Il Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri, successivo al tavolo tecnico del MIMIT, concede alle imprese la possibilità di presentare la domanda per gli incentivi 5.0 fino al prossimo 27 novembre.
L’incontro del 20 novembre a Roma, tra associazioni di imprese e Ministeri, per un confronto sul futuro del Piano Transizione 5.0. avrebbe dovuto distendere gli animi, e rafforzare il rapporto di fiducia tra imprenditorie e Istituzioni. Ma si è concluso in maniera inaspettata!
Il Parlamento lavora sulla Legge di Bilancio. Entra nel vivo l’iter procedurale con le proposte di emendamenti, molti dei quali riguardano iperammortamento e credito 4.0. Intanto il MIMIT incontra le associazioni di imprese per disegnare, assieme, il futuro di Transizione 5.0.
In occasione di MECSPE Bari, vetrina di idee e ispirazione per i giovani, ripercorriamo le caratteristiche della misura destinata agli under 35, che offre voucher e contributi per sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali.
Con 20 milioni, parte il primo dei tre Bandi MIMIT, per la tutela della proprietà industriale, a copertura delle spese di acquisto per servizi specialistici finalizzati alla valorizzazione economica del brevetto. Lo sportello apre il 20 novembre 2025.
Il Ministero annuncia l’esaurimento delle risorse anche per il Piano Transizione 4.0, dopo la fine di quelle per il credito d’imposta 5.0. Ma, tra domande doppie e rabbia delle imprese, il PNRR potrebbe offrire una soluzione. Nel dubbio, c’è sempre la Legge di Bilancio.
Il MIMIT annuncia l’esaurimento delle risorse per il Piano Transizione 5.0, ma ammette la possibilità di nuove prenotazioni, fino al 31 dicembre. È davvero l’epilogo della misura?
Nella bozza approvata dal Consiglio dei Ministri, pronta per essere presentata in Parlamento, torna l’iperammortamento per gli investimenti in beni materiali e immateriali, ma anche green oriented. Un piacevole dejà vu?
Con la scadenza di fine 2025, il Piano Transizione 5.0 cambia forma e diventa di competenza nazionale, con l’abbattimento degli oneri europei e una rimodulazione ad hoc per le imprese.
Avviati con finalità simili, per rafforzare la competitività del sistema produttivo italiano, i Piani Transizione 4.0 e 5.0 hanno seguito traiettorie divergenti, uniti però dalla revisione del PNRR che delinea, per gli stessi, destini antitetici.