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Automotive e decarbonizzazione delle flotte aziendali: a che punto siamo?

Il settore dell’automotive e la decarbonizzazione delle flotte aziendali sono al centro della transizione ecologica. Anie Confindustria rilancia il ruolo strategico di innovazione, digitalizzazione e mobilità elettrica per guidare il cambiamento.

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Massimiliano Luce

Il settore dell’automotive e la decarbonizzazione delle flotte aziendali sono oggi due sfide centrali per il futuro dell’industria europea. Anie Confindustria, intervenuta in audizione presso la X Commissione della Camera il 24 aprile scorso, ha confermato il proprio sostegno al Piano d’azione industriale europeo, sottolineando l’importanza strategica dell’innovazione e della digitalizzazione per rilanciare il comparto.

La transizione verso veicoli a zero emissioni non riguarda solo il prodotto finale, ma anche la trasformazione profonda dei processi produttivi, delle infrastrutture e delle competenze. Secondo Anie, servono interventi concreti su cinque assi: innovazione, mobilità sostenibile, competitività delle catene di approvvigionamento, formazione e contesto imprenditoriale.

Digitalizzazione e processi produttivi, un binomio cruciale

Anie ha ribadito come l’innovazione digitale sia una leva irrinunciabile per rafforzare il settore automotive. Non si tratta solo di rendere i veicoli più intelligenti e connessi, ma anche di applicare tecnologie avanzate lungo tutta la filiera produttiva. È fondamentale proseguire nel supporto alle imprese che investono nei paradigmi dell’Industria 4.0 e 5.0, puntando su automazione, intelligenza artificiale e connettività.

Un aspetto determinante sarà l’evoluzione delle infrastrutture stradali. Le cosiddette “smart road”, dotate di sensori, rete dati e sistemi intelligenti, potranno garantire l’integrazione sicura dei veicoli autonomi. Si tratta di una trasformazione profonda, che richiede investimenti e una visione di lungo periodo.

Automotive e decarbonizzazione delle flotte aziendali: l’occasione della mobilità elettrica

Le flotte aziendali rappresentano un punto di partenza strategico per diffondere la mobilità sostenibile. In Italia, secondo Anie, è urgente accelerare sul fronte delle infrastrutture di ricarica. Il passaggio all’elettrico non può compiersi senza una rete capillare, interoperabile e tecnologicamente avanzata.

Gli incentivi devono essere chiari e distribuiti in modo equilibrato tra veicoli e infrastrutture, superando i limiti degli attuali meccanismi a “click day”. Le stazioni di ricarica, inoltre, devono dialogare con la rete elettrica (V1G) e, in prospettiva, anche restituire energia (V2G), creando un sistema bidirezionale e intelligente. Un simile approccio permetterebbe alle aziende di trasformare le proprie flotte in risorse attive per la rete, ottenendo anche benefici economici.

Rafforzare le filiere industriali europee

La decarbonizzazione delle flotte passa anche da una maggiore autonomia industriale. Anie ha chiesto politiche industriali in grado di sostenere la produzione europea di batterie, inverter e motori elettrici. È una strada già tracciata dal Piano Transizione 5.0, che può essere estesa all’automotive. L’obiettivo è valorizzare una filiera già presente in Italia e in Europa, riducendo la dipendenza dall’estero e creando nuova occupazione qualificata.

In questo contesto, le aziende dell’elettronica e dell’elettrotecnica, rappresentate da Anie, giocano un ruolo chiave. Con oltre 1.100 imprese associate e un fatturato aggregato di 102,7 miliardi di euro, il settore investe circa il 4% del fatturato in ricerca e sviluppo, contribuendo per oltre il 30% al totale della R&S privata in Italia.

Formazione e contesto imprenditoriale, i pilastri invisibili della transizione

Oltre alla tecnologia, la transizione energetica richiede anche competenze aggiornate e un contesto favorevole agli investimenti. La digitalizzazione dei veicoli e delle reti stradali non può realizzarsi senza tecnici formati, operatori aggiornati e una cultura d’impresa orientata all’innovazione. È essenziale quindi investire nella formazione professionale e nella riqualificazione dei lavoratori del comparto automotive.

In parallelo, vanno rimosse le barriere burocratiche e garantita una maggiore stabilità normativa. Solo così le imprese potranno pianificare gli investimenti e contribuire attivamente alla decarbonizzazione.

Una sfida ecologica, ma anche un’opportunità industriale

Il settore dell’automotive e la decarbonizzazione delle flotte aziendali non rappresentano solo una sfida ecologica, ma anche un’opportunità industriale. L’Europa, e l’Italia in particolare, hanno tutte le carte in regola per guidare questa trasformazione. Ma servono scelte coraggiose, investimenti mirati e una visione strategica. Come ha ricordato Anie, digitalizzazione, innovazione e mobilità elettrica sono i tre pilastri su cui costruire il futuro del comparto.

Automotive e decarbonizzazione delle flotte aziendali: a che punto siamo? - Ultima modifica: 2025-05-14T08:26:59+02:00 da Massimiliano Luce