HomeProcess AutomationSafety e CybersecurityCybersecurity è collaborazione: la Joint Cyber Unit per la condivisione delle responsabilità

Cybersecurity è collaborazione: la Joint Cyber Unit per la condivisione delle responsabilità

In questi giorni, secondo i piani della Commissione Europea, dovrebbe entrare a pieno regime la Joint Cyber Unit, piattaforma virtuale e fisica che mira a rafforzare la cooperazione tra istituzioni, agenzie, organismi e autorità dell'UE negli Stati membri. Ce ne parla Donato Testa di Axis Communications

Leggi la rivista ⇢

  • n.305 - Settembre 2022
  • n.304 - Luglio 2022
  • n.303 - Giugno 2022

Ti potrebbero interessare ⇢

Nicoletta Buora

Dal produttore, al distributore, fino a consulenti, installatori e utente finale: tutte le parti devono essere coinvolte nel percorso collaborativo della cybersecurity.

Perché comprendere le responsabilità, i rischi e il quadro normativo è la chiave per rafforzare l’intera “catena” della cybersecurity.

È questo l’obiettivo della Joint Cyber Unit, la piattaforma virtuale e fisica (con sede a Bruxelles, vicino agli uffici dell’Enisa e del Cert-UE) per rafforzare la cooperazione tra le istituzioni, le agenzie, gli organismi e le autorità dell'UE negli Stati membri.

Non può esserci cybersecurity senza collaborazione

L’iniziativa, lanciata nel 2021, dovrebbe veder infatti attivata, proprio per giugno 2023, la quarta ed ultima fase del suo sviluppo, ovvero il coinvolgimento di partner del settore privato, utenti e fornitori di soluzioni e servizi di cybersicurezza, per aumentare la condivisione delle informazioni e per essere in grado di intensificare la risposta coordinata dell'UE alle minacce informatiche.

“Il principio alla base è che non ci possa essere cybersecurity senza collaborazione”, spiega Donato Testa, Senior Sales Engineer di Axis Communications, realtà di riferimento nel settore della videosorveglianza. “Un approccio sposato anche da noi di Axis Communications”.

“Ogni organizzazione, di qualsiasi settore, che mira a dotare i propri sistemi informatici della maggior sicurezza possibile deve essere consapevole che la strada verso questo obiettivo è un percorso in continua evoluzione, che richiede sforzi continuativi nel tempo”, continua Testa.

“E, soprattutto, l’impegno congiunto di tutte le parti coinvolte nel processo: dal produttore, al distributore, passando per ricercatori, consulenti, integratori e installatori, per arrivare fino al cliente e all’utente finale”.

Bisogna ridurre i pericoli connessi alle minacce informatiche

Posta la partecipazione di tutti gli attori coinvolti, tuttavia, la totale sicurezza non potrà comunque essere raggiunta, poiché la cybersecurity, come tutti i processi che dipendono dagli esseri umani, deve fare i conti con errori e fattori di rischio imprevedibili.

“L’obiettivo deve essere quindi ridurre al minimo i pericoli connessi alle minacce informatiche, di oggi e di domani, in uno scenario che cambia ed evolve costantemente”, conclude Testa.

“Per questo è quindi necessario rafforzare l’intera “catena” della cybersecurity, in cui nessun anello può essere cedevole o manchevole: il rischio informatico non può essere combattuto da un singolo.

Come rafforzare la catena della cybersecurity

È l’intera organizzazione che deve collaborare per stare al passo con la crescente sofisticatezza degli attacchi hacker, così da essere in grado di prevenirli e/o reagire efficacemente qualora si verificassero.

Questi i suggerimenti degli esperti di Axis:

  • Analizzare il rischio e assegnare le responsabilità
  • Comprendere e contestualizzare il quadro normativo
  • Lavorare insieme per ridurre al minimo il rischio

Cybersecurity è collaborazione: la Joint Cyber Unit per la condivisione delle responsabilità - Ultima modifica: 2023-06-30T12:15:06+02:00 da Nicoletta Buora