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Ucimu: macchine utensili, robot e automazione +3,8% nel 2023

L’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione mette a segno un 2023 ancora positivo, e il 2024 sarà un anno di tenuta. Nel manifatturiero c’è la volontà di continuare nel processo di transizione digitale, per questo viene chiesto al Governo un intervento di perfezionamento delle misure 4.0 per favorire la Pmi. Dai dati di preconsuntivo di Ucimu-Sistemi per produrre.

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Nicoletta Buora

Nonostante siano evidenti i segnali di rallentamento, il 2023 dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, rappresentati da Ucimu-Sistemi per produrre, chiude ancora con segno positivo.

La produzione Made in Italy di settore cresce ancora del 3,8% mettendo a segno un nuovo record, grazie ai buoni riscontri che le aziende hanno ottenuto oltreconfine. Si allunga così il trend favorevole che dovrebbe trovare conferma anche nel 2024.

“Questo significa che, ancora una volta, le nostre imprese hanno saputo riorientare la propria offerta verso aree dove la domanda è più vivace, vale a dire i mercati esteri”, ha commentato la presidente Barbara Colombo illustrando idati del settore.

Uno spaccato del 2023 su dati Ucimu/Istat

Barbara Colombo

Come emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per produrre, nel 2023 la produzione si è attestata a 7.560 milioni di euro, segnando un incremento del 3,8%rispetto all’anno precedente.

Il risultato è stato determinato dal buon andamento delle esportazioni cresciute, del 10,3%, a 3.825 milioni di euro.

Sul fronte estero, secondo l’elaborazione Ucimu sui dati Istat, nel periodo gennaio-agosto 2023 (ultimo dato disponibile), principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di settore sono risultati: Stati Uniti (356 milioni di euro, +26,7%), Germania (217 milioni, +8,8%); Cina (163 milioni, +34%), Francia (138 milioni +32,1%), Polonia (128 milioni, +14,7%).

Le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno sono risultate invece in leggera contrazione, fermandosi a 3.735 milioni di euro, il 2% in meno rispetto al 2022.

Consegne e importazioni - queste ultime in calo del 4,5% a 2.385 milioni di euro - hanno risentito della riduzione, seppur minima, del consumo sceso, del 3%, a 6.120 milioni di euro.

Le attese per il 2024

Per il 2024, i costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione si attendono un consolidamento dei risultati degli ultimi anni: la produzione sarà trainata dalla domanda estera a fronte di una modesta riduzione del consumo interno.

In particolare, secondo le previsioni elaborate dal Centro Studi Ucimu, nel 2024, la produzione crescerà a 7.595 milioni (+0,5% rispetto al 2023), in virtù dell’incremento registrato dalle esportazioni che si attesteranno a 4.070 milioni di euro (+6,4%).

Le consegne dei costruttori sul mercato interno, si fermeranno a 3.525 milioni (-5,6%), in linea con il calo del consumo domestico che dovrebbe attestarsi a 5.780 milioni di euro (-5,6%).

Anche le importazioni risentiranno del raffreddamento della domanda di investimenti in Italia, scendendo, del 5,5%, a 2.255 milioni di euro, mentre l’export/produzione salirà ancora, attestandosi a 53,6%.

Un piano operativo di attività per il biennio 2024-2025

“Scongiurato il rischio recessione degli Stati Uniti, a fronte dell’instabilità geopolitica che ci troviamo a fronteggiare oggi, le imprese italiane sono anzitutto impegnate nel presidio dei mercati tradizionali”, ha spiegato Colombo.

Oltre agli Usa, dunque, quello dei Paesi di area UE, dove, tra l’altro, speriamo nella ripresa della Germania che è, da sempre, partner di primo ordine per la meccanica italiana”.

È a questo proposito che Ucimu ha recentemente presentato al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, un piano operativo di attività, per il biennio 2024-2025, tra le industrie del settore italiane e tedesche, volto a consolidare i rapporti di collaborazione tra i due sistemi industriali leader mondiali nelle macchine utensili e nell’automazione.

Continua il processo di transizione digitale del Manifatturiero italiano

“Sul fronte italiano, dopo anni di crescita più che esponenziale, la contrazione registrata quest’anno e quella prevista per l’anno prossimo appaiono comunque accettabili”, ha commentato Colombo.

“Si tratta, infatti, di un graduale ritorno a valori di normalità dopo l’eccezionalità del biennio precedente. Raccogliamo meno ordini che in passato ma il mercato non è fermo, tutt’altro: quello italiano resta uno dei più importanti”.

La nota interessante sottolineata da Barbara Colombo è che c’è volontà nel manifatturiero del Paese di continuare nel processo di transizione digitale, ancora in piena fase di dispiegamento, ma tutti sono in attesa di capire quali incentivi saranno disponibili a partire dai prossimi mesi.

Bene il Piano 5.0, ma serve ancora un intervento sul 4.0

Riconoscendo ed apprezzando il lavoro svolto dalle autorità di governo che hanno ottenuto il via libera da parte della Commissione Europea per finanziare, con il Repower EU, il piano transizione 5.0, Ucimu, inoltra, parallelamente, un appello relativamente alle misure 4.0.

Il Piano 5.0 punta sull’abbinata green e digitale, per sostenere lo sviluppo del manifatturiero secondo i criteri di risparmio energetico, considerando anche il tema, fondamentale, della formazione.

Ma nel nostro Paese serve ancora un intervento di perfezionamento delle misure 4.0, al fine di estendere l’utilizzo delle stesse ad una platea sempre più ampia di imprese.

L’idea è quella di liberare maggiori risorse per gli investimenti di piccola taglia che, ragionevolmente, sono appannaggio delle aziende più piccole che, in linea generale, sono state, e sono tuttora, più restie ad intraprendere la transizione digitale.

L’appello al Governo sulle misure 4.0

“Consapevoli del fatto che le diponibilità economiche sono scarse, riteniamo utile a questo scopo, l’innalzamento dell’aliquota del credito di imposta del primo scaglione, ora fissata al 20%, a fronte dell’abbassamento del valore massimo dell’investimento agevolabile attualmente fissato a 2,5 milioni di euro”, l’appello di Ucimu al Governo italiano.

Ucimu: macchine utensili, robot e automazione +3,8% nel 2023 - Ultima modifica: 2024-01-02T09:58:29+01:00 da Nicoletta Buora