HomeIndustria 4.0Digital TransformationL'Innovation Hub STATION F: come la Francia costruisce il futuro dell’innovazione

L’Innovation Hub STATION F: come la Francia costruisce il futuro dell’innovazione

Inaugurato nel 2017, con i suoi 30 programmi d’accelerazione STATION F è il più grande Innovation Hub del mondo, offrendo ospitalità a più di mille startup e confermando il suo ruolo sempre più strategico nella scena europea dell’innovazione.

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Marianna Capasso

Immaginate di adagiare, orizzontalmente, la Torre Eiffel. E di percorrerla tutta. È questa la lunghezza di STATION F, il più grande Innovation Hub al mondo, che occupa una superficie di 34mila mq.

Con un investimento iniziale pari a 250 milioni di euro, frutto di una lungimirante visione, ospita oltre mille startup provenienti da diversi Paesi.

Cos'è STATION F, dove si trova e chi ospita

Ma nell’ex deposito ferroviario – La Halle Freyssinet, costruito negli anni Venti e convertito ad hoc, in uno dei quartieri più artistici della capitale francese – sono presenti anche i più noti nomi globali, che gestiscono in loco i propri acceleratori di startup. Microsoft, Meta, Google, AWS, Apple, ma anche OVH, Snowflake, Snap, TikTok.

Questi, e tanti altri, i protagonisti della scena mondiale che hanno i propri uffici di mentoring a Parigi, nel XIII Arrondissement. Perché hanno ben chiaro una cosa: è qui che nasce il futuro, ed è qui che con estrema probabilità muoveranno i primi passi le migliori imprese di domani.

Dalla Vision al primato: gli otto anni di attività STATION F

Poltrone a sacco, container iper-moderni che sono in realtà sale riunioni sopra elevate, mattoncini Lego e opere d’arte: tutto in un unico ambiente giovanile e, a tratti, surreale per quanto appaia perfetto. Neoimprenditori, studenti e anche qualche “adulto” sognatore (o intuitivo?). In un susseguirsi di tre macroaree.

Si parte dall’accoglienza formale e si arriva fino alla convivialità: c’è la zona “share” per il networking, la zona “creativa” per lavorare e la zona “chill” per mangiare e socializzare. Con il ristorante italiano “La Felicità”. Un ambiente smart, innovativo e moderno, fiore all’occhiello non solo della comunità imprenditoriale francese ma anche delle Istituzioni, che sanno bene quale perla rara hanno tra le mani.

Non a caso, nel giugno del 2017, il presidente francese Emmanuel Macron era presente all’inaugurazione, assieme all’imprenditore Xavier Niel – padre fondatore del prezioso progetto.

Nel frattempo, sono passati 8 anni e STATION F ha consolidato il suo ruolo di Innovation Hub, diventando il primo a livello globale.

L’evoluzione dell’ecosistema, tra supporto, risorse e programmi

Come descriveresti, oggi, la mission di STATION F? Che evoluzione c’è stata in questo lasso temporale? Chiedo alla Direttrice dell’Innovation Hub, Roxanne Varza, durante l’intervista rilasciata in esclusiva per Automazione News. “La nostra missione è sempre stata quella di potenziare gli imprenditori in fase iniziale, e questo non è cambiato negli anni. Tuttavia, inizialmente l’ecosistema non era quello di oggi”.

Ovvero? “Quando abbiamo creato STATION F non sapevamo nemmeno se ci fossero 1.000 imprenditori in Francia: il nostro modo iniziale di potenziare le startup era molto diverso da quello attuale. Oggi, invece, siamo in grado di concentrarci sulla fornitura delle migliori risorse e programmi, assicurandoci che i nostri imprenditori abbiano il posto migliore per costruire un’azienda”.

Dunque, il forte potere attrattivo di STATION F è cresciuto, in maniera sempre più esponenziale. Tanto da ospitare, l’11 febbraio del 2025, il Business Day dell’AI Action Summit. L’obiettivo? Evidenziare le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale per lo sviluppo e la trasformazione delle imprese. Perché è proprio l’AI una delle tecnologie più “amate” all’interno dell’Innovation Hub. Come confermano le Future 40.

