Se ne parlava da mesi e finalmente è stata ufficializzata la data. Parte il 17 novembre 2022 la nuova misura agevolativa destinata ai progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare, negli ambiti previsti dal Green New Deal italiano.
Le imprese che svolgono attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, e quelle che industrializzano i risultati di ricerca e sviluppo, potranno chiedere l’intervento agevolato del FRI, il Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca.
Lo aveva già stabilito un Decreto interministeriale MiSE, di dicembre 2021. A questo aveva poi fatto seguito il Decreto direttoriale del 23 agosto 2022, precisando termini e modalità di presentazione delle domande.
Le risorse per ricerca, sviluppo e innovazione
Sono complessivamente disponibili 750 milioni di euro. 600 verranno erogati in finanziamenti agevolati, a valere sulle risorse del FRI, mentre i rimanenti 150 saranno concessioni a fondo perduto.
C’è però una ulteriore distinzione. Le agevolazioni seguiranno due distinte procedure. La prima, a sportello, è destinata ai programmi con un importo compreso tra i 3 e i 10 milioni di euro. La seconda, la procedura negoziale, gestisce i progetti da 10 fino a 40 milioni. L’importo totale è equamente diviso tra le due procedure. A ciascuna andranno 375 milioni, di cui 300 in finanziamento agevolato e 75 a fondo perduto.
I soggetti beneficiari
Possono richiedere l’agevolazione le imprese, senza limiti di dimensione, operative in attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria. Sono ammessi al beneficio anche i Centri di Ricerca.
Nel caso di procedura a sportello, le imprese possono raggrupparsi – nel numero non superiore a tre – e presentare progetti in forma congiunta. Possono indicare un capofila e presentare un progetto con un importo a carico di ciascuna non inferiore a 3 milioni di euro. Optando, invece, per la procedura negoziale, il numero di imprese può salire a cinque.
In tutti i casi, per proporre un programma in forma congiunta, i soggetti dovranno essere pmi. Qualora non lo fossero, sarà necessario ricorrere allo strumento del contratto di rete.
I progetti del Green New Deal italiano
La misura agevolativa è destinata a progetti che rientrino negli ambiti operativi coerenti con le finalità del Green and Innovation Deal. In particolare, si punta al raggiungimento di specifici obiettivi, tra cui:
- decarbonizzazione dell’economia
- economia circolare
- riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi
- rigenerazione urbana
- turismo sostenibile
- adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico.
Nell’ambito dei suddetti obiettivi, i progetti andranno realizzati presso una o più unità locali su territorio nazionale. Potranno prevedere spese e costi compresi tra i 3 e i 40 milioni di euro. Dovranno avere una durata compresa tra i 12 e i 36 mesi ed essere avviati solo dopo aver presentato domanda agevolativa.
Le attività di ricerca e industrializzazione
È fondamentale distinguere tra attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale e attività di industrializzazione. Nel primo caso, l’obiettivo è realizzare nuovi prodotti, processi o servizi, ma anche migliorare notevolmente quanto già esistente.
Nel caso delle attività di industrializzazione, invece, queste dovranno risultare fortemente innovative e sostenibili, puntando sulla diversificazione della produzione (attraverso prodotti nuovi aggiuntivi) e trasformando in modo radicale il processo produttivo di uno stabilimento esistente. È quindi importante che l’industrializzazione non consista in un mero aggiornamento periodico, ma sia invece innovativa.
Nell’ambito delle suddette attività, non sarà ammessa l’agevolazione nel caso in cui venga riscontrato un impiego preferenziale di prodotti nazionali rispetto ai prodotti di importazione. Allo stesso modo, non sono ammessi al beneficio interventi che sostengano attività connesse all’esportazione o alla distribuzione oltreconfine.
Le agevolazioni: finanziamento e contributo a fondo perduto
Le imprese potranno beneficiare di un finanziamento agevolato – con un tasso decisamente basso e quasi azzerato – e di un contributo a fondo perduto.
Per il finanziamento agevolato, il decreto di dicembre aveva stabilito la copertura di spese e costi tra il 50 e il 70 per cento. Con l’ultimo Decreto, invece, è stata stabilita una percentuale del 60. Tale percentuale è concedibile solo in presenza di un finanziamento bancario non inferiore al 20% dell’importo progettuale ammissibile.
Il contributo a fondo perduto, poi, copre il 15% di spese e costi ammissibili per le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, nonché per l’acquisto di consulenza per l’industrializzazione. La percentuale scende al 10 se le risorse vengono usate come contributo in conto impianti, per acquistare immobilizzazioni oggetto delle attività di industrializzazione.
Finanziamento agevolato e contributo sono concessi in concorso tra loro; la loro somma, associata al finanziamento bancario, non potrà ovviamente superare il 100% delle spese ammissibili.
Spese e costi per ricerca, sviluppo e innovazione
Finanziamento e contributi a fondo perduto saranno funzionali alle spese e ai costi sostenuti dai soggetti. Si differenziamo a seconda che si tratti di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale o attività di industrializzazione.
Nel primo caso, sono ammessi costi e spese per personale tecnico impiegato nelle attività di ricerca e di sviluppo del progetto, strumenti e attrezzature nonché servizi, licenze, materiali e spese generali afferenti al programma.
Per le spese previste nelle attività di industrializzazione, sono invece ammissibili i costi di apposita e non continuativa consulenza esterna, i costi per l’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali (macchinari, impianti e attrezzature, programmi informatici e licenze) e immateriali – sotto forma cioè di proprietà industriale e intellettuale.
Le tempistiche per richiedere l’agevolazione
La domanda potrà essere presentata dal 17 novembre 2022, nella fascia oraria 10/18, dal lunedì al venerdì. Tuttavia, già dal 4 novembre 2022 sarà possibile procedere con la precompilazione, in modalità telematica.
Nei prossimi giorni, sull’apposita pagina del MiSE verranno resi noti i diversi modelli compilativi, tra cui quello per l’attestazione creditizia, nonché l’elenco delle banche finanziatrici.