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Bonus Export Digitale: dal 16 maggio, contributi a fondo perduto

Con 30 milioni di euro, il MAECI e l’ICE sostengono i processi di digitalizzazione delle PMI, per avviare o consolidare le attività di export e di internazionalizzazione.

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Marianna Capasso

Lunedì 16 maggio apre lo sportello per la richiesta del Bonus Export Digitale, un progetto del Ministero degli Esteri (MAECI) e dell'Agenzia ICE, nell’ambito della strategia delineata dal Patto per l’Export, destinato alle microimprese manifatturiere.

Queste, anche organizzate in reti o consorzi, potranno richiedere un contributo a fondo perduto destinato allo sviluppo delle attività di esportazione e internazionalizzazione, attraverso soluzioni digitali.

I beneficiari del Bonus Export Digitale

Possono richiedere il contributo tutte le microimprese manifatturiere (codice ATECO C), ovvero le compagini che occupano meno di 10 persone, con un fatturato o un totale di bilancio annuo inferiore a 2 milioni di euro.

Possono accedere al beneficio anche le reti e i consorzi di microimprese, nel numero minimo di cinque. È importante che i soggetti beneficiari siano residenti in Italia, risultino attivi e abbiano avviato una fatturazione di prodotti commerciali.

Sono escluse le microimprese sottoposte a procedure concorsuali o che versino in condizioni particolari – come fallimento, liquidazione et similia, o soggette a sanzioni disciplinari. Resta sempre valido il principio de minimis nel cumulo dei benefici richiedibili.

Bonus Export Digitale maggio 2022
Foto: Ministero degli Esteri

Bonus Export Digitale: i due diversi contributi

Con i suddetti limiti, ogni beneficiario potrà ricevere un importo variabile a seconda che si “concorra” da soli o in gruppo. La microimpresa singola, a fronte di una spesa minima ammessa di 5mila euro (al netto dell’IVA), potrà ricevere un contributo di 4mila euro.

Le reti e i consorzi, costituiti da almeno cinque imprese, potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto pari a 22.500 euro, qualora abbiano effettuato spese per un minimo di 25mila euro, sempre al netto dell’IVA.

Le spese ammesse per il Bonus Export Digitale

Le spese, sostenute dai soggetti beneficiari, dovranno essere pertinenti ai prodotti e ai mercati prescelti, e potranno prevedere costi per:

  • sistemi di e-commerce verso l’estero, siti e/o app mobile
  • servizi accessori all’ e-commerce
  • strategie di comunicazione, informazione e promozione per il canale dell’export digitale
  • digital marketing per sviluppare attività di internazionalizzazione
  • servizi di CMS (Content Management System)
  • iscrizione e/o abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing
  • servizi di consulenza per lo sviluppo del progetto e di capitale umano
  • upgrade delle dotazioni di hardware necessarie alla realizzazione dei servizi sopra elencati
  • tutti gli altri servizi strettamente connessi.

Sono inammissibili spese per acquisti generici di hardware, costi per imposte e tasse o registrazione della proprietà intellettuale, spese legali e notarili e tutte quelle ordinarie per attività amministrative o aziendali.

Logicamente le spese andranno effettuate successivamente alla data di presentazione della domanda di contributo, e dovranno essere in formato elettronico.

Step numero 1: la domanda per il Bonus Export Digitale

Ci sono due diversi tempi. In primis, va presentata la domanda e, qualora la valutazione risultasse positiva, si può procedere con la richiesta di erogazione del contributo.

La domanda per il contributo del Bonus Export Digitale va presentata esclusivamente on line, attraverso una procedura informatica disponibile sul sito di Invitalia, seguendo gli schemi e le modalità stabiliti.

Il Soggetto Gestore valuterà le domande in ordine cronologico di arrivo (procedura a sportello), entro i limiti delle risorse disponibili. La priorità, comunque, verrà data alle microimprese partecipanti (anche in passato) a programmi governativi finalizzati all’inserimento in piattaforme di E-Commerce internazionali o programmi per la transizione digitale delle aziende esportatrici.

Step numero 2: la richiesta di erogazione del Bonus Export Digitale

Una volta che Invitalia avrà valutato positivamente la posizione del richiedente, sarà possibile procedere con le spese. Tuttavia, sarà necessario individuare un fornitore di soluzioni digitali per l’export, tra quelli scelti dal Gestore.

Al momento, e fino al 15 luglio, è in corso l’individuazione dei fornitori; una volta pronto, l’elenco sarà pubblicizzato e reso fruibile da tutti i futuri beneficiari, che comunicheranno a Invitalia il nominativo del prescelto, nel momento della richiesta di erogazione.

Per poter procedere con l’erogazione del bonus a fondo perduto, Invitalia dovrà ricevere, dal soggetto richiedente, una specifica documentazione - come da art. 9 della Delibera del Direttore Generale di ICE/Agenzia - riportante le spese inerenti agli acquisti di servizi e soluzioni informatiche.

La fase finale per il contributo a fondo perduto

Le tempistiche per l’erogazione sono abbastanza celeri, ovvero entro 90 giorni dalla presentazione della richiesta, qualora la documentazione risulti regolare e i requisiti del beneficiario siano ammissibili.

Il Gestore potrà sempre procedere con ispezioni e controlli sui soggetti beneficiari e sui fornitori e, in taluni casi specifici (articolo 11 della normativa), revocare il contributo, richiedendone la restituzione.

In attesa dello step 1 – apertura dello sportello e invio della domanda dal 16 maggio – è già in corso la fase di compilazione: il termine ultimo è previsto per il 15 luglio ma, molto probabilmente, le risorse si esauriranno prima. Dunque, non bisogna esitare.

L’offerta speciale della Regione Lombardia

Nell’ambito della medesima materia, anche la Regione Lombardia con il Sistema camerale regionale offre un supporto diretto non solo alle microimprese, ma anche alle medie e piccole. Sono stati stanziati, complessivamente, 1,64 miliardi di euro, distribuiti secondo una suddivisione per circoscrizione territoriale.

Il bonus digitale di Regione Lombardia è molto simile a quello di MAECI-ICE, ed è destinato alle realtà imprenditoriali lombarde che vogliono consolidare o anche sviluppare ex novo la propria posizione sul mercato internazionale: potrà essere richiesto entro il 17 giugno (fino a esaurimento risorse), come contributo a fondo perduto, per le spese sostenute dal 01 gennaio 2022.

La somma dovrà coprire, parzialmente, i costi per una collaborazione con un DEM (Digital Export Manager) che predisponga una strategia di espansione sui mercati esteri tramite l’utilizzo degli strumenti digitali o, in alternativa, per la realizzazione di un progetto e-commerce.

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Bonus Export Digitale: dal 16 maggio, contributi a fondo perduto - Ultima modifica: 2022-05-13T10:05:32+02:00 da Marianna Capasso