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A che punto siamo con la Twin Transition, la doppia transizione digitale ed ecologica?

La cosiddetta Twin Transition, la transizione digitale ed ecologica indicata e raccomandata dall’Europa corre soprattutto nelle grandi aziende su binari separati, a volte paralleli ma non correlati. I risultati dell’Osservatorio Digital&Sustainable del Politecnico di Milano, in collaborazione con Assolombarda.

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Gaia Fiertler

L’obiettivo europeo della Twin Transition, da tradurre in azioni di sistema a livello nazionale e con interventi pubblici e privati per lo sviluppo tecnologico e sostenibile del Paese, avanza nelle grandi imprese, ma non in modo integrato.

È invece intuitivo e confermato da numerosi casi studio che, con una stretta interrelazione, digitale e green possano generare sinergie potenzianti ed equilibranti per uno sviluppo industriale avanzato e sostenibile.

Il valore di una strategia integrata tra digitale e green

Il valore aggiunto di una visione sinergica emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Digital & Sustainable del Politecnico di Milano, che ha sviluppato un modello che incrocia i temi di sostenibilità con i principali trend di innovazione digitale per descriverne i possibili impatti.

Così per la sostenibilità ambientale, l’uso delle tecnologie fa da acceleratore, generando un impatto positivo. Per esempio, l’utilizzo combinato di sensori IoT per la raccolta dati e algoritmi di AI per la loro analisi e interpretazione abilita l’agricoltura di precisione, che spreca meno risorse idriche ed energetiche.

A sua volta, il lavoro da remoto due giorni alla settimana, utilizzando piattaforme digitali di collaborazione, genera un risparmio di 60 kg di CO2 all’anno a lavoratore. In queste valutazioni non bisogna però trascurare i costi energetici delle tecnologie e, proprio per questo, una strategia di sostenibilità integrata allo sviluppo digitale potrebbe guidare e far ripensare la politica digitale stessa.

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Alessandro Perego

La trasformazione digitale, se ben governata, può essere un potente acceleratore per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità. Ma se non è ben gestita, può rappresentare un rischio al potenziale equilibrio tra crescita economica, benessere sociale e tutela ambientale. Per questo è fondamentale orientare nel modo giusto le scelte verso un futuro digitale e sostenibile. Il digitale può essere uno strumento per affrontare le sfide globali di sostenibilità e, allo stesso tempo, gli obiettivi di sostenibilità devono guidare la progettazione e un utilizzo responsabile delle tecnologie e delle innovazioni digitali”,  commenta Alessandro Perego, vicedirettore per lo sviluppo sostenibile e impatto al Politecnico di Milano e direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation.

Nell’indagine sviluppata dall’Osservatorio con Assolombarda sono stati analizzati 27 casi studio. Si evince che la tecnologia rappresenta spesso uno strumento per perseguire, direttamente o indirettamente, obiettivi di sostenibilità.

Questo avviene anche in aziende esenti da obblighi normativi, ma che spesso fanno parte di filiere che richiedono determinati standard a tutti gli anelli della supply chain.

In alcune realtà, poi, gli investimenti digitali sono orientati alla sostenibilità senza la ricerca di un ritorno economico di breve periodo, dimostrando consapevolezza sulla dimensione strategica del percorso intrapreso.

Ma qual è l’andamento generale delle aziende in quanto a investimenti in digitale e green?

Le grandi aziende guidano la doppia transizione, ma in modo separato 

Nelle grandi aziende italiane è ormai alto l’impegno nella transizione digitale ed ecologica (83%), ma sono ancora poco esplorate le sinergie reciproche. Solo una su quattro segue linee guida della sostenibilità per rivedere lo sviluppo tecnologico e solo una tre investe intensamente in digitale anche a fini di sostenibilità.

Le pmi sono ancora più indietro su tutti i fronti: meno di una su tre investe sia in digitale sia in sostenibilità in modo intensivo e tanto meno in modo integrato. Solo l’8% utilizza il digitale per perseguire obiettivi di sostenibilità. Solo il 6% fa il percorso inverso. Più in generale solo il 53% alloca risorse significative nel digitale è solo il 42% in sostenibilità. Come ragioni sono addotte i costi e mancanza di risorse da dedicare.

Il 67% delle pmi non ha nemmeno una figura dedicata alla sviluppo tecnologico e il 63% non ha referenti per i piani di sostenibilità né sente il bisogno di introdurli.

Anche in Europa la Twin Transition si muove su binari separati 

L’Osservatorio ha analizzato 92 misure europee degli ultimi dieci anni, in ambito di sostenibilità e innovazione digitale. Con una accelerazione dal 2020 con una media di una quindicina all’anno e un picco di 24 nel 2024, 54 sono legislative con direttive e regolamenti vincolanti e 38 sono piani strategici non vincolanti.

Quello che colpisce è che non c’è neanche a livello europeo una integrazione tra le due dimensioni. Delle 53 iniziative sulla sostenibilità, solo sette trattano il digitale come prioritario (13%). Mentre delle 39 sull’innovazione tecnologica 35 (90%) affrontano la sostenibilità strategicamente, ma solo sociale e di governance, non ambientale.

A che punto siamo con la Twin Transition, la doppia transizione digitale ed ecologica? - Ultima modifica: 2025-02-17T15:42:35+01:00 da Gaia Fiertler