Le opportunità di Industria 4.0 e della digitalizzazione si stanno rivelando significative anche nel comparto del packaging. Le stanno esplorando anche i costruttori di macchine e linee automatiche complete di questo segmento manifatturiero, fiore all'occhiello del Made in Italy nel mondo, che stanno progressivamente rendendo più “smart” le loro creazioni.
Oggi più che mai i costruttori di macchine e sistemi automatici per l’imballaggio sono alle prese con richieste sempre più rigorose da parte dei clienti finali: elevato risparmio energetico, massima efficienza produttiva, creazione di package dal design originale in grado di coniugare praticità, ecosostenibilità e convenienza.
Allo stesso tempo, sono sempre più necessarie lavorazioni basate su lotti sempre più piccoli, che richiedono macchine capaci di flessibilità e con settaggi estremamente veloci, in grado di movimentare prodotti con l’opportuna delicatezza.
La smart machine nell'industria del packaging
Cosa significa esattamente progettare e costruire smart machine nel settore del packaging, ovvero intelligenti e altamente innovative in chiave 4.0?
In primo luogo, significa concepire le macchine in un percorso di virtualizzazione dei processi, sin dalla fase iniziale di progettazione e prototipazione, anche grazie all'utilizzo di modelli virtuali (Digital Twin) delle macchine stesse.
In secondo luogo, il concept di smart machine comporta integrare il massimo livello di iperconnettività e ipersensorizzazione, e non solo tra dispositivi in campo, ma anche tra macchine e intere linee.
Gli impianti devono dunque essere resi evoluti non solo dal punto di vista motion e robotico, ma anche in termini di sensoristica evoluta per monitorare qualità dei package, posizionamenti, movimentazioni, conformità ai parametri estetici e condizione dei componenti a bordo macchina.
In terzo luogo, ma forse primo in ordine di importanza e dirompenza, significa applicare, in modo intelligente, algoritmi di AI e software di Analytics - lato costruttore e lato end-user - per abilitare le macchine a generare, raccogliere e rielaborare/gestire una gran quantità di dati.
Questo è utile non solo per ottimizzare le performance energetiche e produttive nei processi di imballaggio, ma anche per introdurre sul mercato nuove tipologie di servizi e, quindi, dare origine a nuovi business model. Un esempio per tutti è la transizione in atto nell’approccio alla manutenzione, che può essere affrontata in ottica predittiva.
Abilitando un puntuale data collecting, le smart machine si inseriscono in un processo di tracciabilità di prodotto/package lungo tutta la filiera, integrandosi con gli asset che stanno prima e dopo nella catena produttiva.
La parte analitica legata alla definizione della soluzione di imballaggio più corretta e quella della sensoristica integrata per la gestione della manutenzione delle macchine diventano i punti forza della smart machine.
La smart machine può dunque abilitare il mix perfetto tra macchine, operatori e dati concorrendo alla creazione di un sistema di packaging straordinariamente flessibile per numero di configurazioni possibili: la macchina diventa piattaforma modulare e aggiornabile in una rete più estesa di trasmissione ed elaborazione dati in tutta l’azienda.