L’Industrial IoT(IIoT), in Italia, si conferma uno dei segmenti più dinamici dell’Internet of Things, registrando una crescita del 15% nel 2024 e raggiungendo un valore superiore al miliardo di euro per la prima volta.
Parallelamente, aumentano i progetti di Smart Factory, con il 25% delle grandi aziende e il 22% delle medie imprese che hanno avviato almeno un'iniziativa negli ultimi dodici mesi.
Questo evidenzia una tendenza in crescita rispetto ai due anni precedenti, segno di un interesse sempre maggiore per la trasformazione digitale dell’industria.
L’adozione di soluzioni IIoT è strettamente legata all’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale, che permette di sfruttare al meglio i dati provenienti da sensori e dispositivi connessi, contribuendo all’efficienza operativa e all’ottimizzazione dei processi produttivi.
Il mercato IoT in Italia: numeri e tendenze

L’Industrial IoT fa parte del più ampio mercato dell'Internet of Things, che nel 2024 ha raggiunto un valore complessivo di 9,7 miliardi di euro, segnando un incremento del 9% rispetto al 2023. Attualmente, in Italia sono attivi 155 milioni di oggetti connessi, pari a 2,6 dispositivi per abitante. Le principali aree di sviluppo dell'IoT includono:
- Smart Car: 1,66 miliardi di euro (+7%)
- Soluzioni per le Utility: 1,59 miliardi di euro (+15%)
- Building: 1,37 miliardi di euro (+6%)
- Smart Factory: 1,04 miliardi di euro (+15%)
- Smart City: 1,03 miliardi di euro (+8%)
Secondo Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, negli ultimi cinque anni il settore ha raggiunto una forte maturità sia nell’ambito consumer che industriale, diventando un elemento strategico per l’economia nazionale.
Piano Transizione 5.0: incentivi ancora poco sfruttati
Gli incentivi governativi restano un fattore cruciale per l’adozione delle tecnologie IIoT, ma il Piano Transizione 5.0 stenta a decollare. A fine marzo, i crediti d’imposta richiesti ammontavano a 560 milioni di euro, pari solo al 9% delle risorse disponibili.
Attualmente, solo il 49% delle grandi aziende e il 32% delle medie imprese ha avviato iniziative legate a questa misura, che sembra non essere ancora pienamente compresa e implementata. Nonostante le semplificazioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, molte imprese continuano a preferire il Piano 4.0, ritenuto più sicuro e accessibile.
Dato il basso tasso di adesione, il Governo ha deciso di riallocare circa 3 miliardi di euro (su un totale di 6,3 miliardi) verso misure ritenute più efficaci per supportare il tessuto imprenditoriale italiano.