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Scuola-lavoro: imprese in classe per portare innovazione

Sul tema scuola-lavoro si esprime una ricerca di Sodalitas e La Fabbrica, che rivela l’interesse della scuola per una collaborazione più stretta con le imprese, perché portino in classe temi di attualità che siano d’ispirazione per gli studenti. Per loro, i freni maggiori sarebbero la burocrazia e la difficoltà a trovare la disponibilità delle aziende.

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Gaia Fiertler

La buona notizia è che la maggioranza dei 500 docenti intervistati ritiene importante (43%) e molto importante (un altro 43%) collaborare con le imprese sui temi di educazione civica e orientamento. In pratica, sono a favore quasi nove su 10 insegnanti di ogni grado scolastico, come emerge da “Il rapporto Scuola-Azienda. Un dialogo attuale e necessario”.

La ricerca è realizzata da Sodalitas, network di riferimento per le aziende impegnate nella sostenibilità sociale d’impresa, e da La Fabbrica, agenzia di comunicazione per progetti educativi.

In particolare, nelle classi degli 11-13enni i progetti congiunti vengono visti come arricchimento della offerta formativa sui temi di attualità, dalle tecnologie alla sostenibilità. Nelle classi superiori (14-18 anni), invece, come occasione concreta per entrare in contatto con il mondo del lavoro e orientarsi tra le opportunità che offre.

Le attività più diffuse nelle iniziative scuola-lavoro

Le attività più frequenti sono i PCTO, percorsi sulle competenze trasversali e orientamento (ex alternanza scuola-lavoro), le visite aziendali, incontri con esperti e materiale gratuito. Ma quali sono ritenute di maggior successo?

Proprio la fornitura di materiali educativi gratuiti (23%), concorsi creativi con competizioni (20%), visite aziendali (14%), alternanza scuola-lavoro (13%) e attività integrative con esperti (11%). Inoltre, dalla collaborazione con le imprese la scuola si aspetta un miglioramento dei luoghi di apprendimento: laboratori più moderni esperienziali, aree verdi e biblioteche.

Le principali difficoltà che però le scuole incontrano sono la burocrazia, che rallenta i processi e la scarsa disponibilità delle aziende a sviluppare progetti insieme. Su questa maggiore collaborazione forse non aiuta il tessuto produttivo italiano, costituito per lo più da piccole e medie imprese. In sostanza, la scuola chiede meno burocrazia e più dialogo e scambio con le imprese.

Aziende: nuove occasioni per entrare in contatto con i giovani  

Trenta ore di orientamento obbligatorie da quest’anno anche nelle scuole secondarie di primo grado (le vecchie scuole medie). L’obiettivo è aiutare anche la fascia degli 11-13enni a prendere consapevolezza di sé, del mondo circostante e dei possibili percorsi di studio e lavoro. È una opportunità, anche per le imprese, per creare ponti con le scuole ed entrare presto in contatto con quelli che saranno i futuri lavoratori.

I docenti riconoscono il valore aggiunto che le testimonianze aziendali portano a scuola, fin dal secondo livello di primo grado. Le imprese contribuiscono all’orientamento professionale, sono esempi positivi e di ispirazione se operano in modo etico e sostenibile e aiutano a sviluppare competenze di cittadinanza. Portano in classe temi innovativi come le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale, ambiente e sostenibilità. Aiutano i giovani a comprendere dinamiche e linguaggio del mondo contemporaneo.

«Fondazione Sodalitas è impegnata a realizzare partnership di qualità tra scuola e impresa da oltre 25 anni, con l’obiettivo di preparare i ragazzi e le ragazze a entrare con successo nel mondo del lavoro. Oggi, scuola e impresa condividono una comune consapevolezza del valore generato da questa reciproca collaborazione. L’impresa investe nelle partnership con la scuola perché ha sempre più bisogno di dialogare in modo aperto con i giovani, che esprimono una sensibilità crescente verso i valori di sostenibilità. In un contesto demografico che vede ridursi la popolazione occupabile, dialogare con loro è un investimento necessario per continuare ad attrarre talenti e professionisti» commenta Alessandro Beda, Consigliere Delegato di Fondazione Sodalitas.

Imprese attive anche nell’educazione civica

Con almeno 33 ore all’anno, dal 2020 è obbligatoria anche l’educazione civica in tutte le scuole italiane, dai sei ai 18 anni. Questa comprende, tra gli altri, temi di cittadinanza digitale e uso responsabile delle tecnologie, Economia e Finanza, Ambiente e Sostenibilità.

