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Automotive e smart factory: cosa riserverà il futuro secondo Omron

Digitalizzazione, intralogistica, integrazione IT-OT ed ecosistemi industriali. Sono questi i quattro pilastri della smart factory che determineranno la produzione automotive del futuro.

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Massimiliano Luce

La mobilità del futuro sarà caratterizzata da veicoli autonomi, connessi, elettrici e condivisi. Uno scenario che porrà i produttori di fronte a grandi sfide, dalla carenza di personale qualificato, alla ricerca di partner solidi, passando per automazione avanzata e intralogistica intelligente.

Sfide che potranno essere affrontate vinte grazie alla smart factory. Non a casa Gartner parla di un approccio collaborativo di tipo open data e open source ed ecosistemi olistici, come spiega Henry Claussnitzer, Business Engagement Manager Automotive per l'area Emea di Omron.

"Le strutture produttive orientate al futuro vogliono migliorare l'agilità e la centralità del cliente, la resilienza delle catene di distribuzione, la rapidità delle operazioni e la produttività, nonché la sostenibilità", spiega Claussnitzer. "La produzione e le catene distributive E2E (end-to-end) facilitano l'identificazione più rapida delle preferenze dei clienti. Ciò, a sua volta, consente un adattamento più rapido delle operazioni di produzione nelle linee produttive modulari per raggiungere livelli più elevati di personalizzazione. Le catene di distribuzione stabili rappresentano un vantaggio competitivo e richiedono ecosistemi di fornitura in rete riconfigurabili, oltre alla regionalizzazione".

"Gli approcci smart factory dovrebbero contribuire a implementare tutti questi obiettivi nel modo più efficiente possibile in termini di costi e risorse", osserva Claussnitzer. "Il prerequisito di base è rappresentato dalle tecnologie digitali, in quanto sono responsabili di trasformare gli impianti di produzione in aziende realmente intelligenti".

I quattro pilastri della smart factory

Gli esempi possono essere diversi, a partire dall'intralogistica. Questa è un vero e proprio pilastro della smart factory, grazie alla sua capcità di semplicare le operazioni. "Per esempio", prosegue Claussnitzer, "la società automobilistica BMW si affida ai robot LD mobili di Omron per il trasporto dei materiali. Questi robot mobili autonomi (AMR) sono dotati di un accessorio trasportatore attivo e regolabile in altezza (dispositivo di movimentazione del carico) sviluppato dall'integratore di sistemi cts".

Gli ecosistemi industriali per promuovere l'innovazione rappresentano il secondo pilastro della smart factory. "Un recente studio Idc evidenzia l'importanza di tali ecosistemi", segnala Claussnitzer. "Gli esperti presumono che, fin dal 2026, quasi un terzo dei ricavi delle maggiori aziende a livello mondiale provenga da dati condivisi, applicazioni e iniziative operative all'interno degli ecosistemi del settore. Le aziende hanno valutato gli obiettivi centrali della partecipazione agli ecosistemi del settore come segue: innovazioni più rapide (31%), nuovo potenziale di reddito (29%) e promozione della sicurezza e della qualità dei propri prodotti (26%)".

Per quanto riguarda l'integrazione di IT e OT, Omron collabora con alcuni partner selezionati. "Insieme a VAF e Dassault Systèmes e utilizzando la piattaforma 3Dexperience di Dassault Systèmes, Omron ha sviluppato una cella impilatrice robotica per l'assemblaggio di celle a combustibile. Con l'aiuto del gemello digitale, i processi di produzione possono essere simulati in ambiente virtuale, per pianificare meglio e migliorare lo sviluppo. IT e OT vengono quindi uniti in soluzioni di produzione flessibili e scalabili".

I Big data sono infine il quarto pilastro, con il loro portato di vantaggi dalla progettazione alla consegna. "Usando i dati generati dai sensori e dai controller, le macchine intelligenti possono adattarsi dinamicamente ai processi e alle condizioni operative in continua evoluzione. Allo stesso tempo", aggiunge Claussnitzer, "i dipendenti beneficiano di flussi di lavoro più semplici. Questo sta diventando un fattore sempre più importante, dal momento che la crescente carenza di lavoratori qualificati è oggi al suo massimo".

Senza contare che le tecnologie digitali con manutenzione predittiva e prestazioni adattive prolungano la durata delle macchine. "Dopo tanta teoria è il momento di mettere in pratica", conclude Claussnitzer.

Automotive e smart factory: cosa riserverà il futuro secondo Omron - Ultima modifica: 2022-09-16T11:00:00+02:00 da Massimiliano Luce