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Giovani in azienda: come attrarli e trattenerli?

Creare ponti tra scuola e impresa, parlare il loro linguaggio, garantire flessibilità, Smart Working e piani di crescita sono le strategie principali per attrarre e trattenere i giovani in azienda. I casi di Coca-Cola HBC, Vem Sistemi, Angelini, Bosch, Sanofi, Bosch Sensortec, AB, Elica, Lamborghini e Gruppo Hera, con le loro politiche di Attraction & Retention

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Gaia Fiertler

Non ci sono più i giovani di una volta! Di generazione in generazione, le differenze d’età e di aspettative si sono sempre sentite in azienda, ma oggi ancor di più per l’accelerazione di alcuni cambiamenti epocali, tra cui la digitalizzazione e la scarsità di figure professionali adeguate.

Il digitale ormai investe le nostre vite nel modo di comunicare, di acquistare e di stare insieme e, nel post pandemia più che mai, le nuove risorse si aspettano ambienti di lavoro moderni, veloci, flessibili, rispondenti al mondo in cui sono nati e a ciò che hanno studiato. Se aggiungiamo la carenza di competenze tecniche, chi le possiede può scegliere più di prima dove andare a lavorare.

Di conseguenza, le imprese, a corto di personale specializzato e testimoni del nuovo fenomeno di dimissioni volontarie, stanno capendo la necessità di sviluppare politiche di “Attraction & Retention” per intercettare nuove risorse.

La capacità di attrarre i giovani è una leva competitiva

Per il 41% della ricerca “Trend mercato del lavoro 2022” di InfoJobs, infatti, proprio la capacità di essere attrattivi sarà il principale elemento di competitività, seguita dalla diffusione degli strumenti digitali. «Employer branding, formazione continua, welfare aziendale, percorsi di crescita, uniti a benefit e possibilità di lavorare in Smart Working risultano fattori determinanti per attrarre e trattenere le risorse più qualificate», commenta Filippo Saini, Head of Job di InfoJobs.

Quasi la totalità degli intervistati ammette di far fatica a reperire risorse e il fenomeno delle grandi dimissioni - Great Resignation - ha investito anche le pmi italiane. Se per il 37% degli intervistati il numero di dimissioni è rimasto invariato rispetto agli anni precedenti, per il 55% l’effetto c’è stato e, secondo il 31%, proprio i giovani avrebbero contribuito a registrarne l’incremento, in cerca di una posizione migliore e di un maggior work-life balance.

Ora, con lo stato di emergenza concluso, secondo una ricerca di Aidp su 850 direttori del personale, il 58% fa fatica ad assumere o a trattenere i collaboratori se non garantisce lo Smart Working. Sul fronte Smart Working, il 90% lo manterrà anche dopo il 30 giugno, anche se in proporzioni differenti. Il 38% due giorni alla settimana, il 14% uno e gli altri, anche se in proporzioni minori, da 3 a 5 giorni a settimana.

  • Cosa cercano oggi le giovani risorse in un contesto aziendale?
  • Come cambiano le loro richieste e le modalità di apprendimento?
  • Qual è il modo giusto per comunicare con loro?
  • Come si instaura un rapporto di fiducia che acceleri la crescita?
  • E come si stabilisce una relazione proficua tra scuola e impresa?
  • Cosa sono le azioni efficaci di employer branding?
  • Cosa vuol dire cross mentoring e reverse mentoring?

Se sei interessato ad approfondire queste tematiche, qui trovi l'articolo completo con:

  • alcuni consigli di una Head Hunter e una Executive Coach a misura di imprenditore;

  • le storie di aziende del calibro di Coca-Cola HBC Italia, Vem Sistemi, Angelini Industries, Bosch, AB, Elica, Lamborghini, Hera, dalle quali trarre ispirazione!

Giovani in azienda: come attrarli e trattenerli? - Ultima modifica: 2022-05-12T09:19:56+02:00 da Gaia Fiertler