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Piano Transizione 4.0, arriva la conferma: risorse ancora disponibili

Dall’aggiornamento dei dati, risulterebbero ancora disponibili 932,5 milioni di euro per gli investimenti in beni strumentali 4.0, secondo quanto previsto dal Piano Transizione 4.0.

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Marianna Capasso

Quando la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto una revisione per la disciplina del Piano Transizione 4.0, le imprese hanno subito temuto che le risorse non bastassero. E quando, poi, il 16 giugno 2025 è arrivata la data di apertura della piattaforma GSE per la comunicazione dell’investimento, il click day sembrava essere dietro l’angolo. Così è stato?

Sì e no. Di fatto, in meno di 24 ore dall’inizio del procedimento di comunicazione dell’investimento, le risorse sono risultate esaurite. Ben 2,2 miliardi “prenotati” in un giorno. Ma la realtà era ben diversa. Le numerose richieste hanno creato confusione nel sistema. E non è stato possibile, in quel momento, comprendere l’effettiva entità della richiesta agevolativa. Nonostante ciò, una buona notizia: ci sono ancora risorse disponibili.

L’iter del Piano Transizione 4.0

Una doverosa breve premessa. La Legge di Bilancio per il 2025 aveva modificato la disciplina del credito d’imposta 4.0. Non solo eliminando l’incentivo sui beni immateriali (il credito d’imposta del 10% sugli investimenti in “intangibles”. Ma anche introducendo il cosiddetto “strozzamento” dei 2,2 miliardi per i beni strumentali 4.0. Senza però stravolgere aliquote, tempistiche e coda temporale del 30 giugno 2026.

La manovra finanziaria aveva quindi stabilito un limite complessivo alla spesa per gli investimenti. Un budget che, secondo la comunità imprenditoriale, non avrebbe coperto le richieste dell’intero anno 2025. Perché, ricordiamolo, le agevolazioni del Piano Transizione 4.0 termineranno il prossimo 31 dicembre. Tuttavia, dopo il malcontento iniziale, non se ne è più parlato.

Solo a metà maggio è arrivato il Decreto direttoriale del MIMIT. Il Decreto ha disciplinato il meccanismo di prenotazione e le modalità di invio delle comunicazioni per l’accesso al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0.

Gli investimenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025. Ma anche quelli fino al 30 giugno 2026, a condizione che entro il 31 dicembre 2025 risulti il versamento di un acconto pari ad almeno il 20% dell’investimento.

I modelli per le comunicazioni dell’investimento 4.0

Per l’invio delle comunicazioni relative agli investimenti ora c'è una apposita piattaforma del GSE. La sua apertura è arrivata con il Decreto Direttoriale del Ministero del 16 giugno 2025: le ore 14.00 del successivo 17 giugno. Dunque, le imprese avrebbero inviato telematicamente le documentazioni, utilizzando i modelli a seconda della casistica.

Per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2024 serviva il modello di cui all’Allegato 1 al Decreto Direttoriale 24 aprile 2024. Idem per gli investimenti dal 1° gennaio 2025, per cui è stato accettato l’ordine e pagato l’acconto del 20% entro il 31 dicembre 2024. La scena, invece, cambiava per gli investimenti successivi. Quelli in beni strumentali materiali nuovi effettuati dal 1° gennaio 2025, per i quali non è stato accettato l’ordine e non è stato pagato l’acconto.

Per questi servono i nuovi modelli di comunicazione. E, più precisamente, quelli riportati nel Decreto Direttoriale 16 giugno 2025. C’è poi la casistica del “limbo temporale1° gennaio – 15 maggio 2025, alle cui imprese viene comunque concessa una priorità. Ma solo qualora abbiano inviato la comunicazione entro il 17 luglio 2025 (il cosiddetto diritto di prelazione).

Transizione 4.0 e le risorse limitate: la prenotazione dei 2,2 miliardi

Il giorno 17 giugno, alle ore 14, si è aperta la piattaforma per l’invio delle comunicazioni. Ma il giorno successivo, il 18, le risorse risultavano già esaurite. In 24 ore, ben 2,2 miliardi di euro prenotati per investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025. In realtà, la situazione era diversa. Si sarebbe trattata di una “azione cautelativa”, resa necessaria dall’incertezza del momento.

In quel frangente, infatti, non era stato possibile comprendere quanti degli investimenti effettuati con un acconto del 20% entro il 31 dicembre 2024, e completati dopo il 1° gennaio 2025 (o che si completeranno nel corso del 2025), fossero esclusi dal limite di spesa di 2,2 miliardi. Per cui, nel dubbio, si è preferito bloccare il processo.

È servito un ulteriore mese (e qualche giorno) per avere il quadro completo della situazione. Per capire, quindi, quante risorse risultassero effettivamente impegnate. E, sulla base di questo dato, poter valutare se procedere con le richieste pervenute successivamente. Alle quali, di fatto, era arrivata risposta di indisponibilità.

Ancora disponibili 932 milioni per il Piano Transazione 4.0

Con i dovuti tempi, il GSE è riuscito nell’impresa. Anche in considerazione del fatto che il 17 luglio 2025 scadeva il termine per esercitare il diritto di prelazione. Quello (di cui sopra), concesso alle imprese che avevano inviato una richiesta preventiva per accedere al credito d’imposta del piano Transizione 4.0. Senza perdere la priorità.

Pertanto, aggiornando tutti i dati, MIMIT e GSE hanno potuto avere un quadro più chiaro.  Operando una distinzione tra le prenotazioni. Quelle confermate, che seguono il modello del Decreto direttoriale 24 aprile 2024, ammontano a 546,3 milioni di euro. Le nuove prenotazioni, secondo il modello del Decreto direttoriale del 16 giugno 2025, sarebbero pari a 721,2 milioni.

Questo significa che, in totale, le risorse vincolate ammonterebbero a 1.267,5 milioni. Dunque, per arrivare ai 2,2 miliardi mancherebbero, all’appello, 932,5 milioni. Non sono sicuramente tanti. Ma ora rientreranno in gioco le aziende che avevano ricevuto l’avviso di esaurimento delle risorse. Verrà loro comunicata la disponibilità. E dovranno quindi procedere secondo le disposizioni normative. E tutte le altre? Si diano da fare, senza temporeggiare troppo.

Piano Transizione 4.0, arriva la conferma: risorse ancora disponibili - Ultima modifica: 2025-07-22T17:23:07+02:00 da Marianna Capasso