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Plc e Dcs, crescita in vista

I controllori per l’automazione hanno ancora margini di crescita, a partire dal 2010, nonostante crisi congiunturale e grado di maturità del mercato. Lo dicono due studi di Arc Advisory Group

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Laura Rubini

Nervi saldi ancora un po’. Quel tanto che basta affinché si chiuda l’anno in corso, che non sta dando buone soddisfazioni nemmeno ai fornitori di controllori logici programmabili e sistemi di controllo distribuito, ma dall’anno prossimo la musica cambierà. A partire dal 2010 le prospettive di crescita per questi mercati sono buone. Sono due recenti studi di Arc Advisory Group a rivelarlo, attribuendo la crescita attesa sia a un incremento del business legato ai servizi nel settore del processo sia a nuovi investimenti nell’automazione da parte delle aziende nel settore delle infrastrutture e del manifatturiero, nell’ottica di un maggiore risparmio energetico, più produttività e nuovi interventi di upgrade sugli impianti.
Il 2008 è stato un buon anno per il mercato mondiale dei plc, secondo Himanshu Shah, Senior Analyst di Arc, autore dello studio ‘Programmable Logic Controller Worldwide Outlook’. “Il mercato mondiale ha continuato a crescere per tutto il 2008 (in Italia, l’analisi di AssoAutomazione/Anie rileva una crescita di fatturato 2008 su 2007 del +1,6% per questo segmento merceologico, n.d.r.), nonostante i primi segni della recessione fossero visibili, almeno negli Stati Uniti, già alla fine del 2007. Le attuali sofferenze del mercato manifatturiero avranno ripercussioni negative per tutto il segmento. Se è plausibile aspettarsi una severa contrazione nel 2009, è però altrettanto realistico attendersi una crescita nelle richieste dei sistemi d’automazione che, dall’inizio del 2010 e per i successivi cinque anni, farà crescere la domanda di plc nelle applicazioni discrete e di processo”. A trainare questo incremento saranno gli investimenti nel settore manifatturiero e delle infrastrutture legate alla necessità di ridurre i costi operativi e di promuovere una produzione ‘sostenibile’. È la stessa globalizzazione che premierà l’automazione, saranno numerose le aziende del manufacturing che investiranno nei Paesi emergenti nei settori chimico, farmaceutico, produzione del cemento ed energia elettrica. Anche la building automation vivrà una crescita significativa grazie a nuovi progetti nell’edilizia commerciale, industriale e residenziale in tutto il mondo, accanto a una costante ricerca dell’efficienza energetica.
Gli stessi governi stanno sostenendo la richiesta di nuove soluzioni d’automazione, proprio a partire dai plc, attraverso l’incentivo a nuovi investimenti nel settore edilizio, nelle infrastrutture, nel settore energetico e idrico, incluso nei pacchetti ‘anticrisi’ varati localmente. Senza dimenticare, infine, che non appena riprenderà a crescere anche il Pil di Paesi come Cina e India si creerà una maggiore domanda di tecnologie, sia nel settore dei beni di consumo, sia nei progetti di nuove infrastrutture, con una conseguente crescita della domanda di prodotti d’automazione nel settore oil & gas, nell’industria mineraria e dei metalli, del vetro e del cemento.
In base al contenuto del secondo studio di Arc, ‘Distributed Control Systems Worldwide Outlook’, il mercato globale dei Dcs continuerà a crescere anche in questo periodo di recessione globale, trainato però dal business dei servizi, sul quale si sta concentrando la maggior parte dei fornitori di soluzioni d’automazione per l’industria di processo.

Servizi, il nuovo eldorado
Nonostante il 2009 e il 2010 saranno anni difficili soprattutto per il mercato nordamericano, europeo e giapponese, le opportunità di crescita nei servizi saranno consistenti e tali si confermeranno per i prossimi dieci anni. “Quella dei servizi continuerà ad essere l’area capace di crescere più rapidamente nel mercato dei Dcs. L’incremento atteso nei servizi legati alle operation e al post-vendita sarà più significativo di quello nel segmento dei servizi relativi alla progettazione, anche se in questo ambito la leva trainante sarà una maggiore diffusione dell’approccio ‘Mac’ (Main Automation Contractor), secondo il quale un fornitore di Dcs assume la piena responsabilità per tutti gli aspetti d’automazione annessi ad un progetto di controllo distribuito”, sostiene Larry O’Brien, Research Director di Arc, che ha collaborato alla stesura dello studio. La crescente richiesta di servizi prevista nel mercato dei Dcs è molto legata alla carenza di personale qualificato di questo settore, causata da fattori molto diversi, come il flusso di pensionamenti della generazione dei baby boomer (i nati tra il 1945 e il 1960) in Nord America o l’insufficiente presenza di ingegneri qualificati in Asia o in altre aree del globo. Una carenza accentuata dall’attuale crisi economica mondiale, che ha portato a un incremento di prepensionamenti e licenziamenti. Nel frattempo, i nuovi laureati destinati ad occupare le posizioni in questo settore sono sempre meno. “In una recente intervista mi è stato riferito che una nota azienda, attiva nel settore delle raffinerie, è come se avesse perso 2.500 anni di esperienza e know-how interno, lo scorso anno, quando in un impianto del gruppo 100 dipendenti sono andati in pensione, ognuno di loro con una media di 25 anni di esperienza alle spalle. Un’altra azienda del settore chimico, invece, analizzando l’organico del suo impianto ha scoperto che uno dei suoi più grossi impianti perderà il 75% del suo staff operativo alla fine di questo decennio, sempre a causa dei pensionamenti”, racconta O’Brien. La richiesta di servizi a valore aggiunto non è mai stata così alta come in questa fase congiunturale, nella quale sempre più end-user sono alla disperata ricerca della massima prestazione dei loro impianti con il minor numero possibile di risorse in organico e una carenza cronica d’ingegneri specializzati. La richiesta è particolarmente alta per i servizi di manutenzione in outsourcing e quelli di valutazione delle prestazioni dell’impianto, come il loop monitoring. “In effetti, nel settore del processo sta aumentando l’instabilità di più della metà dei control loop installati in un impianto e ciò ne influenza negativamente la resa, la qualità e il Roa (Return on Automation). Per i responsabili del settore, quindi, esiste ancora un’enorme possibilità di ridurre il consumo energetico, l’utilizzo di materie prime e la forza lavoro, e aumentare l’affidabilità e la sicurezza, proprio partendo da interventi di ottimizzazione su milioni di control loop già installati”.

Plc e Dcs, crescita in vista - Ultima modifica: 2009-10-06T15:45:35+02:00 da La Redazione