Qual è, per il nostro Paese, la portata di un evento simile?
Se si tiene conto che i partecipanti sono circa tremila, si può avere un'idea di quanto sia rilevante l'evento. Inoltre, è la prima volta che il congresso mondiale Ifac si tiene in Italia. Per il congresso del 2011 si erano candidati diversi Paesi e l'assegnazione del Congresso a Milano ha seguito una complessa procedura, culminata in due riunioni, una a Rotterdam nel 2003, quando furono selezionate le due candidature finaliste, e una a San Pietroburgo nel 2004, nel corso della quale fu fatta la scelta definitiva a nostro favore. È, questo, il risultato dell'impegno e dei successi scientifici registrati dagli scienziati italiani nel settore.
Che cosa significa, oggi, parlare di controllo automatico?
Le origini dell'automazione negli impianti risalgono alla rivoluzione industriale del Settecento inglese. Nel Novecento vi sono stati enormi sviluppi dovuti, da un lato, all'affermazione e ai progressi della teoria del controllo, dall'altro, all'evoluzione della tecnologia elettronica. È stato così possibile applicare metodi di progetto sempre più sofisticati per risolvere problemi di elevata complessità. Per fare un esempio, pensiamo ai progressi fatti nel campo dell'inquinamento prodotto dai motori delle automobili, con il passaggio da Euro 0 a Euro 5: il fenomeno della combustione interna, che ha luogo in questi motori, è sempre il medesimo, grazie però a sistemi di controllo elettronico del motore, l'efficienza è stata notevolmente migliorata. Sempre in campo automobilistico, i moderni sistemi di controllo elettronico della stabilità, dell'assetto e della frenata garantiscono un grado di sicurezza nettamente più elevato. Tra qualche anno saranno messi a punto anche nuovi sistemi anticollisione per il mantenimento della distanza di sicurezza in maniera automatica, in ogni condizione di traffico. Nuove impensabili applicazioni sono in corso di avanzato sviluppo, come quella dei mini-velivoli ad ala flessibile, a imitazione del volo degli uccelli e a coronamento del sogno di Leonardo, cinque secoli dopo.
Quali sono stati i principali momenti di svolta, dal punto di vista tecnologico, nel settore dell'automazione e controllo, dal secondo dopoguerra a oggi?
La disciplina si è organizzata in modo autonomo verso la metà del secolo scorso. Negli anni Sessanta e Settanta sono state introdotte nuove fondamentali idee, che hanno aperto vasti orizzonti e prodotto un grande fervore scientifico in tutto il mondo, suscitando ancora oggi l'interesse appassionato di molti giovani. Un successivo momento di svolta si è avuto alla fine degli anni Novanta, con la diffusione di microcontrollori e microprocessori programmabili, che costituiscono la base tecnologica per l'operatività concreta dell'automatica. Grazie a queste tecnologie è stata possibile la diffusione capillare dei sistemi di controllo in tantissime applicazioni. Negli anni Duemila si è registrata l'istituzione di un nuovo corso di laurea dedicato espressamente all'ingegneria dell'automazione in diverse Università italiane.
Che rapporto c'è tra Ifac e le aziende del settore automazione in Italia: ci sono spazi di collaborazione tra il mondo accademico-scientifico e quello delle imprese?
Nel campo della scienza e tecnologia del controllo il rapporto tra imprese e università è molto intenso e proficuo. Il Politecnico di Milano, ad esempio, collabora con molte aziende, italiane e non, con risultati molto apprezzati; non a caso abbiamo prodotto una ventina di brevetti negli ultimi tre anni.
In ambito Ifac vi sono molte conferenze espressamente dedicate a questo o quel tema applicativo, con la partecipazione di diverse aziende. Tuttavia, Ifac svolge un ruolo di diffusione scientifica, mentre i contatti con le aziende sono tenuti dai team di ricerca operanti nelle università.
Come l'automazione soddisfa le esigenze di sostenibilità, efficienza energetica e sicurezza del mondo industriale e delle infrastrutture?
