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Più forza alla ricerca: l’Istituto Italiano di Tecnologia potenzia la sua struttura digitale

Il potenziamento dell’infrastruttura digitale velocizzerà, grazie a supercalcolo e intelligenza artificiale, le attività di ricerca in tutte le aree di interesse dell’IIT e contribuirà alla transizione digitale del Paese.

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Nicoletta Buora

Più di 2 milioni di miliardi di operazioni al secondo! Si fatica quasi a immaginare la velocità. Supera, infatti, i 2 Petaflops il supercomputer Franklin, di cui si è dotato l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), unitamente a sistema di immagazzinamento dati da 10 Petabyte.

L’IIT ha recentemente quadruplicato le sue infrastrutture digitali che andranno a supporto di tutta la rete nazionale dei centri IIT (quattro sedi a Genova e 11 nelle principali città italiane).

In particolare, IIT si è dotato di un sistema di immagazzinamento dati all’avanguardia, che si allinea alle best practice europee sulla gestione dei dati.

Le attività sperimentali producono, infatti, enormi quantità di dati che devono essere resi disponibili, quando possibile, a tutta la comunità scientifica e riutilizzabili in qualsiasi momento, rispettando requisiti di trasparenza e sicurezza di alto livello.

Dieci milioni di gigabyte per tutta la rete dei centri IIT

Il sistema di immagazzinamento dati, fornito da E4 utilizzando tecnologia Ibm, è in grado di archiviare 10 Petabyte (10 milioni di gigabyte) di dati che saranno disponibili a tutta la rete dei centri IIT, suddivisi su macchine distribuite in 14 installazioni sul territorio nazionale.

Tale infrastruttura supporterà lo sviluppo dei circa 300 progetti di ricerca afferenti a tutte le aree di ricerca dell’Istituto (robotica, nuovi materiali, scienze della vita e scienza computazionale).

Offrirà, inoltre, la possibilità di raccogliere, classificare, categorizzare e tracciare ogni singolo dato per il suo utilizzo anche futuro, rappresentando così un patrimonio unico e trasversale per il sistema ricerca del nostro Paese.

Accesso facile, rapido e sicuro, nell’ottica dell’Open Science

IIT sta infatti sviluppando internamente sistemi software che permettano ai ricercatori IIT, ma anche a team di ricerca di altre istituzioni, nell’ottica dell’Open Science, un accesso facile, rapido, sicuro ed efficace ai dati necessari per le sperimentazioni che poi possono essere analizzati grazie a machine learning e algoritmi di intelligenza artificiale.

Proprio a tal fine IIT ha anche potenziato la sua infrastruttura di calcolo principale, il supercomputer Franklin – anch’esso progettato e realizzato da E4 - che ha ora una velocità che supera i 2 Petaflops

È in grado, cioè, di eseguire più di 2 milioni di miliardi di operazioni al secondo, grazie ai suoi 83 nodi e alle 288 GPU (Graphic Processing Unit - unità di elaborazione grafica).

L'elevata capacità di immagazzinare dati ed elaborarli connessa e dotata di strumenti di analisi e gestione avanzata dei dati permetterà ai ricercatori del network IIT di affrontare le esigenze di progetti in corso e di quelli futuri

Più forza alla ricerca: l’Istituto Italiano di Tecnologia potenzia la sua struttura digitale - Ultima modifica: 2023-09-14T16:28:26+02:00 da Nicoletta Buora