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Mini contratti di sviluppo: 300 milioni per digital e deep tech con il bando STEP

Per favorire la sicurezza degli approvvigionamenti e la produttività del sistema, il MIMIT lancia i mini contratti di sviluppo, con un finanziamento complessivo, tramite bando STEP (5 febbraio - 8 aprile 2025), che ammonta a 300 milioni di euro.

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Marianna Capasso

Parte il 5 febbraio 2025 il nuovo Bando del MIMIT, che supporta la realizzazione di investimenti nello sviluppo o fabbricazione di tecnologie critiche. Le risorse messe a disposizione ammontano a 300 milioni di euro. Copriranno le spese sostenute da piccole, medie e grandi imprese.

L’obiettivo? Salvaguardare e rafforzare le catene del valore nel settore delle tecnologie digitali e nell’innovazione delle tecnologie “deep tech”. Ovvero, negli ambiti individuati dal Regolamento STEP: le tecnologie strategiche per l’Europa.

Verrà utilizzato lo strumento agevolativo dei mini contratti di sviluppo, come previsto dal Decreto direttoriale del 20 dicembre 2024. E ogni impresa potrà ricevere fino al 55% delle spese ammissibili. Vediamo come.

Cos'è STEP, il Regolamento per le tecnologie europee

Il 29 febbraio 2024 la Commissione europea ha pubblicato il Regolamento STE StraP, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo e la fabbricazione di tecnologie critiche per realizzare le transizioni verde e digitale. Nasce, così, la “Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa” (Strategic Technologies for Europe Platform, STEP).

La STEP sostiene gli investimenti finalizzati al rafforzamento dello sviluppo industriale e delle catene del valore. In questo modo, l’UE potrà ridurre le dipendenze strategiche. E consolidare la sua sovranità e sicurezza economica. Riuscirà anche ad affrontare le carenze di manodopera e di competenze nei settori strategici. Tutto ciò, potrà garantire un miglioramento in termini di competitività a lungo termine.

L’esigenza nasce dalle difficoltà emerse durante il periodo post pandemico, quando è stato necessario potenziare la produzione di beni industriali intermedi e finali. L’anno 2020 ha messo in evidenza diverse criticità per gli Stati membri, rendendo indispensabile l’adozione di soluzioni in grado di affrontare le difficoltà nella produzione di beni industriali.

Chi può accedere al Bando STEP

Non c’è distinzione dimensionale per le imprese possibili beneficiarie, mentre sono richiesti specifici requisiti di partecipazione. Le proponenti dovranno infatti essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese. Potranno essere residenti in Italia o fuori, a condizione che abbiano (nel secondo caso) una personalità giuridica riconosciuta nello Stato di appartenenza. E, soprattutto, una sede sul territorio italiano.

È richiesto, poi, il regime di contabilità ordinaria e l’approvazione di due bilanci. Così come il pieno e libero esercizio dei propri diritti. Non sono ammesse le compagini in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali. Né, tantomeno, le imprese in difficoltà (ex Regolamento GBER). Né quelle morose nei confronti di Commissione UE e MIMIT.

Dall’agevolazione sono escluse le imprese non in regola con le normative cogenti (in varie materie). Ma anche le compagini destinatarie di specifiche sanzioni interdittive, con rappresentati e management condannati. Oltre a quelle che presentano cause ostative ai sensi della disciplina antimafia.

Attenzione, poi, ai progetti di delocalizzazione. Il Bando chiede che, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, l’impresa non abbia spostato parte dell’unità produttiva, oggetto dell’investimento, fuori dai confini italiani. E, qualora vincitrice, si dovrà impegnare a non farlo, nei due anni successivi al completamento dell’investimento stesso.

Mini contratti STEP, 300 milioni per le imprese

L’intervento pubblico ammonta a 300 milioni di euro. Una parte (100 milioni) è destinata a sostenere la realizzazione dei piani di investimento presentati da pmi. La restante andrà sempre alle piccole e medie imprese, ma anche a quelle di grandi dimensioni.

La differenza è che la prima quota è a valere risorse dell’OP 1 del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027 (PN RIC), che punta su una “Europa più competitiva e intelligente”. La seconda, invece, sui fondi dell’OP STEP del medesimo programma “Europa resiliente e più verde”.

