L’Academy digitale di Bonfiglioli nasce con l’obiettivo di creare percorsi formativi on-line, fruibili on-demand e modulabili sulle specifiche esigenze aziendali, per raggiungere quante più persone possibile. Sono disponibili 12 corsi sulle basi teoriche e metodologiche della Lean. I corsi si possono seguire in modalità asincrona, con durata dai 20 ai 40 minuti l’uno.
Gli esperti di Bonfiglioli sono disponibili per ogni richiesta di chiarimento o supporto. Al termine di ogni modulo il partecipante può fare un test di verifica delle competenze acquisite, con successivo rilascio di attestato di partecipazione.
Chiave del successo: pillole formative continue
«Per avere successo, i progetti di trasformazione hanno bisogno di formazione, coinvolgimento e responsabilità diffusa. Altrimenti diventa difficile abbattere le resistenze che si creano quando si propone un cambiamento in azienda. La fruizione on-line asincrona permette una esperienza formativa facile da seguire in autonomia su pc, tablet e smartphone», spiega Corrado Di Perna, Business Development Manager Bonfiglioli Consulting.
Il formato delle pillole formative è ideale per la formazione continua. Non si interrompono le attività lavorative e si contengono i costi. La piattaforma serve per rafforzare sia le imprese che hanno già un approccio Lean, sia chi inizia ora.
«In un progetto più ampio di cambiamento organizzativo, è quindi possibile formare con diversi livelli di coinvolgimento. Formazione specifica per manager e professional, coinvolti direttamente nel percorso di trasformazione e modalità e-learning per tutte le altre risorse», spiega Di Perna.
I contenuti delle pillole formative dell'Academy digitale
Le 12 pillole introducono agli strumenti base del Lean Thinking e, in particolare, del Lean Manufacturing (produzione snella). Il primo modulo descrive il metodo delle 5S per l’ordine e l’organizzazione della postazione di lavoro.
Il secondo elenca i principi base della Lean. Caccia allo spreco che il cliente non è disposto a pagare, ossia tutto ciò che non aggiunge valore. Il terzo modulo riguarda l’Overall Equipment Efficiency (OEE), che introduce la misurazione e l’analisi dei dati per intervenire sulle inefficienze. Il quarto si occupa dei “Problem setting tools”, alla base del Problem solving, seguito dal “Root Cause Analysis” sulle competenze per individuare le cause. Il modulo successivo riguarda l’analisi ABC per prioritizzare le suddette cause del problema.
«L’obiettivo è creare una cultura aziendale comune per prendere decisioni condivise. È infatti nella nostra missione portare cultura e risultati sostenibili e replicabili nel tempo per il miglioramento continuo», aggiunge Di Perna.
Il settimo modulo presenta il metodo di Visual Management e Poka-yoke (a prova d’errore), che trasmette con segnali visivi o sonori le informazioni rilevanti. Quindi si introduce il Lean Six Sigma, approccio migliorativo per la riduzione delle variazioni di processo e l’eliminazione degli sprechi.
Si passa poi alla manutenzione autonoma degli impianti, mentre la decima pillola tratta il cosiddetto “Kanban”: una modalità di gestione visiva dei materiali. Quindi si affronta il “Value stream mapping”, cioè la comprensione del flusso del valore attraverso mappatura. Il dodicesimo e ultimo modulo è lo Smed (Single Minute Exchange of die), che lavora sul cambio formato anti-spreco in fabbrica.