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Rold: come far crescere l’ecosistema

Nuova sede per R-Lab e Rold Academy nel distretto dell’innovazione Mind, nell’ex area Expo di Milano e partnership per la nascita dell’incubatore sulle Life Science Beep Factory.

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Gaia Fiertler

La scelta di spostare la sede di R-Lab e di Rold Academy nel Mind Milano Innovation District è finalizzata a potenziare l’ecosistema che Rold alimenta da anni. «La presenza fisica è fondamentale per l’innovazione e il vero valore verrà dato dalle relazioni che riusciremo a creare con ricercatori, startupper e imprenditori. Siamo tra i primi a insediarci in Mind e ci sentiamo pionieri in quest’area pensata per l’innovazione e con una nuova visione della mobilità, tra l’altro vicina all’headquarter del nostro Gruppo», commenta Alessandro Mansutti, Head of Innovation di Rold e direttore di R-Lab.

È di questi giorni il lancio, proprio in Mind, del progetto BEEP Factory (BioEngineering Enhanced Prototyping), frutto dell’intesa tra Bio4Dreams e Rold per accelerare lo sviluppo di dispositivi e strumentazioni in ambito Life Science, dalla progettazione alla prototipazione fino allo scaleup della produzione.

R-Lab ponte tra ricerca di base e ricerca industriale

R-Lab, il laboratorio multidisciplinare di ricerca applicata di Rold, lavora a stretto contatto con studenti, tesisti e ricercatori di diverse università, come ad esempio il Politecnico di Milano e di Torino, l’Università degli Studi di Milano e la Bicocca, prevalentemente in ambito meccanico, meccatronico e scienza dei materiali. L’obiettivo è quello di fare da ponte tra la ricerca di base dell’università e lo sviluppo industriale partendo da una richiesta dell’azienda o del mercato, o dall’identificazione di futuri bisogni e trend.

Alessandro Mansutti

«Noi lavoriamo a un livello di readiness tecnologica ancora bassa, fino ad arrivare alla prototipazione rapida in ambiente rilevante (TRL 6). Di fatto il nostro team di ingegneri, insieme all’accademia, parte dall’ideazione di quella che potrebbe diventare una nuova funzionalità per andare a rispondere ai bisogni, ancora non espressi, dei futuri consumatori finali. Rold investe infatti su tutta la catena dell’innovazione, mettendo a disposizione degli studenti i propri laboratori e il proprio know-how industriale e condividendo a sua volta, con le università, un metodo e una linea progettuale per sviluppare le idee e un bacino di potenziali talenti da inserire in azienda», afferma Mansutti.

«Alimentare l’ecosistema è di per sé una partita vinta per tutti i soggetti coinvolti, win-win. Per noi significa anche mantenere uno stretto legame con la formazione, portando testimonianze e docenze a sei corsi all’anno del Polimi e per fare scouting di nuove risorse, entrambi aspetti fondamentali per continuare la ricerca».

R-Lab parte dalla generazione di idee fino al Proof of Concept

Di fatto, svariati progetti vengono attivati ogni anno dai team congiunti delle due voci della ricerca, quella accademica e quella aziendale. Attraverso un attento lavoro di analisi e affinamento in collaborazione con il dipartimento di Progettazione, alcuni di questi vengono selezionati per essere brevettati, industrializzati e inseriti nell’offerta Rold o immessi sul mercato.

Il caso più significativo è quello del “Multidosing”, una soluzione per dosare più detergenti in contemporanea, con una ricetta personalizzata, progetto che in parte nasce dal corso “Laboratorio di Progettazione Meccanica” al terzo anno del Politecnico di Milano. Questo progetto ha compiuto tutto l’iter del processo di innovazione fino a diventare un dispositivo integrato nei prodotti Rold, con gli studenti inseriti tra gli inventori della soluzione nel brevetto depositato.

In un altro caso, invece, Rold si è prestata a seguire, sviluppare e testare, attraverso la prototipazione rapida, il progetto di tesi di uno studente per trattenere e rimuovere le microplastiche emesse dalle lavatrici durante i cicli di lavaggio così da evitarne la dispersione: un filtro ideato sulla base di un’analisi di soluzioni bio-ispirate, in particolare su come le mante filtrano il plancton. «In questo caso abbiamo dimostrato che il principio riportato in letteratura funziona in campo applicativo e che potrebbe avere delle applicazioni anche in mercati diversi da quelli direttamente legati agli elettrodomestici», aggiunge Mansutti.

Un’altra modalità di ricerca congiunta è quella del lancio di sfide progettuali, di “challenge” agli studenti. In particolare Rold ha partecipato alla challenge “Click” del Politecnico di Torino sempre per risolvere il problema delle microplastiche negli scarichi degli elettrodomestici. «Team multidisciplinari hanno proposto le loro soluzioni: quella di una studentessa è diventata una tesi che ha sviluppato con noi, cui poi è seguita la pubblicazione. Non sempre poi ci sono tutte le condizioni per industrializzare il prodotto, ma intanto ricerca e innovazione avanzano creando nuove opportunità», conclude Mansutti.

Anche Rold Academy si apre all’esterno

Daniela De Lucia

L’Academy di Rold, che organizza la formazione tecnica e manageriale del Gruppo e valorizza il trasferimento di know-how aziendale, inizia a portare sul mercato i modelli formativi sperimentati e sviluppati con successo all’interno. «Il primo obiettivo è quello di condividere le nostre buone pratiche con il sistema della conoscenza, dell’innovazione e delle piccole e medie aziende per far crescere l’intero tessuto produttivo e, a nostra volta, ricevere stimoli da loro anche per fare interventi mirati sulle pmi. Il secondo obiettivo è infatti quello di essere sul mercato come Academy per aiutare altre Pmi a crescere», commenta Daniela De Lucia, direttrice Rold Academy.

Nell’ultimo semestre la scuola ha tenuto una lezione di 4 ore al Politecnico di Milano con una cinquantina di studenti che hanno volutamente scelto di ascoltare il caso Rold sulla sostenibilità. Nel frattempo ha già organizzato corsi sulla digitalizzazione e sulla sostenibilità in una decina di pmi lombarde.  

Rold: come far crescere l’ecosistema - Ultima modifica: 2022-07-25T07:00:51+02:00 da Gaia Fiertler