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All’Aveva Day, l’industrial software per costruire un futuro sostenibile

Il software industriale sta giocando un ruolo sempre più centrale nella transizione digitale ed energetica, abilitando il raggiungimento di un reale sviluppo sostenibile. All'Aveva Day, l'Industrial Software Company fa il punto sulla strategia futura.

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Nicoletta Buora

Dopo una pausa di cinque anni, torna in Italia l’Aveva Day, organizzato dall’omonima software house britannica lo scorso 6 febbraio nella cornice di Palazzo Mezzanotte a Milano.

Nel corso della giornata, l’azienda, con 40 anni di storia alle spalle e da un anno entrata a far parte del Gruppo Schneider Electric (SE), ha confermato il suo ruolo di Industrial Software Company, dichiarando l’ambizioso obiettivo di voler diventare la principale realtà del settore.

Il software industriale sta giocando un ruolo sempre più centrale nella transizione digitale ed energetica. Il software abilita il raggiungimento di un reale sviluppo sostenibile, che passa necessariamente attraverso l’efficienza operativa.

Per vincere queste complesse sfide Aveva punta su soluzioni end-to-end, dall'ingegneria all’operatività di impianto, dalla gestione dei dati, fino all'analisi e alle prestazioni degli asset industriali. La software house si concentrerà su alcuni pillar cruciali per affiancare partner e clienti oggi e in futuro.

Tecnologie di frontiera e un approccio orientato al cliente

Intelligenza artificiale, Cloud, Digital Twin sono senza dubbio le tecnologie di riferimento, che necessitano, tutte, di un’infrastruttura di dati solida. Tant’è che il data management, insieme a sostenibilità, efficienza e decarbonizzazione, figura tra i megatrend del prossimo futuro.  

Accanto alla tecnologia è però fondamentale un approccio consulenziale e orientato al cliente, per comprendere le specifiche esigenze di ciascuna azienda, che sia una pmi o una grande realtà, e disporre soprattutto di soluzioni scalabili e integrate.

Sono questi i temi trattati nel corso dell'Aveva Day. Dopo l’intervento di Alberto Mattiello, imprenditore ed esperto di tecnologia e innovazione, su cosa dobbiamo aspettarci a breve sull’AI e dalla GenAI, si sono alternate a portare la loro esperienza diverse aziende clienti di Aveva in differenti ambiti industriali.

Tra queste è intervenuta all'Aveva Day anche PowerCo, che ha portato la sua esperienza relativa alla realizzazione di un complesso impianto di idrogeno verde. Le soluzioni di Aveva sono state fondamentali. Con un unico software è stato possibile realizzare la simulazione dell’intera catena, introducendo anche l’importante aspetto della collaborazione.

Integrazione di tecnologie e di business: questa la strategia di Aveva

Aveva nasce circa 40 anni fa nel mondo ingegneristico navale, in un momento di grande fermento e trasformazione del mondo industriale a livello globale. Trasformazione che continua ancora oggi per l’azienda, sia attraverso crescite organiche per espandersi in altri mercati, sia attraverso acquisizioni di altre aziende.

“Negli anni, abbiamo continuato a investire nelle acquisizioni. Siamo stati noi stessi oggetto di acquisizione, essendo oggi parte di Schneider Electric”, ha dichiarato Luca Branca, Sales Director di Aveva in Italia.  “Un percorso che ha portato a poter proporre uno dei portafogli software più estesi al mondo”.

Luca Branca

Giusto un anno fa, si è infatti completata l’acquisizione di Aveva da parte del Gruppo SE, a conclusione di un percorso che ha visto prima un’unificazione dell’approccio al mercato, inglobando anche le soluzioni note con il cappello Wonderware (con il quale sono stati siglati accordi di distribuzione) e, in seguito, l’acquisizione dell’azienda americana OsiSoft per integrare la sua tecnologia.

Oggi, Aveva fa parte di Schneider Electric, ma mantiene una propria distintività. Rimane completamente autonoma dal punto di vista dello sviluppo, della roadmap e della visione strategica.

“Aveva e Schneider Electric sono due organizzazioni complementari essendo Aveva più focalizzata sul software, mentre SE sull’hardware”, prosegue Branca. “La combinazione di questi due fattori darà valore aggiunto alle aziende che decideranno di intraprendere un percorso di trasformazione digitale”.

“Il nostro obiettivo è diventare la prima industrial software company”, dichiara Branca. “Dal punto di vista del portfolio, la ricchezza del valore che possiamo offrire ci porta in quella direzione. In alcuni segmenti ci posizioniamo già come principale player. Far parte di un ecosistema strutturato come quello di SE con circa 5.000 partner sul territorio è a supporto di questa crescita”.

Un ecosistema di tecnologie e di partner

L’integrazione di business ha indotto la necessità di agire anche in termini di integrazione tecnologica delle diverse soluzioni.

Oggi stiamo lavorando molto sull’integrazione nella nostra offerta software di diversi hardware e di altre tecnologie complementari. Agiamo partendo sempre da prodotti che comunicano fra loro e per affinità di funzionalità”, spiega Branca.

“Con la piattaforma EcoStruxure di SE ci sono sì sovrapposizioni tecnico-funzionali, ma anche aree di complementarietà su più fronti, non ultimo quello di mercato, potendo sfruttare istallazioni già esistenti.

D’altronde, si tratta di due realtà articolate, con proprie forze e presenza commerciale sul territorio che dovranno essere combinati in maniera sinergica, in modo da presentarsi alle aziende clienti come un unico interlocutore, in grado di gestire al proprio interno l’intero portfolio di soluzioni.