Con l’importo sarà avviata la promozione di programmi di investimento, di importo compreso tra i 5 e i 20 milioni di euro. Da realizzare in aree territoriali individuate dal PN RIC 2021-2027 (Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), e a condizione che rispondano alle finalità e agli ambiti tecnologici STEP.

I Piani di investimento per le tecnologie STEP

Il Bando finanzia le spese per specifici investimenti. Quelli, cioè, in grado di contribuire a ridurre o a prevenire le dipendenze strategiche dell’UE. Gli investimenti, cioè, che apportano elementi innovativi, emergenti e all’avanguardia con un notevole potenziale economico. E che favoriscono la sicurezza degli approvvigionamenti nonché la resilienza e la produttività del sistema.

In che modo? Attraverso lo sviluppo o la fabbricazione delle tecnologie critiche previste dal Regolamento STEP. O, anche, attraverso lo sviluppo della relativa catena del valore. I piani di investimento dovranno, quindi, riguardare tre specifici settori, ovvero:

  • le tecnologie digitali e innovazione delle tecnologie deeptech;
  • le tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, incluse le tecnologie a zero emissioni nette;
  • le biotecnologie, compresi i medicinali definii “critici”.

Il Bando individua anche gli ambiti produttivi. Sono quelli relativi alle tecnologie riportate nell’Allegato I, II e III del Decreto 12 agosto 2024. L’elenco è lunghissimo e ricomprende, tra le varie voci di nostro interesse, tecnologie di semiconduttori avanzati, tecnologie di intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche, robotica, tecnologie per l’efficienza energetica e tecnologie dell’economia circolare.

Mini contratti STEP: le caratteristiche dei programmi di investimento

Gli investimenti ammissibili non potranno essere inferiori a 5 milioni di euro, senza però superare i 20. Andranno realizzati in una sola unità produttiva, nelle regioni del Mezzogiorno. E dovranno essere conclusi entro 36 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Potrebbe essere concessa una proroga di ulteriori 12 mesi. Ed è richiesto l’incremento del numero di occupati (tra cui personale qualificato). Nei piani rientrano una serie di azioni, come la creazione di una nuova unità produttiva o l’ampliamento della capacità di produzione di una già esistente.

È anche possibile riconvertire una unità produttiva esistente, diversificando la produzione. O ristrutturarla, cambiando però il processo produttivo e introducendo elementi innovativi, con notevole potenziale economico.

Le spese ammissibili nel Bando STEP

Saranno quindi agevolate le spese per fare tutto ciò, e per acquistare o costruire immobilizzazioni. Dunque, suolo aziendale (nel limite del 10% del totale investito), opere murarie (40%), macchine e impianti, beni intangibili (brevetti, know how e simili).

L’agevolazione assume la forma di contributo a fondo perduto. E varia in base alla dimensione aziendale. Copre fino al 55% delle spese ammesse, per le piccole imprese. E del 45% per le medie. Per le imprese di grandi dimensioni, invece, la percentuale scende al 35%.

Come partecipare al Bando: c'è tempo fino all'8 aprile

Gli sportelli aprono il 5 febbraio 2025. Il Soggetto Gestore della misura è Invitalia. Sul portale dell’Agenzia è possibile presentare le domande, in modalità telematica, fino alle ore 12.00 dell’8 aprile 2025. Senza fretta. Le agevolazioni, infatti, saranno concesse sulla base di una procedura valutativa a graduatoria, che terrà conto di diversi elementi.

Tra questi, il grado di indipendenza finanziaria dell’impresa richiedente, il suo fatturato, la sostenibilità dell’investimento. Ma saranno valutati anche l’innovatività del piano e il suo impatto occupazionale. Le imprese in possesso del rating di legalità, quelle con certificazioni di parità di genere o che adottano metodi in grado di evidenziare l’impatto ambientale, riceveranno un punteggio addizionale.

Mini contratti di sviluppo: 300 milioni per digital e deep tech con il bando STEP - Ultima modifica: 2025-02-05T16:30:27+01:00 da Marianna Capasso