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Un anno stazionario per le macchine utensili

Si è chiuso con un calo dell'1% rispetto all'anno precedente il 2013 dell'industria italiana delle macchine utensili

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V.B.
Dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu - Sistemi per produrre emerge che, per il 2013, la produzione si è attestata a 4.780 milioni di euro, segnando un calo dell'1% rispetto al 2012.

"Il 2013 è stato un anno all'insegna della stazionarietà" ha commentato Luigi Galdabini, presidente di Ucimu, sottolineando come il calo dell'1% sia sostanzialmente una conferma dell'andamento del mercato. "Il dato che appare più evidente è la ripresa del consumo domestico, che sembra ripartire dopo anni di immobilità; resta però il problema della mancanza di liquidità delle imprese italiane".

Le esportazioni si sono confermate ancora una volta il traino del settore: con uno 0,2% di calo, l'export si è infatti attestato a 3.615 milioni di euro, assorbendo il 75,6% della produzione dei costruttori italiani.

In occasione della presentazione dei dati di pre-consuntivo (a gennaio saranno disponibili anche i dati dell'ultimo trimestre dell'anno che, solitamente, risulta il periodo più positivo per i costruttori di macchine utensili, ndr), Galdabini non ha mancato di ribadire i punti emersi dalla prima Assise della macchina utensile, promossa da Ucimu lo scorso 26 novembre: stabilità politica, attenta politica monetaria, misure volte a ridurre il credit crunch, snellimento burocratico, riforma del credito, detassazione degli investimenti in macchinari, operatività della ex-legge Sabatini, provvedimenti che favoriscano la sostituzione dei sistemi di produzione e ammortamenti liberi per svecchiare il parco macchine italiano.

Un anno stazionario per le macchine utensili - Ultima modifica: 2013-12-19T15:58:17+01:00 da La Redazione