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Come cambia l’IT: più infrastrutture virtuali e sostenibili

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Gaia Fiertler

Come cambiano le infrastrutture IT a seguito della pandemia: cresce la virtualizzazione grazie al Cloud per una maggiore velocità e agilità di gestione del business e delle organizzazioni a livello globale. I risultati della terza edizione del Global Tech Trends realizzato da Equinix, con un focus sulla regione Emea

A livello globale il 57% delle imprese ha in programma una crescita del business nonostante la brusca interruzione provocata dalla pandemia e quasi due su tre (63%) lo faranno creando infrastrutture informatiche virtuali anziché fisiche. Sei su dieci hanno dovuto cambiare la propria strategia IT a causa del Covid: otto su dieci hanno posto la digitalizzazione dell’infrastruttura IT come prioritaria e quasi una su due ha accelerato la propria trasformazione digitale.

Un obiettivo primario degli interventi IT è quello di rendere il business più agile e flessibile nel post-pandemia e un elemento chiave per aumentare l’agilità sarò migrare verso il Cloud, come ha il programma il 68% delle aziende. Sono i principali risultati della terza edizione del Global Tech Trends Survey (GTTS) realizzata da Equinix, che ha intervistato 2.600 responsabili IT di imprese di settori, dimensioni e tipologie diverse in 26 Paesi nelle regioni America, Asia-Pacifico ed Emea. Di questi IT manager 1.500 hanno sede in 15 Paesi Emea, tra cui Emirati Arabi Uniti e Italia. Obiettivo primario di questa edizione esplorare l’impatto del Covid sui futuri piani di infrastrutture digitali.

L’impatto della remotizzazione del lavoro

Una su due le imprese hanno già modificato i propri sistemi informativi per rendere possibile il lavoro da remoto e quello ibrido e quasi due su tre (64%) ritiene ci saranno ulteriori cambiamenti nel tempo sulle modalità di lavoro (sul come e dove) e le infrastrutture avranno come sempre un ruolo rilevante.

Cresce la fiducia nel ruolo dell’interconnessione per favorire la trasformazione digitale, oggi al 58% contro il 49% dello scorso anno. I principali benefici sono la flessibilità resa possibile dalla connettività, seguita dall’ottimizzazione dei processi, l’accelerazione della trasformazione digitale e la connessione agli ecosistemi digitali. Una su due le imprese sono convinte dei vantaggi che il 5G porterà al business, ma una su due teme ancora di dover riprogettare la propria infrastruttura IT per poterlo utilizzare.

La sostenibilità è al centro dei piani futuri per il 57% degli IT manager, ma solo la metà fa dipendere le decisioni di acquisto da una supply chain green, benché ci sia stato un incremento di sensibilità di 8 punti percentuali dallo scorso anno.

Focus Emea: meno dipendenza dall’infrastruttura fisica

La digitalizzazione dell’infrastruttura, l’ottimizzazione della rete e lo spostamento dell’infrastruttura verso il digital edge sono priorità assolute per le organizzazioni Emea. L’82% dei responsabili IT si è concentrato sulla digitalizzazione della propria infrastruttura, dato che si aggira all’86% in Italia.

La virtualizzazione della capacità di rete, di calcolo e storage supporta queste iniziative, stabilendo un’infrastruttura digitale che si estende ben oltre la localizzazione dell’infrastruttura fisica in un data center di parti terze. Invece di spostare le attrezzature da un posto all’altro, si fa girare ciò di cui si ha bisogno quando e dove se ne ha bisogno, riducendo la dipendenza dalla co-location tradizionale e ottimizzando la spesa in un modello di costo più Opex Centric.

«Quando le aziende vogliono muoversi rapidamente in nuovi mercati, possono farlo con l’agilità di una infrastruttura digitale. Stiamo assistendo a una maggiore propensione a distribuire l’architettura e a considerare l’utilizzo di un mix di connessioni fisiche e virtuali (hybrid cloud). Il 65% delle aziende Emea che si espandono in nuovi mercati usa connessioni virtuali, anziché investire in infrastrutture fisiche, compresa l’Italia: il 68% ha ancora in programma di espandersi in nuove regioni, Paesi e aree metropolitane e la maggior parte (63%) lo farà con infrastrutture digitali», racconta Matthew George, Director Segment Marketing, Emea di Equinix.

Oltre alla digitalizzazione dell’infrastruttura informatica favorita dal Cloud, altre priorità emerse dalla ricerca sono state l’adeguamento alla normativa sulla protezione dei dati (83% Emea rispetto all’80% globale), interventi di cybersecurity (82%) e una migliore esperienza digitale per gli utenti, soprattutto nel mondo Retail, utilizzando anche tecnologie come l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale.

A che punto siamo con il Cloud

Quasi la metà delle infrastrutture IT sfruttano già il Cloud in Emea (47%), con una crescita del 6% rispetto al 2020. La soluzione che si sta rivelando più funzionale per le imprese però è il Cloud ibrido, balzato dal 30 al 42% e il multicloud passato dal 17% al 27%. Questo trend è comune alle altre regioni del mondo, dove il cloud ibrido e il multicloud sono aumentati rispettivamente del 12 e 11%.

Solo il Cloud privato è ancora più utilizzato in Emea che non globalmente (44% verso 41%), ma è in calo anche nel bacino Emea (52% lo scorso anno).

Italia champion di sostenibilità nell’IT

Anche la sostenibilità sta entrando nel mondo IT, in particolare nella selezione dei fornitori e dei prodotti utilizzati per l’infrastruttura aziendale.

In particolare in Italia, la richiesta di dimostrare la sostenibilità dell’infrastruttura IT è passata dal 50% al 55% nell’ultimo anno, mentre a livello Emea è passata dal 41% al 49%.

Come cambia l’IT: più infrastrutture virtuali e sostenibili - Ultima modifica: 2021-09-17T14:17:42+02:00 da Gaia Fiertler