Rispetto a questi temi, la collaborazione con le aziende è ritenuta particolarmente adatta dagli insegnanti. Il 42% delle scuole intervistate ha già accolto iniziative promosse dal mondo produttivo, talvolta coinvolgendo anche le famiglie.

Ad oggi, le principali attività svolte dalle aziende sarebbero incontri con gli esperti, test di orientamento e attività di conoscenza di sé (11-13 anni). Con gli studenti più grandi invece le visite aziendali, gli incontri con gli esperti e le ore di PCTO. I temi più trattati sono Ambiente e Sostenibilità, Prevenzione su cyberbullismo e violenza, Alimentazione e salute, Cittadinanza digitale e uso consapevole delle tecnologie ed Educazione stradale.

Scuola e imprese: un dialogo possibile

«La ricerca conferma che il dialogo tra la scuola e l’azienda si traduce nell’avere più occasioni di confronto e approfondimento su tematiche attuali. Le stesse che le imprese stanno affrontando al proprio interno: sviluppo sostenibile, transizione energetica, economia circolare, lotta alla violenza di genere e superamento degli stereotipi», precisa Angela Mencarelli, amministratrice delegata de La Fabbrica.

«Le tematiche trattate denotano anche la volontà delle aziende di esercitare un ruolo sociale ampio, non per forza legato ad aspetti connessi al business. Come pure la capacità di affrontare argomenti particolarmente rilevanti per lo sviluppo del capitale umano del nostro Paese».

Iniziative scuola-lavoro: Wind3 e il progetto NeoConnessi

Dal 2018 a oggi Wind3 ha raggiunto 7mila scuole elementari, con più di un milione di bambini coinvolti, una forte capillarità sul territorio e il coinvolgimento di educatori e genitori. L’obiettivo è quello di arrivare, attraverso la scuola, a un uso consapevole delle tecnologie digitali, affrontando tecnologie, dispositivi, strumenti di accesso e risorse.

Grazie anche alla piattaforma di educazione digitale Neoconnessi, si affrontano rischi e opportunità, benessere digitale, detox, bilanciamento, parental control. E ancora come vivere e comunicare in rete, come proteggere i dati personali e come proteggersi dal cyberbullismo e dalle fake news.

La scelta di partire dalle scuole primarie è dovuta al fatto che si abbassa sempre più l’età di utilizzo degli strumenti digitali. Da una ricerca presentata da Wind risulta che il 41% dei bambini dai 6 a 10 anni navighi su Internet 1-3 ore al giorno. E il 40% tra gli 11 e i 13 anni sui social media.

Coca-Cola HBC e #YouthEmpowered

L’impegno di Coca-Cola Hellenic Bottling Company è invece nell’orientamento dei giovani (16-30 anni) per avvicinarli al mondo del lavoro con il progetto #YouthEmpowered. Dal 2018 sono stati coinvolti 250mila ragazzi in Italia e un milione nei 28 Paesi al mondo in cui è la società è presente.

L’obiettivo generale è quello di ridurre il mismatch tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Vengono proposti moduli in presenza e sempre più online, sia attraverso piattaforme accreditate per i PTCO, sia con webinar e mentoring.

Dai moduli di soft skill ai percorsi specifici

Si parte da moduli di soft skill per affrontare un colloquio di lavoro, come scrivere un curriculum, come stare in una riunione on-line. E ancora capacità di vendita e scoperta dei percorsi necessari per diventare direttori commerciali, responsabili della sostenibilità ambientale, IT manager o amministrativi. I colleghi, infatti, prestano la loro esperienza con ore di volontariato aziendale e descrivono ai giovani il proprio ruolo e il percorso attraverso cui vi sono arrivati.

Inoltre, sono stati realizzati percorsi specifici per alcuni indirizzi, con particolare carenza di figure professionali, come nel mondo HoReCa. È stata organizzata una Masterclass per gli studenti degli istituti alberghieri, un percorso con esperti che hanno fornito contenuti pratici su marketing e vendita, opportunità nell’e-commerce e nel turismo.

Un altro filone è quello delle materie Stem per promuovere percorsi di studio e carriere femminili, con il contest “Stem Award” in collaborazione con JA (Junior achievement), organizzazione non profit dedicata all’educazione economico-imprenditoriale dei giovani. Le vincitrici del concorso hanno ricevuto in premio percorsi di mentorship con colleghe Coca-Cola HBC non solo su materie tecniche, ma anche come supporto alla carriera. Previste nel percorso anche la visita agli stabilimenti di imbottigliamento e ai laboratori di ricerca e sviluppo.

Scuola-lavoro: imprese in classe per portare innovazione - Ultima modifica: 2024-04-18T11:19:30+02:00 da Gaia Fiertler