Con oltre 40 anni di innovazione globale e 30 anni di presenza in Italia, Cisco conferma il proprio ruolo di guida nella trasformazione tecnologica annunciando, in occasione dell’evento “Intelligenza Artificiale tra presente e futuro” a Milano, l’avvento dell’Internet of Agents.
Un cambiamento epocale, che ridefinirà la società e il business. Un impatto simile a quello dell’arrivo di Internet negli anni ’90, e un nuovo paradigma in cui AI, infrastrutture intelligenti e sicurezza diventano il cuore pulsante della competitività.
Con soluzioni tecnologiche avanzate, partnership strategiche e un focus sulla formazione, l’azienda guida l’Europa e l’Italia verso una nuova era.
L’intelligenza artificiale agentica come nuova rivoluzione digitale

Secondo Cisco, l’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento predittivo o di automazione: grazie ai progressi dell’AI generativa, gli agenti intelligenti sono ora in grado di collaborare tra loro, specializzarsi e prendere decisioni in modo autonomo.
Nasce così un nuovo ecosistema digitale: milioni di agenti virtuali interconnessi che operano in rete, supportando persone e aziende.
“L’intelligenza artificiale agentica trasformerà profondamente il modo in cui lavoriamo, impariamo e viviamo – spiega Gianmatteo Manghi, Amministratore Delegato di Cisco Italia – ma per sfruttarne tutto il potenziale, occorre costruire una rete capace di sostenerla. Il nostro compito è far sì che questa Internet degli Agenti sia sicura, scalabile e resiliente”.
Tre pilastri per l’Internet of Agents: tecnologia, sicurezza e formazione
La strategia di Cisco per guidare l’evoluzione dell’AI agentica si basa su tre pilastri fondamentali:
- AI-Powered SW per sviluppare sistemi basati su agenti intelligenti, tra cui agenti specializzati in cybersecurity.
- AI on Cisco infrastructure per realizzare infrastrutture ottimizzate per supportare carichi di lavoro AI, in collaborazione con partner come Nvidia.
- AI with Security per rafforzare la protezione della rete. Cisco utilizza l’AI come un’arma di difesa.
A questi si affiancano due pilastri trasversali:
- Responsible AI: sviluppo etico e trasparente dell’AI, con attenzione ai rischi;
- AI Readiness: supporto alle imprese nell’adozione consapevole dell’AI, attraverso formazione e competenze.

Una rete pronta per l’AI: prestazioni, automazione e resilienza
Come sottolineato da Enrico Mercadante, VP Networking, Emea di Cisco, il successo dell’Internet of Agents dipende da infrastrutture di rete ultraveloci, a bassa latenza (inferiore a 50ms) e altamente sicure.
Secondo lo studio Cisco Networking Research (realizzato a dicembre 2024 in 30 mercati, incluso quello italiano) la rete è diventata una priorità strategica e la sicurezza è fondamentale: il 98% considera la rete fondamentale per le attività aziendali, mentre per il 60% è cruciale per la crescita e secondo il 94% una rete migliorata rafforzerà la postura di sicurezza.
“La rete è l’infrastruttura critica dell’AI agentica – spiega Mercadante – ma il 27% dei problemi è causato da errori manuali, e in Italia solo il 30% utilizza tecnologie avanzate per prevenirli. Serve un cambiamento, e l’AI può diventare l’alleato strategico per gestire e proteggere le reti”.
Per rispondere a queste esigenze, Cisco ha presentato l’architettura AI Ready Secure Network, disponibile sia in cloud che on-premise, perfetta per ambienti critici e industriali. I tre obiettivi:
- semplificare la gestione della rete;
- garantire performance elevate;
- integrare la sicurezza nel cuore della rete.
Gli ambienti dell’architettura AI Ready Secure Network
AI Ops. Si tratta di un ambiente operativo dove gli agenti AI collaborano e risolvono problemi, sempre sotto la supervisione umana. Cuore di AI Ops è un LLM sviluppato da Cisco (AI canvas sarà disponibile dal prossimo ottobre) specializzato sull’area specifica della rete.
Dispositivi scalabili e AI ready. Cisco renderà disponibili nuovi dispositivi di rete sviluppati per l’AI, quali smart switches, router, gateway, wi-fi 7, basati sul chip proprietario Silicon One.
Sicurezza distribuita e policy intelligenti. In un contesto dove anche i dispositivi di rete (router, switch, OT device) diventano bersagli di attacchi, soprattutto in ambienti industriali dove le infrastrutture sono spesso obsolete, Cisco propone un modello di sicurezza basato sull’identità di chi o cosa gestisce la rete – che siano agenti, persone o dispositivi.
Il firewall viene disgregato e distribuito fino allo switch e, grazie a sistemi di cifratura avanzati, si anticipano anche le minacce quantistiche, ormai dietro l’angolo.
Su tutto – e alla base di tutto – la policy. La sicurezza deve essere pervasiva e fusa nella rete. “L’unica risposta alla complessità delle reti moderne è una sicurezza nativa e intelligente, progettata per proteggere e potenziata dall’AI – aggiunge Mercadante –. È il momento di evolvere verso un nuovo modo di lavorare e interagire”.
AI e competenze: una rivoluzione umana prima che tecnologica
La rivoluzione AI non è solo tecnologica. Secondo Cisco, sarà la formazione delle persone a determinare il successo dell’Internet of Agents. Le nuove competenze richieste includono la capacità di monitorare, collaborare e supervisionare l’attività degli agenti intelligenti.
“Oltre 550.000 persone in Europa si stanno formando sull’AI”, afferma Agostino Santoni, SVP Cisco Sud Europa. È una rivoluzione delle opportunità, che richiede però una visione geopolitica, etica e culturale. In questo contesto, la collaborazione è la vera chiave di successo”.
Ecosistema Cisco: innovazione e collaborazione globale
Da qui, l’importanza di agire attraverso un ecosistema, che coinvolge hyperscaler, governi, cloud provider e aziende private.
Cisco ha già avviato progetti concreti: in Italia, per esempio, con l’accordo siglato con Domyn, azienda deep-tech italiana che sviluppa AI per settori regolamentati come sanità, finanza e difesa, punta a soluzioni sovrane e sicure, adattate alle esigenze specifiche del territorio.
Questa rete di collaborazione permetterà di realizzare soluzioni chiavi in mano pensate per accelerare e democratizzare l’adozione dell’AI.