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Bando 2022 per l’intelligenza artificiale: pronti 4 milioni di euro

La Compagnia di San Paolo, in partnership con la Fondazione CDP, destina 4 milioni di euro a progetti innovativi e sostenibili, con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale

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Marianna Capasso

Il sostegno a progetti di ricerca innovativi, per far crescere la conoscenza scientifica nell’ambito dell’IA, favorendo lo sviluppo del territorio, da un punto di vista economico e sociale: è questo l’obiettivo del nuovo Bando dedicato all’Intelligenza Artificiale, alla sua seconda edizione, promosso dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione CDP.

Nel triennio 2018/2020 i finanziamenti UE, per ricerca e innovazione nell’ambito dell’intelligenza artificiale, sono cresciuti di 70 punti percentuali. Eppure, oggi, risultano ancora pochi, nel confronto con altre realtà regionali, confermando un ritardo penalizzante per le imprenditorie europee.

Intelligenza artificiale, a che punto siamo?

Nel mese di aprile 2021, la Commissione ha presentato il Piano strategico dell’IA, frutto di un lavoro quinquennale per un’Europa con nuove capacità tecnologiche e industriali. Seguendo il medesimo filone, lo scorso novembre il Consiglio dei Ministri ha adottato il Programma Strategico per l’Intelligenza Artificiale 2022-2024, finalizzato all’accelerazione del processo di innovazione e applicazione dell’IA in Italia.

Un mese dopo, la Compagnia di San Paolo – una delle più antiche fondazioni private in Europa – attraverso il Bando Intelligenza Artificiale ha promosso nuovamente, come aveva fatto nel 2020, le sperimentazioni applicate all’IA, contribuendo al miglioramento dell’ambiente imprenditoriale allargato.

Gli obiettivi del Bando Intelligenza Artificiale 2022

Nel Bando sono individuati quattro ambiti operativi dell’intelligenza artificiale, premiando le idee per l’applicazione delle nuove abilità in tema di salute e benessere, ambiente e transizione green, protezione e assicurazione dai rischi; educazione e formazione.

I progetti presentati dovranno essere funzionali ai bisogni dell’area geografica, e non semplicemente idee belle ma irrealizzabili: dovranno offrire un beneficio concreto alla comunità, in termini economici e sociali, partendo proprio dalla raccolta dei dati e dall’analisi del territorio, arrivano a soluzioni innovative. In questo contesto, poi, si incoraggia la fusione di expertise, in un proficuo mashup di competenze universitarie, imprenditoriali e di ricerca.

I soggetti ammissibili al Bando

I progetti dovranno essere presentati da partnership composte da almeno sette soggetti: un capofila, due partner di ricerca e sviluppo, almeno due partner territoriali (a progetto) e un ente di valutazione. Nel partenariato dovranno essere coinvolti anche i cinque Atenei convenzionati con la Compagnia di San Paolo (Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Università del Piemonte Orientale, Università degli Studi di Genova e Università Federico II di Napoli).

Quindi, il primo soggetto, il capofila, dovrà essere uno dei dipartimenti delle suddette Università. Sarà poi necessario individuare due partner di ricerca e sviluppo, tra le restanti Università ed enti pubblici e privati non profit di ricerca nazionali e internazionali. Il partner territoriale (almeno nel numero di due) dovrà essere un ente o un’impresa con sede in Italia.

Un soggetto, con comprovata competenza ed esperienza nella valutazione d’impatto dei progetti, ricoprirà invece il ruolo di ente di valutazione. Sarà poi individuato un Node manager, dedicato alla facilitazione nella gestione del programma di ricerca, e all’intermediazione tra le varie parti.

La destinazione economica

Alla fine dell’istruttoria verranno selezionati solo quattro partnership, una per ogni filone tematico: a ciascuna sarà assegnato un importo fino a un milione di euro – considerando che la dotazione complessiva ammonta a 4 milioni. Al capofila andranno fino a 260mila euro, destinati alla ricerca.

Sarà quest’ultimo che poi attribuirà fino a 640mila euro ai partner di ricerca e sviluppo, funzionalmente alle varie attività pianificate. Sempre il capofila potrà destinare fino a 50mila euro ai partner territoriali, per le spese relative al progetto. Infine, l’ente valutatore: riceverà non meno di 50mila euro. Stessa cifra destinata anche al Node manager, ma gestita dalla Compagnia di San Paolo.

Ogni soggetto, poi, potrà impiegare il denaro per una serie di spese specifiche, come riportate dal Bando, utilizzabili soprattutto per collaborazioni esterne, borse di studio, materiale per la realizzazione del progetto e attività di comunicazione. È ammesso un overhead massimo del 15%.

Bando Intelligenza Artificiale 2022: le tempistiche

Il capofila dovrà presentare la domanda di partecipazione attraverso la procedura “ROL richieste online”. Tuttavia, nella prima fase – ed entro e non oltre le ore 13:00 del 15 marzo 2022 – lo stesso dovrà inviare, all’indirizzo ricerca@pec.compagnia.torino.it, una Expression of Interest, redatta in lingua inglese, secondo un format specifico.

La Expression of Interest dovrà contenere una serie di informazioni, inclusa l’individuazione del tema di ricerca, vincolante per la fase successiva. La chiusura della procedura ROL, poi, dovrà formalizzarsi entro le ore 13:00 del 31 maggio 2022, quando andrà presentata definitivamente la domanda di ammissione.

Le proposte saranno valutate secondo i tre criteri utilizzati dalla Commissione europea all’interno del Programma Horizon 2020, ovvero “excellence, impact, and implementation”. Sarà sempre possibile richiedere chiarimenti di carattere tecnico sulla procedura di compilazione dei format (assistenzarol@compagniadisanpaolo.it) o informazioni generali sul Bando (missionericerca@compagniadisanpaolo.it, specificando nell’oggetto Bando “Intelligenza Artificiale”).

Bando 2022 per l'intelligenza artificiale: pronti 4 milioni di euro
Uno schema della distribuzione dei progetti (fonte: Bando Intelligenza Artificiale 2022).

Tra gli ambiti operativi del Bando, ambiente e transizione green

Uno degli ambiti operativi individuato dal Bando è quello dell’IA applicata ad Ambiente e Transizione Green. Da dove nasce questa scelta? Lo studio “The role of Artificial Intelligence in the European Green Deal”, commissionato da AIDA Committee, rivela come l’Intelligenza Artificiale assuma un ruolo strategico per realizzare gli obiettivi in ambito Green Deal europeo.

In particolare, viene favorita la raccolta dei dati, offrendo informazioni che risultino preziose per la pianificazione e per il processo decisionale delle politiche ambientali. Medesimo discorso per la Transizione Green, dove l’intelligenza artificiale applicata a comparti specifici come quello delle energie rinnovabili, dei trasporti sostenibili, delle costruzioni e dell’economia circolare, favorisce un comportamento più sostenibile.

Qui ulteriori informazioni sul Bando Intelligenza Artificiale 2022

Bando 2022 per l’intelligenza artificiale: pronti 4 milioni di euro - Ultima modifica: 2022-02-07T10:19:38+01:00 da Marianna Capasso