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Le Supply chain del futuro? Hi-tech e resilienti

Tre aziende su quattro aumentano gli investimenti in digitalizzazione, ma è allarme cybersicurezza. Servitization e Bullwhip effect, tra le tendenze del settore per il futuro. L’analisi di Luca Musso, Cto Primeur Group

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Nicoletta Buora

Pandemia, conflitto in Ucraina, prezzo delle materie prime, costo del trasporto delle merci, per non parlare di inflazione e recessione economica, stanno continuamente ridisegnando lo scenario globale della supply chain.

Secondo il report di DeloitteMeeting the challenge of supply chain disruptionl’80% delle organizzazioni ha subìto almeno un’interruzione sulla supply chain negli ultimi 12-18 mesi con il 50% che ha affermato di aver avuto ripercussioni significative su produttività aziendale e profitti.

La sfida per il futuro è capire in che modo ricostruire un nuovo modello della catena d’approvvigionamento più resiliente, data driven, basato sui flussi di lavoro intelligenti e, naturalmente, sostenibile.

In questo contesto, “qualità e governance dei dati assumeranno una valenza prioritaria perché permetteranno alle aziende di migliorare lo scambio delle informazioni aumentando efficienza e velocità”, spiega Luca Musso, Chief Technology Officer di Primeur Group - azienda multinazionale italiana specializzata nella data integration - nell’interessante analisi che vi proponiamo.

La tecnologia avrà il ruolo di grande protagonista nelle digital supply chain

Secondo la ricerca MHI Annual Industry Report 2023 il 74% delle aziende aumenterà gli investimenti destinati alla tecnologia (di questa percentuale ben il 90% ha dichiarato che metterà a budget oltre un milione di dollari nei prossimi due anni) che porteranno a un’importante crescita globale del settore della digital supply chain.

Per Allied Market Research, il comparto nel 2022 valeva oltre 5 miliardi di dollari e raggiungerà i 13,67 miliardi nel 2030 con un tasso di crescita annuale del 13,2%.

Solo attraverso una digitalizzazione di tutte le fasi della catena del valore è possibile creare un sistema d’approvvigionamento in grado d’affrontare le nuove disruption del mercato.

La Data Integration per le digital supply chain

In quali ambiti la tecnologia andrà a costruire la supply chain del futuro? Le soluzioni per i nuovi tool per l’ottimizzazione dell’inventario e della rete di logistica e distribuzione (sempre secondo il report MHI) sono l’ambito in cui avverranno i principali investimenti.

Entro i prossimi cinque anni, infatti, questi programmi avranno un tasso di adozione dell’87%; seguono le tecnologie cloud con l’86% e gli strumenti per l’identificazione automatica (come Rfid e barcoding) con l’84%.

Rimangono indietro tecnologie più rinomate come l’intelligenza artificiale e la blockchain, che entro i prossimi cinque anni verranno utilizzate rispettivamente dal 73% e 68% delle aziende.

Il ruolo cruciale dei dati

Un corretto reperimento e utilizzo dei dati avrà un ruolo cruciale per armonizzare tutte le nuove tecnologie e avere costanti flussi d’informazioni per la creazione di una rete di fornitura end-to-end integrata.

La data integration sarà parte fondamentale della supply chain del futuro. Le aziende si trovano a dover gestire dati che arrivano da fonti eterogenee poiché ogni entità coinvolta utilizza le proprie applicazioni e quindi produce o necessita di ricevere dati in un determinato formato.

Pensiamo solamente al fatto che, secondo il report State of Supply Chain Management 2022, l’80% delle aziende non riesce a tracciare digitalmente il movimento delle proprie merci: è evidente che occorra un nuovo approccio per accelerare la trasformazione digitale della supply chain.  

Obiettivi e preoccupazioni. Tra le criticità: la cybersicurezza

Secondo il “PwC Digital Trends in Supply Chain Survey 2022” l’aumento dell’efficienza (63%) e la riduzione dei costi della supply chain (59%) sono le voci che hanno raccolto la gran parte delle preferenze rispetto ad altri aspetti che riguardano l’organizzazione del lavoro più a lungo termine come il reskilling digitale della forza lavoro (19%) e le iniziative di corporate social responsibility e sostenibilità (sempre al 19%).

Sul fronte delle preoccupazioni il 46% degli intervistati ammette che sono i costi delle spedizioni ad allarmare maggiormente gli operatori (secondo il report di Deloitte sono aumentati del 77% da gennaio 2021 ad agosto 2022) seguito dai problemi relativi ai fornitori che stanno faticando a soddisfare le domande degli ordini (43%).

Sempre secondo il report Deloitte, l'88% delle aziende nutre preoccupazioni in merito a questioni di cybersicurezza (furto di dati o di proprietà intellettuale, sicurezza delle informazioni legali e finanziarie) a causa della fragilità dell’ecosistema di sicurezza della supply chain.

La sicurezza della movimentazione ed elaborazione dei dati rappresenta un aspetto di fondamentale importanza. In questo contesto l’integrazione dei dati è imprescindibile perché consente di armonizzare l’integrazione dei dati tra le realtà coinvolte nella supply chain, rendendo più efficiente lo scambio d’informazioni e assicurando controllo, qualità e sicurezza dei processi.

I sette trend del prossimo futuro

  • Bullwhip effect – L’effetto frusta (chiamato anche effetto Forrester) indica un incremento della variabilità della domanda alla base della supply chain: basta infatti una piccola variazione all’inizio della catena per provocare un effetto amplificato all’altra estremità.
  • Servitization – Il passaggio dal prodotto a servizio arriverà anche alla supply chain: le nuove tecnologie digitali permetteranno la valorizzazione della componente del servizio offrendo un prodotto a maggior valore per tutta la filiera.
  • Data integration – Secondo la ricerca di IbmThe resilient digital supply chain” le aziende riconoscono la tecnologia della data integration come prima azione prioritaria per costruire una supply chain sempre più intelligente.
  • Colletti azzurri – Grazie alle nuove tecnologie le supply chain stanno diventando sempre più innovative ma anche più complesse. Per questo il confine tra colletti blu e bianchi è sempre più labile: le operazioni di produzione e la catena d’approvvigionamento necessitano di competenze sia fisiche sia tecnologiche e la trasformazione digitale non può rimanere isolata e necessita di lavoratori preparati e competenti.
  • Allarme cybersicurezza – Nel 2023 i criminali informatici useranno strategie più sofisticate per infiltrarsi nei sistemi delle catene d’approvvigionamento. Come riportato da Deloitte, l'88% delle aziende nutre preoccupazioni in merito a questioni di cybersicurezza e la supply chain offre diverse opportunità per introdursi nella rete tramite le apparecchiature di magazzino o tramite dispositivi Internet of Things (IoT).
  • Esg in rampa di lancio – Secondo il report Pwc, il 66% degli intervistati ritiene i regolamenti e i cambiamenti normativi nei diversi paesi la sfida Esg più importante al centro della supply chain nei prossimi anni.
  • Friend shoring – . Vista la carenza di materie prime diverse nazioni stanno esplorando l'autosufficienza nazionale nella fornitura di materiali e nella produzione. Il termine “friend-shoring” si riferisce alla costruzione di legami commerciali con paesi che la pensano allo stesso modo e geograficamente vicini.

Le Supply chain del futuro? Hi-tech e resilienti - Ultima modifica: 2023-04-24T17:51:00+02:00 da Nicoletta Buora