale” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, proprio per lo squilibrio cronico tra le richieste di lavoro, come la pressione dei carichi e le risorse lavorative, come autonomia, condizioni e strumenti messi a disposizione e relazioni di supporto. È quindi un tema che riguarda l’organizzazione, e non casi isolati riconducibili solo all’individuo.

«I datori di lavoro devono considerare il burnout come un campanello d’allarme. Sin dal primo caso, l’organizzazione (e non il dipendente) deve intraprendere un percorso di cambiamento sistematico radicale volto a ripensare il lavoro, le aspettative delle risorse e l’ambiente dal punto di vista dei processi organizzativi», suggerisce Andrea Severino, Ceo e co-founder di Healthy Virtuoso, la piattaforma per il miglioramento dello stile di vita dei dipendenti che, dal 2017, conta oltre 200mila download e che tra i suoi clienti annovera Intesa Sanpaolo, Kpmg, American Express e Prysmian.

Burnout, come prevenirlo

La piattaforma propone soluzioni alle “cattive” abitudini dei dipendenti, promuovendo un nuovo paradigma di well-being e di welfare aziendale basato sul lancio di sfide, le “Health Challenge”, in cui i colleghi gareggiano tra loro, guadagnano punti, vincono premi e prendono parte a iniziative di beneficenza. In pratica, uno strumento di gamification applicato al corretto stile di vita.

La piattaforma propone 7 attività di prevenzione per favorire un equilibrato stile di vita e prevenire fenomeni di burnout in azienda:

Benessere in azienda part 2
Andrea Severino

  1. Educazione al benessere: webinar, articoli, newsletter, conferenze e altri mezzi di divulgazione per aumentarne la consapevolezza.
  2. Check-up: controlli periodici personalizzati per aiutare i dipendenti ad acquisire maggiore consapevolezza sul proprio stato di salute.
  3. Engagement aziendale: competizioni digitali, obiettivi, sfide e giornate di allenamento outdoor sull’equilibrio psico-fisico che, al contempo, favoriscono la coesione tra le persone e lo spirito di appartenenza all’azienda.
  4. Sport in ufficio (o a casa): corsi di yoga, sessioni di stretching e allenamenti durante la pausa pranzo, senza rubare tempo al lavoro facendo sentire meglio.
  5. Consulenze con professionisti qualificati: nutrizionisti, psicologi e altri professionisti per mantenere uno stile di vita salutare costante.
  6. Programmi di incentivazione e premialità: voucher, premi e giorni di ferie per chi si impegna quotidianamente ad affrontare uno stile di vita salutare come stimolo ad adottare nuove abitudini.
  7. Survey di clima e ascolto: questionari ad hoc con regolarità per aiutare i direttori delle risorse umane a conoscere le reali esigenze dei collaboratori e costruire percorsi di benessere personalizzati (qui farei il link all’altro pezzo).

Sport di squadra per il benessere e le performance delle donne

Sono trele macro-competenze trasversali, di cui il mondo degli affari trae beneficio dallo sport: perseveranza e gestione dello stress (51%), passione e determinazione (40%), competitività (40%). È quanto emerge dall’indagine “L’empowerment femminile dentro e fuori dal campo”, che Visa ha commissionato a Dynata su un campione di 2.500 donne imprenditrici di pmi o aspiranti tali nei prossimi 24 mesi, in Italia (500), UK, Francia, Germania e Spagna. L’indagine nasce dalla sponsorship di Uefa Women’s Euro 2022 da parte di Visa, che vuole sostenere l’empowerment femminile con una serie di programmi.

Intanto, i risultati dell’indagine sono incoraggianti: oltre tre quarti (79%) delle imprenditrici italiane che praticano sport di squadra ne riconoscono gli effetti positivi sulla loro attività. Nel 27% dei casi le loro aziende sono cresciute negli ultimi due anni, rispetto a una media del 21% e hanno più probabilità di gestire imprese più grandi con oltre 10 dipendenti (26% contro la media del 15%) e di registrare un fatturato di oltre 2 milioni di euro all’anno (18% contro una media del 7%).

In sostanza, grazie alla disciplina mentale dello sport sarebbero più imprenditive e più performanti. Ma non solo, la forza del gioco di squadra è anche la dimensione di team con le sue dinamiche supportive e orientate al risultato comune. Così, le imprenditrici sportive si sentono più a loro agio nell’affidarsi a reti di relazioni di supporto per farsi aiutare e per favorire il benessere in azienda, ritenendo il tutoraggio e la consulenza “molto importanti” (41% contro il 33% delle donne che non praticano sport di gruppo) e “importanti” sia il supporto per la salute mentale ed emotiva (68% verso 62%), sia il sostegno al “caregiving” (41% verso 34%). Quindi con benefici sia a livello individuale, sia a livello di organizzazione.

Di riflesso, grazie allo sviluppo di reti personali, le imprenditrici aumenterebbero anche la fiducia in se stesse e rafforzerebbero la proprio leadership in un circolo virtuoso. Alla fine, il 38% delle imprenditrici italiane che praticano sport di squadra si ritiene un buon leader, contro una media del 29%.

«Le piccole imprese sono la spina dorsale dell’economia nel nostro Paese e il 2022 ha visto le donne posizionarsi come le più intraprendenti in Europa, con 1,4 milioni di lavoratrici indipendenti contro 1,2 milioni della Francia e un milione di Germania e Spagna. Utilizziamo il nostro ruolo di sponsor dello Uuefa Women's EURO 2022 per mettere in luce come le abilità apprese nello sport stiano avendo un impatto positivo sul successo delle piccole imprese e sull’economia in generale», commenta Stefano M. Stoppani, Country Manager di Visa Italia.

Nell’ambito dell’impegno di abilitare digitalmente 8 milioni di pmi in Europa, Visa mette i piccoli imprenditori al centro della scena per evidenziarne il ruolo nel potenziare comunità ed economie. A sostegno di ciò, Visa sta lanciando una serie di “Team Talks” su Youtube con le principali professioniste del calcio femminile e imprenditrici, per avviare una conversazione aperta sul segreto del loro successo e sulle competenze trasversali che le aiutano a gestire con successo le loro imprese. Al contempo, supporta le giocatrici attraverso The Second Half, un programma di sviluppo che le aiuta a pianificare la loro carriere anche fuori dal campo di calcio.

Benessere in azienda con un corretto stile di vita e sport di squadra - Ultima modifica: 2022-08-10T16:01:14+02:00 da Gaia Fiertler