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Alluminio: bene l’export, ma cala la fiducia delle imprese nel futuro

L’Osservatorio Mecspe di Senaf scatta la fotografia sul secondo quadrimestre 2022 delle imprese dell’alluminio: efficientamento energetico, fonti rinnovabili e riduzione dei consumi le principali soluzioni introdotte per fare fronte a caro energia e irreperibilità delle materie prime. La filiera tornerà a incontrarsi a Metef dal 29 al 31 marzo 2023.

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Massimiliano Luce

Il conflitto tra Russia e Ucraina ha tra le sue vittime anche l’industria europea e italiana. Come se non bastasse, eventuali sanzioni all’alluminio russo agitano il comparto. La fiducia nel futuro comincia a diventare merce rara.

È quanto emerge dagli ultimi dati dell’Osservatorio Mecspe di Senaf sul secondo quadrimestre 2022, con particolare riferimento al comparto dell’alluminio.

Solo cinque imprese su dieci si dichiarano soddisfatte e con un portafoglio ordini adeguato (55%). La maggior parte (68%) ha poca fiducia per il futuro.

Voglia di crescere

Nonostante tutto le aziende dell’alluminio hanno voglia di crescere dimensionalmente nei prossimi anni (76%), attraverso l’utilizzo di fondi privati e pubblici (42%) e per qualcuno (5%) anche attraverso la quotazione in borsa.

Bene l’export per il comparto italiano (72%) soprattutto verso territori chiave per la catena di valore dell’alluminio, come Germania, Francia, Spagna e Polonia. Crescono le esportazioni in Medio Oriente (27%) e Nord America (33%).

Preoccupano materie prime e caro energia

L’aumento dei prezzi delle materie prime ha avuto un impatto negativo per il 94% delle imprese, colpite anche da caro energia (77%) e inflazione (55%).

Una situazione che preoccupa e che ha prodotto aumenti dei prezzi dei prodotti finiti (83%), ritardi nelle consegne (65%) e una crescita inferiore alle aspettative (43%).

La carta della sostenibilità ambientale

Si ricercano allora soluzioni possibili per affrontare questa fase, in primis cercando di ridurre i costi di produzione attraverso azioni di ottimizzazione ed efficientamento (52%), l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili (56%), l’uso di dispositivi a basso consumo energetico (74%) e l’isolamento termico degli edifici (37%).

Misure importanti anche dal punto di vista dell’impatto ambientale, ambito in cui quattro imprese su dieci si considerano già all’avanguardia.

Appuntamento a Metef 2023

Per approfondire le possibilità di sviluppo in un contesto europeo e internazionale, i principali protagonisti della filiera dell’alluminio si incontreranno a Metef.

L’expo internazionale per l’industria dell’alluminio, della fonderia e pressocolata, delle trasformazioni, lavorazioni, finiture ed usi finali, si svolgerà a BolognaFiere dal 29 al 31 marzo 2023. La manifestazione, organizzata da Senaf, si terrà in contemporanea a Mecspe.

“Il comparto italiano della produzione e prime trasformazioni dell’alluminio occupa oltre 15 mila addetti e fattura annualmente oltre 14 miliardi di euro, l’intera filiera comprensiva di lavorazioni, finiture e manifatture a valle viene stimata tra 40 e 50 miliardi, ed è sempre più importante per la decarbonizzazione dell’industria grazie alla capacità dell’alluminio di essere riciclato all’infinito – afferma Mario Conserva, presidente di Metef –. Metef in questo senso vuole essere la più importante piazza dell’innovazione tecnologica dell’industria metallurgica".

Alluminio: bene l’export, ma cala la fiducia delle imprese nel futuro - Ultima modifica: 2022-11-08T08:43:00+01:00 da Massimiliano Luce