L'indice destagionalizzato del clima di fiducia del settore manifatturiero, reso noto dall'Istat relativamente a settembre, registra un sensibile calo. Il valore rilevato dall'istituto di statistica si ferma infatti 94,5 punti, contro i 98,6 del mese precedente. È questo, per le industrie manifatturiere, il valore più basso dal gennaio dello scorso anno, mentre nel settore dei servizi e del commercio per trovare un valore inferiore bisogna risalire ad aprile 2009.
In particolare peggiorano i giudizi sugli ordini e le attese di produzione dell'industria, mentre il saldo delle risposte sul livello delle scorte di magazzino segna una lieve diminuzione. L'indice scende nei tre principali raggruppamenti di industrie passando da 96,9 a 90,2 nei beni strumentali, da 99,3 a 95,5 nei beni di consumo e da 99,3 a 97,1 nei beni intermedi.
Le aspettative negative non riguardano solo il fronte interno, ma investono anche le esportazioni. Le attività commerciali verso l'estero, infatti, sono rimaste sostanzialmente stabili nel terzo trimestre di quest'anno, ma peggiorano le aspettative per il prossimo futuro. Tra le destinazioni delle esportazioni, in particolare, diminuisce l'incidenza dei Paesi Ue e aumenta quella degli altri Paesi europei. Mentre il principale concorrente internazionale rimane la Cina (indicato dal 26% delle aziende), seguita dalla Germania.
Istat registra inoltre un aumento di quanti segnalano la presenza di ostacoli all'esportazione, dovuti soprattutto agli alti costi, così come diminuisce il numero di quanti riescono a vendere, sui mercati internazionali, a prezzi superiori rispetto a quelli praticati in Italia.
In calo la fiducia delle aziende manifatturiere
A settembre toccato il livello più basso da gennaio 2010 e anche i mercati esteri appaiono poco promettenti
