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Economia circolare: un potenziale ancora lontano dall’essere realizzato

Frena l'economia circolare in Italia. I risparmi sono cresciuti meno che nel 2023, ma non mancano storie di successo e opportunità future. L'analisi del Circular Economy Report 2024

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  • n.305 - Settembre 2022
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Nicoletta Buora

L’economia circolare in Italia sembra essere in una fase di stallo, secondo il Circular Economy Report 2024 presentato dall’Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano.

Nonostante un risparmio complessivo di 16,4 miliardi di euro l’anno per le imprese, l’incremento rispetto al 2023 si limita a soli 800 milioni, ben al di sotto del potenziale teorico di 119 miliardi. Oggi sfruttiamo appena il 14% di questo potenziale, e colmare il divario entro il 2030 appare sempre più improbabile.

Il report, basato su un’indagine condotta su oltre 550 imprese italiane di otto settori chiave (arredi, costruzioni, elettronica, tessile, alimentare, autoveicoli, imballaggi e impiantistica industriale), mostra un quadro poco incoraggiante: solo il 42% delle aziende ha adottato almeno una pratica di economia circolare, con una penetrazione che scende al 37% tra le PMI. Gli scettici raggiungono il 36% a livello generale e addirittura il 39% tra le piccole e medie imprese.

Fonte: Energy&Strategy, Scholl of Management Politecnico di Milano

Le pratiche più diffuse e i limiti dell’adozione dell’economia circolare

Tra le strategie circolari più comuni dominano il riciclo (60%), la progettazione senza scarti (43%) e il design per una facile riparazione (48%). Pratiche più complesse, come la riparazione (8%), la "servitizzazione" (22%) e la riconsegna dei prodotti (28%), trovano ancora poca applicazione.

Questa tendenza evidenzia come molte aziende siano ancora nella fase iniziale di sperimentazione e ancora lontane da un approccio di trasformazione strutturale dei processi e delle filiere industriali.

“L’economia circolare non è ancora parte integrante del core business delle imprese – sottolinea Vittorio Chiesa, direttore di Energy&Strategy – anche se il sistema finanziario sta indirizzando sempre più capitali verso questo modello. I green bond delle principali banche italiane, ad esempio, hanno raggiunto quasi 8 miliardi di euro nel 2024, segnando una crescita del 74% rispetto all’anno precedente.”

Storie di successo e opportunità future

Nonostante il quadro generale, emergono anche esempi positivi: il report identifica 100 casi di aziende virtuose, concentrate in Lombardia, Piemonte e Toscana, che integrano il riciclo con pratiche di riprogettazione del prodotto. Queste aziende, che spaziano dal manifatturiero all’automotive, fino al tessile e all’abbigliamento, dimostrano che un approccio più ambizioso è possibile.

“La riprogettazione del prodotto è la chiave per abilitare un riciclo realmente efficace – spiega Davide Chiaroni, vicedirettore di Energy&Strategy –. È importante che anche le medie imprese, che costituiscono la spina dorsale dell’industria italiana, si avvicinino a questi modelli per cogliere il pieno potenziale dell’economia circolare.”

Con una crescita media degli investimenti ancora limitata e tempi di ritorno spesso inferiori ai 12 mesi per il 41% delle aziende, la strada da percorrere è lunga. Ma esempi concreti e il crescente supporto del sistema finanziario indicano che il cambiamento, seppur lento, è possibile.

Economia circolare: un potenziale ancora lontano dall’essere realizzato - Ultima modifica: 2025-01-08T11:34:49+01:00 da Nicoletta Buora