Il vetro è un materiale fondamentale in diversi settori, dall’edilizia, all’automotive, all’imballaggio. Ma l’industria del vetro genera anche circa 95 milioni di tonnellate di CO2 l’anno, producendo in forni fusori a gas a 1500°C con l’80% di queste emissioni che proviene proprio dal forno di fusione.
È in questo scenario che si inserisce la collaborazione tra Schneider Electric e Saint-Gobain, leader nell'edilizia leggera e sostenibile, che hanno unito le forze per realizzare il primo sistema di automazione incentrato sul software applicato alla produzione del vetro.
La conversione dell’industria dai forni tradizionali a versioni ibride e completamente elettriche è essenziale: digitalizzazione ed elettrificazione consentono infatti un approccio più sostenibile, affidabile e sicuro in un'ottica di decarbonizzazione.
La soluzione innovativa per la produzione del vetro
La partnership tra le due aziende ha portato alla creazione di una soluzione basata su EcoStruxure Automation Expert (EAE), la piattaforma di automazione aperta di Schneider Electric che, disaccoppiando hardware e software, consente di integrare dispositivi di diversi produttori e migliorare la sicurezza e l'efficienza. Tra i vantaggi principali:
- Drive autonomi e intelligenza distribuita: automatizzazione delle decisioni operative come la scelta del motore per la trazione del vetro, controlli di qualità e manutenzione predittiva.
- Design modulare e interoperabilità: implementazione semplice e scalabilità immediata in qualsiasi contesto globale.
Anche affidabilità e sicurezza, tra i focus del progetto per l’industria del vetro
Il progetto risponde anche all’urgente esigenza di migliorare l’affidabilità del processo di azionamento dei forni di ricottura di tipo “lehr”, un processo di vitale importanza, in quanto questo forno – fondamentale per la ricottura e il raffreddamento del vetro in piano – può provocare, in caso di arresto, il blocco completo della linea di produzione.
Secondo alcuni studi interrompere anche per un solo minuto l’alimentazione del forno può causare la perdita fino a sei mesi di produzione e costare fino a 200.000 euro al giorno; spesso, inoltre, ripartire richiede la sostituzione di alcune apparecchiature in macchinari che, generalmente, hanno una durata di vita tra i 15 e i 20 anni.
I tre elementi chiave della soluzione di automazione
Un aspetto di grande importanza in questa soluzione è il suo design modulare, che ne facilita l’implementazione in qualunque contesto e luogo del mondo.
L’interoperabilità consente un’automazione “plug & play” pronta all’uso, che riduce fino al 50% i tempi di progettazione, collaudo e messa in servizio.
La scalabilità intrinseca della soluzione permette, inoltre, all’azienda costruttrice di creare più valore a livello locale, nei cantieri, e a livello globale.