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Vulnerability Assessment: come proteggere sistemi e reti dalle minacce informatiche

Scopri come il Vulnerability Assessment aiuta a prevenire attacchi informatici e rafforzare la sicurezza aziendale grazie a monitoraggio e Threat Intelligence.

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Nicoletta Buora

Il Vulnerability Assessment è un’analisi strutturata che individua e valuta le vulnerabilità presenti in sistemi, reti o applicazioni, con l’obiettivo di ridurre i rischi prima che vengano sfruttati dagli attaccanti.

Ma cosa si intende per rischio? Quando si parla di cybersecurity, spesso termini come minaccia, vulnerabilità e rischio vengono confusi. In realtà hanno significati distinti ma complementari. A spiegarlo è Jessica Barsà, ICS Engineer e Security Specialist ICS Smeup, che ha offerto un’analisi chiara e concreta sul tema.

  • Minaccia: un pericolo potenziale che può causare un incidente, come un malware, un attaccante esterno, un errore umano o un evento naturale.
  • Vulnerabilità: un punto debole che può essere sfruttato da una minaccia. Ad esempio, software non aggiornati, configurazioni errate, credenziali deboli.
  • Rischio: la probabilità che una minaccia sfrutti una vulnerabilità causando un danno. Un classico esempio è un ransomware (minaccia) che colpisce un software obsoleto (vulnerabilità), portando alla perdita dei dati (danno).

Questa distinzione è il punto di partenza per comprendere l’importanza di strumenti come il Vulnerability Assessment.

Perché il Vulnerability Assessment

Il Vulnerability Assessment è strategico perché ogni vulnerabilità aperta rappresenta un invito agli hacker. “La vulnerabilità è come una porta con la serratura difettosa: chiunque può entrare e, una volta dentro, muoversi liberamente nel sistema, installare malware e accedere a dati sensibili”, spiega Barsà. “Ridurre la superficie d’attacco significa proteggere non solo i dati, ma anche il business, la reputazione e la continuità operativa”.

Un’analisi completa può riguardare diversi livelli:

  • Perimetro esterno: sistemi e servizi esposti su Internet.
  • Esposizione online: informazioni pubblicamente accessibili, documenti riservati o dati comparsi in data breach.
  • Perimetro interno: reti aziendali, endpoint, server, configurazioni di switch e firewall.
  • Livello applicativo: test su web app, portali e API.

A differenza del Penetration Test, che tenta di sfruttare le vulnerabilità, il Vulnerability Assessment si concentra su identificazione e valutazione mappando e valutando le vulnerabilità, mentre il Penetration Test tenta di sfruttarle per verificare se sono realmente rischiose.

Le fasi di un Vulnerability Assessment efficace

Un Vulnerability Assessment ben strutturato segue un ciclo preciso: si parte dalla definizione del perimetro da analizzare, si procede con scansione e analisi per individuare vulnerabilità, quindi si entra nella terza fase che è quella di prioritizzazione dei rischi in base alla gravità e, infine, si definiscono le azioni correttive più efficaci come aggiornamenti, upgrade o modifiche di configurazione.

Ripetere periodicamente il processo è fondamentale perché le vulnerabilità si creano ogni giorno. "Anche se il 70% delle vulnerabilità sfruttate sono già note e sul dark web si trovano guide e tool pronti per utilizzarle - spiega  Barsà - basterebbe un lavoro costante di controllo e aggiornamento per evitare molti attacchi

Vulnerabilità e criticità

Una delle principali criticità riguarda i servizi obsoleti: software legacy o non aggiornati,  che espongono vulnerabilità note e facilmente sfruttabili da un attaccante e porte (RDP, Remote Desktop Protocol e FTP, file Transfer Protocol) aperte senza protezioni.

Un’altra criticità è data da credenziali deboli o condivise: ancora si trovano account amministrativi con password di default, spesso senza Mfa (autenticazione a più fattori).

E ancora dispositivi IoT non protetti: telecamere e DVR con accessi pubblici e credenziali di fabbrica.

L’importanza della postura di rete

Un buon Vulnerability Assessment deve anche valutare struttura e postura della rete. Molti rischi derivano da come la rete è progettata e gestita.

È pertanto importante analizzare la postura di rete per individuare configurazioni errate, assenza di segmentazione, firewall troppo permissivi, accessi non controllati. Tutte criticità che, pur non essendo legate a vulnerabilità note, possono permettere movimenti laterali e accessi non autorizzati.

Negli ambienti industriali, per esempio, dove il patching non è sempre possibile, questo approccio diventa essenziale per ridurre la superficie di attacco. Molti macchinari, infatti, non si possono aggiornare senza bloccare la produzione. In questi casi la soluzione non è ignorare il problema, ma isolare i dispositivi, segmentare la rete e monitorare gli accessi.

Continuous Scanning: monitoraggio costante delle vulnerabilità

Negli ultimi anni, un semplice assessment periodico non basta più. Serve un approccio di Continuous Scanning, che consente di monitorare costantemente sistemi e reti, rilevare nuove vulnerabilità appena emergono, ridurre i tempi di esposizione, integrare dati di Threat Intelligence, sempre  di pìù con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.

La Threat Intelligence quell’insieme di dati, informazioni e analisi che aiutano un’organizzazione a comprendere chi sono gli attaccanti, quali tecniche usano e quali obiettivi hanno, così da poter rafforzare in modo proattivo la propria difesa informatica.

Si tratta di un approccio richiesto anche dalla direttiva NIS2, che impone controlli regolari e verificabili integrati nella gestione della cybersecurity.

Un approccio proattivo alla sicurezza con il Vulnerability Assessment

Il Vulnerability Assessment non è, dunque, un semplice report tecnico, ma un processo continuo che consente di mappare i punti deboli, agire in modo mirato e proteggere il business nel tempo grazie a monitoraggio e threat intelligence.

“Ogni vulnerabilità è una porta aperta per gli attaccanti. Sta alle aziende decidere se lasciarla socchiusa o chiuderla con consapevolezza e strategia”, conclude da Jessica Barsà,

Vulnerability Assessment: come proteggere sistemi e reti dalle minacce informatiche - Ultima modifica: 2025-10-21T08:03:00+02:00 da Nicoletta Buora