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Trasformazione digitale al centro del cambiamento, con personale più coinvolto e informato

Trasformazione digitale ancora al primo posto, ma con meno senso di urgenza e più visione strategica per favorire innovazione e nuovi modelli di business. Coinvolgimento delle persone, trasparenza, comunicazione e monitoraggio alla base dei progetti più di successo. Qui i risultati dell’Osservatorio Assochange 2022.

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Gaia Fiertler

La trasformazione digitale traina ancora i progetti di cambiamento delle imprese (47%), seguita a grande distanza da iniziative di inclusione e benessere (29%), nuovi servizi e prodotti (27%), riduzione di costi ed efficienza (26%), sostenibilità (22%) e competenze e professionalità (21%). Ecco i principali risultati della IX edizione dell’Osservatorio sul Change Management di Assochange, intitolata “Ritorno al futuro. Costruire nuove organizzazioni” in collaborazione con il Politecnico di Milano, su un campione di medie e grandi aziende italiane e multinazionali (58%) rappresentative per settore (industria, servizi, energy e utilities, telecomunicazioni).

Assochange Moira Masper
Moira Masper

«Siamo in una fase di sollecitazioni al cambiamento senza precedenti, per i temi economici e di sistema che tutti conosciamo (digitalizzazione, crisi energetica, presenza di più generazioni nelle organizzazioni) e di compresenza di modelli organizzativi diversi. Questo è il momento in cui occorre ripensare le organizzazioni dalle fondamenta per capire quale sia il modello migliore per stare sul mercato, facendo leva sulla partecipazione delle persone e sulla capacità di fare rete», spiega Moira Masper, presidente di Assochange.

I principali fattori di successo di un progetto di Change

Le aziende che più riescono a portare a termine questi progetti, con oltre l’80% dei risultati raggiunti, hanno in comune alcune buone pratiche che le pone sopra la media. In particolare, svolgono adeguate attività di monitoraggio dello stato di avanzamento e di impatto dei progetti (64% versus una media del 47%), prevedono momenti di ascolto e confronto con le persone durante l’implementazione (56% versus 38%), individuano champion (promotori), coinvolti attivamente in modo da favorire la diffusione di nuovi comportamenti (52% versus 33%) e coinvolgono le persone in modo strutturato fin dalle fasi di progettazione (52% versus 36%). Monitoraggio delle fasi di implementazione, ascolto e coinvolgimento attivo possono quindi fare la differenza in un progetto di cambiamento aziendale.

«C’è una crescente attenzione al monitoraggio perché, in una fase storica orientata alla costruzione di nuove organizzazioni, è fondamentale tenere sotto controllo i processi di cambiamento, valutando ciò che è necessario mantenere, introdurre ed eliminare», rileva Daniele Cantore, vicepresidente di Assochange.

Per la prima volta, la capacità di coinvolgere i collaboratori (61%) supera come fattore di successo dichiarato dalle imprese la sponsorship del top management (50%), mentre si conferma al terzo posto la metodologia seguita (26%). Il primo fattore di insuccesso è visto invece nella presenza o meno di una cultura inclusiva e aperta al cambiamento (25%), seguito dalla mancanza di coinvolgimento (22%) e dall’assenza di comunicazione (19%) e di commitment da parte dei vertici aziendali (18%).

Assochange Daniele Cantone
Daniele Cantone

Per il successo di un progetto conta infatti anche la comunicazione continua dell’avanzamento lavori (48%), rispetto a cui è più ridotto lo scarto delle aziende più performanti rispetto alla media delle imprese. Sta infatti crescendo la sensibilità e la consapevolezza sull’importanza di comunicare passo passo il progetto per farlo accettare e assimilare più di buon grado, come fa già il 41% delle medie e grandi imprese.

Il monitoraggio delle attività, invece, si concentra ancora sul clima aziendale (67%), sui risultati (67%) e sull’adozione di comportamenti e/o acquisizione di nuove competenze, mentre è ancora limitata l’analisi delle variabili di processo (26%) e l’impatto sociale (18%) e ambientale (14%). Gli strumenti più efficaci per coinvolgere le persone risultano essere la responsabilizzazione sui risultati del cambiamento e l’auto-organizzazione (63%) e la comunicazione e trasparenza (50%). A seguire un welfare che tenga conto delle mutate esigenze dei lavoratori (38%) e metodologie che favoriscano l’innovazione, come il design thinking e l’agile management.

Il punto di vista dei collaboratori

Il personale non sente più una urgenza generalizzata del cambiamento, ma solo l’impatto strategico di alcune iniziative davvero critiche, come quelle legate all’innovazione e al cambio dei modelli di business (44%). Mentre solo poco più di uno su 5 (22%) coglie ancora il cambiamento come necessario e improcrastinabile per la sopravvivenza dell’azienda sul mercato.

Il 44% delle risorse umane risponde volentieri e con entusiasmo alle iniziative proposte, ma solo un 8% è proattivo e totalmente ingaggiato, mentre ancora un 43% partecipa, se attivato, solo con senso di accettazione e non di coinvolgimento attivo e consapevole. «Le leve della comunicazione e del coinvolgimento sono sempre fondamentali, perché sono funzionali al raggiungimento dei risultati dei progetti di cambiamento: hanno raggiunto i risultati migliori le organizzazioni che le hanno utilizzate in maniera sistematica», sottolinea Cantore.

Engagement e coinvolgimento delle persone restano prioritari anche per il futuro (70%) nelle valutazioni dei manager, così come il supporto dei vertici (40%) e la comunicazione su tutta la popolazione aziendale (35%). Anche la trasformazione digitale resta una priorità di cambiamento nei prossimi 12 mesi e, nel frattempo, cresce l’attenzione a nuovi servizi-prodotti (34%) e alla sostenibilità (33%), mentre si riduce ulteriormente la voce “riduzione costi-efficienza” (22%), che era una priorità negli anni pre-covid.

Premio Assochange 2022 a Poste italiane

Assochange Poste Italiane
Da sinistra, Daniele Cantore e Moira Masper di Assochange, Mara Bucciarelli e Luca Lanetta di Poste Italiane

Il premio Assochange 2022 è stato conferito al Gruppo Poste Italiane per il progetto “Insieme 24SI”, la piattaforma di People engagement che raccoglie il contributo di tutte le persone dell’azienda per le strategie che generano valore condiviso.

«Abbiamo voluto sottolineare il valore di questo progetto, che si basa su tre pilastri: creare consapevolezza del valore prodotto, per l’azienda, dal lavoro di ognuno e del contesto in cui si opera; favorire la diffusione di una cultura della sostenibilità e dell’innovazione e dare vita a una rete agile di gruppi interfunzionali per favorire imprenditorialità e coinvolgimento», conclude la presidente Moira Masper.

Trasformazione digitale al centro del cambiamento, con personale più coinvolto e informato - Ultima modifica: 2022-12-19T11:29:38+01:00 da Gaia Fiertler