STATION F e le sue Future 40

Ogni anno vengono individuate le 40 startup più performanti di STATION F, le “Future 40”. E ogni anno, tra queste ne vengono scelte 10, nelle quali il Campus decide di investire – ma in maniera “silenziosa”, senza cioè divulgare la lista. Le selezionate potranno partecipare a un programma gestito dalla stessa STATION F o da uno dei partner, tra cui Binance, LVMH, Meta e Microsoft. Insomma, un’ottima vetrina e un grande vantaggio.

L’ultima “premiazione” risale al novembre del 2024: ben 34 delle 40 avevano a che fare con l’AI. Avevano, cioè, implementato programmi ricorrendo all’Intelligenza Artificiale. Come Bluco e Neuralk AI – due giovani startup che ho avuto modo di conoscere da vicino, attraverso le parole dei founder e CEO.

L’Intelligenza Artificiale e i progetti di Bluco e Neuralk-AI

Bluco ha sviluppato un software di recruiting che sfrutta l’Intelligenza Artificiale Conversazionale per automatizzare i processi HR, velocizzandone la gestione. Migliora così l’attrazione dei candidati, la prequalificazione e l’organizzazione dei colloqui, con un notevole risparmio di tempo e lavoro. Individuando precisamente le risorse più adatte.

A che punto siete con questo processo, domando a Nicolò Magnante, il 25enne founder italiano. “Abbiamo cominciato circa un anno fa all’interno di un acceleratore universitario parigino. E poi siamo entrati nel Founders Program di STATION F. Attualmente lavoriamo già su quattro geografie, ovvero Italia, Francia, Germania e Austria. Abbiamo diversi grandi clienti che utilizzano la piattaforma, altamente personalizzabile e quindi attrattiva”. Grandi progetti e forte determinazione.

Neuralk-AI, invece, sviluppa modelli di integrazione dell’IA specializzati per la rappresentazione di dati strutturati, consentendo alle aziende di creare soluzioni di intelligenza artificiale personalizzate. Si sfruttano modelli basati su reti neurali grafiche (GNN) con un grande potenziale per soluzioni di data cleansing e arricchimento.

Il suo CEO è francese. Si chiama Antoine Moissenot. Qual è il vostro prossimo obiettivo, gli chiedo. “Ingaggiare clienti, ovviamente. Abbiamo raccolto 4 milioni di euro nel luglio 2024, che ci hanno permesso di reclutare il team e di iniziare la formazione dei modelli. Ora siamo alla fine della fase di ricerca e sviluppo. E prevediamo di rilasciare i modelli e l’API entro giugno 2025”. Visione chiara e previdente.

Sostenibilità, Arte e MAFIA Program: STATION F è anche questo

Dai 250 milioni di euro “incassati” nel 2017, al miliardo e più del 2024, ne è stata fatta di strada. Lo scorso anno, da sola, STATION F ha raccolto il 15% del totale raggiunto in Francia, all’interno dell’ecosistema delle startup. E il 2025 potrebbe offrire risultati ancora più sorprendenti. Perché STATION F non è semplicemente un polo di attrazione tecnologico.

Vivere e lavorare in STATION F è come appartenere a un movimento. E non ci si sente mai soli. È entusiasmo e lungimiranza, allo stesso tempo. L’Innovation Hub coinvolge tutti, abbraccia le idee e le rende realtà. Con fiducia e motivazione. STATION F è un concetto a 360 gradi, che ingloba al suo interno diversi aspetti. Come la sostenibilità e l’arte.

Dei 100 posti auto, ne sono utilizzati pochissimi, perché tutti preferiscono la bicicletta o utilizzano la metropolitana (Stazione Chevarelet, Linea 6). Particolare attenzione, poi, è data all’aspetto artistico, con le diverse opere permanenti ospitate nelle varie zone ma anche all’esterno. Artisti del calibro di Jeff Koons, Urs Fischer e Takashi Murakami, per citarne solo tre.

STATION F, dunque, non è solo il “tempio dell’imprenditorialità”. È il luogo – un piacevole luogo – dove i sogni dei giovani imprenditori possono trasformarsi in certezze. Un vero laboratorio dove si progetta il futuro. E dove ogni corridoio racconta una storia e ogni vetrata risplende l’entusiasmo dei brillanti startupper. Grazie ai Programmi, al supporto dei grandi ma anche (e soprattutto) dello Stato.

L’Innovation Hub STATION F: come la Francia costruisce il futuro dell’innovazione - Ultima modifica: 2025-05-29T12:22:47+02:00 da Marianna Capasso