Nel secolo che stiamo vivendo, l'automazione è e sarà una tecnologia chiave per l'industria e la società. Grazie a essa sarà possibile equipaggiare dispositivi e macchine con sistemi per la loro gestione intelligente, incrementando tanto l'efficienza quanto la sicurezza. Come dicono alcuni, quella del controllo è la 'fondamentale tecnologia invisibile' del XXI secolo. Infatti, se è vero che i dispositivi di controllo automatico sono essenziali per il funzionamento di un dato sistema, è anche vero che tali dispositivi sono generalmente immersi all'interno di una centralina elettronica dislocata in qualche punto nascosto della macchina, invisibile e ignoto ai più.
Su quali argomenti si focalizzerà il Congresso?
Uno dei temi maggiormente considerati è il controllo in campo energetico, con riferimento sia ai settori tradizionali sia a quelli delle energie rinnovabili. Ad esempio, il campo dell'energia eolica pone notevoli problemi di automazione, non solo per il controllo dell'assetto delle pale in funzione della forza e direzione del vento, ma anche, nel caso degli impianti off-shore, per la gestione e la trasmissione alla terraferma dell'energia generata sull'isola eolica. Al Politecnico di Milano, grazie a un team di ricerca di valore internazionale, si svolgono diversi studi che saranno presentati approfonditamente durante il Congresso. Tre macro-aree di grande attualità sono l'energia, la mobilità e le biotecnologie, campi in cui la scienza e la tecnologia del controllo hanno un ruolo fondamentale.
Il Congresso, teoria e applicazione
L'Ifac World Congress ha cadenza triennale. Il primo congresso mondiale si tenne nel 1960 a Mosca, e l'ultimo, il diciassettesimo, a Seul nel 2008, con più di 2mila e 500 partecipanti. Il 18th Ifac World Congress si terrà all'Università Cattolica di Milano, nella sede di Largo Gemelli, dal 29 agosto al 2 settembre. Il programma del Congresso prevede lezioni plenarie, sia di natura teorica sia di carattere applicativo, e tre tavole rotonde, dedicate a temi di ampio interesse: l'impatto della tecnologia del controllo sull'industria e la società, le sfide energetiche e ambientali nelle regioni emergenti, la preparazione degli scienziati e ingegneri di domani per le sfide del XXI secolo. Vi sono, infine, 26 sessioni in parallelo per la presentazione delle memorie scientifiche, per un totale di circa 2mila e 500 presentazioni. Il congresso successivo a quello di Milano sarà in Sud Africa, nel 2014.
Il contributo italiano al controllo
Fondata nel 1957, l'International Federation of Automatic Control (Ifac) è un'associazione multi-nazionale, che promuove lo studio e la ricerca nel campo della scienza e tecnologia del controllo. Ifac promuove la pubblicazione di alcune riviste scientifiche molto qualificate e l'organizzazione di un gran numero di conferenze.
In seno all'Ifac, ogni nazione è rappresentata da un ente, denominato National Member Organization, che, per il nostro Paese, è il Consiglio Nazionale delle Ricerche. L'Italia è coinvolta in Ifac fin dal suo concepimento, nel 1956, per iniziativa di un gruppetto di scienziati che ad Heidelberg, in Germania, firmarono una risoluzione a favore della nascita di questa Federazione. Il nostro Paese è stato ed è molto attivo nella scienza e tecnologia del controllo. Già nel 1956 il Consiglio Nazionale delle Ricerche organizzò, nel Museo della Scienza e Tecnologia di Milano, un grande congresso internazionale denominato Convegno Internazionale sui problemi dell'Automatismo. Il Convegno ebbe più di mille partecipanti, e fu onorato della presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Negli stessi giorni del Convegno venne anche organizzata una mostra sui sistemi di controllo automatico rivolta al grande pubblico, con la partecipazione delle migliori case costruttrici del tempo, tra cui tutte le grandi aziende nazionali e internazionali. Questa mostra, di cui si parlò ampiamente nei quotidiani dell'epoca, fu visitata da più di quindicimila persone. Il Convegno e l'associata mostra rappresentano il big-bang dell'automatica in Italia. In ambito Ifac si registra una partecipazione attiva e numerosa di scienziati italiani nei vari comitati. Inoltre molte sono state le conferenze Ifac in Italia, ad oggi una cinquantina. Questa intensa attività è stata coronata dall'assegnazione del diciottesimo Ifac World Congress a Milano.
