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Open Call Dream: le tecnologie digitali nel manifatturiero

Manca poco alla chiusura del bando Dream, Digital Resilient Europe for Advanced Manufacturing, il progetto che adotta soluzioni innovative, accelerando la trasformazione digitale.

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Marianna Capasso

La storia economica e produttiva dell’ultimo triennio ci ha insegnato quanto sia preziosa l’organizzazione degli ecosistemi digitali europei, per il ruolo che questi assumono come fattori abilitanti nel mantenere intatta la catena del valore, evitando interruzioni.

La stessa digitalizzazione è apparsa come una chiave di volta, sia per gli aspetti commerciali che per la sostenibilità. Allo stesso tempo, però, funziona solo che esiste una interconnessione tra gli ecosistemi e settori di mercato. In questo contesto, il comparto manifatturiero risulta uno dei più impegnativi.

Da questa esigenza nasce Dream (Digital Resilient Europe for Advanced Manufacturing), uno dei 30 progetti Euroclusters, cofinanziati dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Mercato Unico – similmente a EPICENTRE.

Gli Euroclusters – che hanno, come obiettivo, la realizzazione della Strategia industriale dell’UE attraverso iniziative intersettoriali, interdisciplinari e transeuropee – dal 1° settembre 2022 hanno movimentato 42 milioni di euro, per progetti di 23 Paesi (di cui 22 UE), in 14 ecosistemi industriali e con la partecipazione di 171 partner.

Con Dream, invece, saranno finanziate proposte per 1,050 milioni. Vediamo come.

Dream, la produzione digitale e intelligente per la manifattura avanzata

Dream è un progetto che si concentra sulla produzione digitale e intelligente, e assume la struttura di una rete, composta da quattro cluster europei del settore manifatturiero; sostiene le attività delle pmi, favorendo l’adattamento delle tecnologie e dei processi digitali, per soluzioni più verdi e digitali.

Offre sostegno finanziario a consorzi collaborativi che presentino progetti validi, assicurando che l’implementazione di tecnologie digitali innovative possa davvero realizzare una transizione verde dei processi produttivi, soprattutto con l’utilizzo più efficiente delle risorse – tra cui acqua, materiali, energia.

Con un budget di oltre 1 milione di euro, nell’ambito del progetto verranno selezionate 35 proposte di piccole dimensioni, orientate al mercato, per l’immissione (e l’utilizzo) nel sistema produttivo di tecnologie digitali. L’agevolazione fornisce un mezzo per accelerare e facilitare la collaborazione tra gli attori, in modo che le imprese manifatturiere possano utilizzare le componenti digitali innovative, di processo o di prodotto.

Allo stesso tempo, sarà necessario immettere, velocemente, sul mercato, nuovi prodotti e servizi digitali forniti da pmi tecnologiche, applicabili al settore manifatturiero, in modo da rafforzare l’innovazione e la crescita nell’intera regione europea.

I partecipanti a Dream: un consorzio e due (o più) partner

Sono ammessi a partecipare i consorzi, composti da almeno 2 partner, di cui uno dovrà essere un soggetto privato del comparto industriale mentre l’altro, assolutamente, una pmi (come da definizione della Commissione europea), appartenente al settore digitale.

In tutti i casi, i beneficiari dovranno risultare soggetti giuridici autonomi tra loro (quindi senza legami e connessioni di capitale o persone), con sede in uno dei Paesi partecipanti al Programma per il Mercato Unico (SMP) – ovvero Stati membri dell’UE, Paesi e territori d’oltremare (PTOM), Paesi appartenenti allo Spazio economico europeo e Paesi associati al Programma per il mercato unico (come da elenco).

È poi necessario che almeno uno dei due (o più) soggetti risulti residente in uno dei quattro Paesi partner del consorzio Dream, ovvero Francia, Italia, Belgio o Romania. Devono poi appartenere ad almeno due diverse regioni NUTS 1. Non sono ammessi al bando i partner Dream, i loro affiliati o i dipendenti. Sono altresì escluse anche le pmi in liquidazione e difficoltà finanziaria, le morose nei confronti della Commissione, per finanziamenti non restituiti, e quelle escluse secondo provvedimenti di autorità nazionali o comunitarie.

Le tecnologie digitali per la manifattura avanzata di Dream

Il bando si focalizza su specifici settori industriali, con il coinvolgimento di imprese nell’ambito manifatturiero, in diversi comparti tra cui quello dell’elettronica, nanotecnologie, automotive, meccanica, aerospaziale, energia e utilities, lavorazione dei metalli (e tanti altri).

È richiesto l’impiego di tecnologie digitali, capaci di contribuire alla sfida della sostenibilità e alla resilienza dei processi. Tra queste ci sono:

  • intelligenza artificiale, big data e analisi;
  • Internet of Things (IoT)
  • Cloud Computing;
  • robotica autonoma;
  • tecnologie immersive (AR/VR);
  • simulazione;
  • integrazione di sistema;
  • cybersecurity.

Dai progetti si attende un impatto volto a dimostrare il prezioso ruolo delle tecnologie digitali, confermando che l’integrazione e l’applicazione delle stesse riesca a migliorare la competitività sul mercato, favorendo la transizione verde dei processi produttivi.

Il finanziamento Dream per prototipazione e dimostrazione

Ogni progetto potrà ricevere un finanziamento massimo pari a 30mila euro, come sovvenzione forfettaria, con un prefinanziamento pari al 40%, erogato all’inizio del progetto, e un secondo pagamento del 60%, dopo l’approvazione della relazione finale.

È possibile presentare un solo progetto. Nel caso di più proposte (con medesimo partner o diverso), verrà valutata solo l’ultima, e le precedenti non saranno ammissibili. Il sostegno finanziario è destinato a due diverse tipologie di azioni:

  • prototipazione, per le aziende che hanno già effettuato uno studio di fattibilità ma che, con le risorse, potranno sviluppare un prototipo, dedicandosi alla miniaturizzazione, ai test, alla sperimentazione, alla costruzione di MVP;
  • dimostrazione, per le aziende che hanno già sviluppato e testato un prototipo, ma che ora necessitano di fondi per dimostrarne l’efficienza su scala più ampia, in un ambiente reale e con una TRL tra 7 e 8.

Nella domanda di ammissione, le pmi dovranno poi riportare il risultato del test di autovalutazione: questo affinché sia evidente la situazione finanziaria di ogni partecipante. L’istanza andrà redatta in inglese, e completata in ogni parte, pena l’esclusione: potrà essere presentata solo tramite l’apposita piattaforma entro le ore 17:00 del 25 maggio 2023.

Tutte le informazioni sono presenti sulla pagina Dream, e sulla guida applicativa.

Open Call Dream: le tecnologie digitali nel manifatturiero - Ultima modifica: 2023-05-22T15:18:10+02:00 da Marianna Capasso