L’obiettivo di Aveva è, dunque, razionalizzare le sovrapposizioni, tecnologiche e di mercato/cliente, costruendo una proposta sempre più completa di soluzioni in grado di parlarsi tra loro in modo trasparente, altamente integrabili con i sistemi già in uso presso i clienti e in grado di soddisfare tutte le esigenze dell’utente nel suo ambiente, qualunque esso sia.

“In questo percorso, il compito del system integrator (Wonderware, ad esempio) è centrale”, aggiunge Branca. “È il braccio armato della distribuzione, una figura che ricopre un’importanza fondamentale nella localizzazione delle nostre proposte e nella capillarità della nostra presenza sul territorio”.

Il mercato italiano secondo Aveva

Maurizio Galardo

“Relativamente al mercato nazionale, proprio grazie alla nostra proposta varia e scalabile, possiamo soddisfare esigenze di clienti complessi come Enel o Eni, ma anche di piccole e medie imprese”, afferma Maurizio Galardo, Chief Technologist XR e Visualization di Aveva.

“Le nostre soluzioni software sono adatte a chiunque, indipendentemente dal fatturato, dalla dimensione e dall’ambito applicativo”.

Il mercato italiano oggi appare molto frammentato e, come noto, formato da un ricco tessuto di pmi. Secondo Galardo, siamo ancora in una fase di digitalizzazione nascente in Italia. In questo momento stanno emergendo l’importanza del dato e tutte le potenzialità legate a un suo corretto e intelligente utilizzo.

“Oggi il dato è disponibile in molte aziende, che sanno raccoglierlo ed estrarlo in modo adeguato. Ad Aveva chiedono come utilizzarlo al meglio, come ricavare informazioni che permettano di migliorare e far crescere il business”, aggiunge Galardo.

“È come se l’Italia si trovasse in un nuovo rinascimento e le aziende stiano esplorando opportunità reali e concrete di utilizzo del dato. Per questo ci auguriamo che anche il PNRR vada in questa direzione, supportando le imprese nazionali”.

Cosa può fare Aveva per il manifatturiero industriale

La proposta di Aveva è focalizza sull’industrial software ed è quindi rivolta al mondo industriale dove, oggi, l’aspetto più importante per un’azienda è la sostenibilità del business.

“Pensate alla digitalizzazione: deve essere un percorso sostenibile e comunque andare nella direzione di supportare il business, non penalizzarlo”, spiega Branca. “Pensate ad esempio ad alcuni contesti specifici come il lusso o l’orologeria di precisione. Qui la digital transformation non è funzionale al business, ma continua a essere premiante la manualità, anche come fattore caratterizzante”.

Nel mercato industriale, la digital transformation e, a cascata, l’adozione di un software piuttosto che un altro, sono decisioni che devono nascere da un’attenta valutazione dei processi, prima di tutto.

Aveva affianca le aziende fin dagli step preliminari di valutazione della fattibilità di un progetto di adozione software. Una valutazione che è anche economica e che avviene sui singoli processi di un’azienda, per calare ogni eventuale percorso di digitalizzazione sugli impianti reali di un cliente.

“Per la riuscita di un progetto, è necessario però che il cliente 'ci apra' il suo impianto e metta a disposizione il suo team e tutti i dati provenienti dai macchinari per fare valutazioni che abbiano un senso e siano concrete”, continua Branca.

“Forti della nostra esperienza nel mondo industriale, abbiamo un valore di posizionamento che ci permette approcciare il cliente con un vantaggio competitivo, offrendo una consulenza mirata sulle criticità, offrendo anche una visione che spesso il cliente non è in grado avere”.

All'Aveva Day, i tech trend del futuro: dal Cloud all'AI

L’Intelligenza Artificiale sta già oggi trasformando la nostra quotidianità e in futuro non ci sarà ambito che non ne verrà influenzato, compresi tutti settori di business e quelli delle imprese di produzione e degli impianti produttivi.

I dati in questo caso saranno cruciali, sia sul fronte della quantità che della qualità, per nutrire gli algoritmi di AI, a livello micro e macro”, afferma Galardo.

“Se manca infatti un’infrastruttura di dati solida, non si possono creare applicazioni legate al Digital Twin, oppure introdurre algoritmi di AI e ML. Senza dimenticare che il grande abilitatore di tutto questo processo è il Cloud, senza il quale non sarebbe possibile elaborare le enormi quantità di dati provenienti da sistemi e macchinari, né offrire la scalabilità necessaria delle soluzioni proposte”.

Su un altro piano si collocano, invece, i megatrend di business, che riguardano il data management, la sostenibilità, l’efficienza operativa e la decarbonizzazione. Il concetto di data management, che sia ingegneristico oppure operazionale, accomuna tutti i macrotrend: una volta che ci sono i dati, si può iniziare a costruire.

PNRR e Industria 5.0, strategici per la trasformazione del business

Le politiche industriali legate a programmi e progetti per sostenere l’innovazione sono fondamentali per lo sviluppo delle aziende e dell’intero sistema Paese.

“Il PNRR è strategico per noi, perché una parte importante del nostro business deriva dalle infrastrutture”, sostiene Branca. “Così come il paradigma 5.0: dal punto di vista di una software company ci sarà una ricaduta positiva, e ci aspettiamo che questo si tramuti in investimenti concreti, ma qui dovremo essere bravi noi nel posizionarci correttamente per utilizzarli in modo efficace”.

Questa sarà un’altra sfida per l'Industrial Software Company Aveva.

All’Aveva Day, l’industrial software per costruire un futuro sostenibile - Ultima modifica: 2024-02-19T12:40:43+01:00 da Nicoletta Buora