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Robot umanoidi: cosa manca ancora per l’adozione su larga scala

I robot umanoidi stanno entrando nell’industria e, grazie ai progressi descritti da reichelt elektronik, offrono nuove opportunità per produttività, sicurezza e flessibilità, ma anche sfide ancora aperte.

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Massimiliano Luce

I robot umanoidi stanno diventando un tema centrale nell’automazione industriale. L’interesse cresce perché questa tecnologia promette flessibilità, sicurezza e nuovi modelli di collaborazione tra esseri umani e macchine. Come spiega Malte Janßen, product manager di reichelt elektronik, «l'automazione è ormai da tempo una realtà consolidata nell'industria, ma finora sono state le macchine specializzate e i robot industriali a dominare all’interno di stabilimenti e fabbriche».

Oggi lo scenario sta cambiando. Infatti, «attualmente sono i robot umanoidi ad essere protagonisti della fase successiva alla ricerca e sviluppo e dell’applicazione nell’industria». Le aziende guardano a questi sistemi con interesse. Tuttavia, come ricorda Janßen, resta aperta la domanda su quanto siano realmente maturi. «I robot umanoidi vengono già impiegati in modo produttivo in Italia oppure rappresentano ancora una prospettiva futura?» I dati Istat e Siri mostrano un mercato potenzialmente ricettivo, anche se occorre definire condizioni tecniche ed economiche adeguate.

Il potenziale dei robot umanoidi

Il valore di questi robot parte dalla loro configurazione. Janßen chiarisce che «i robot umanoidi sono macchine il cui design e la cui gamma di movimenti sono modellati sul corpo umano». Questa caratteristica permette loro di muoversi negli ambienti esistenti senza modifiche costose. Inoltre, possono utilizzare strumenti e gestire compiti dinamici, offrendo un’ampia flessibilità.

La base tecnologica è avanzata. Sistemi di attuazione evoluti, sensori sofisticati e intelligenza artificiale consentono movimenti precisi e interazioni sicure. «L'intelligenza artificiale costituisce il centro di controllo» e rende possibile l’apprendimento continuo. Anche la comprensione del linguaggio abbassa le barriere d’ingresso nei team misti uomo-macchina.

Robot umanoidi nelle fabbriche italiane

Le applicazioni stanno passando dal laboratorio alla pratica. Janßen cita Atlas di Boston Dynamics come dimostrazione del potenziale della robotica umanoide avanzata. Parallelamente, in Italia emergono soluzioni locali. «La startup Brianza Oversonic Robotics ha già presentato il suo robot umanoide cognitivo “RoBee”», pensato per logistica, assemblaggio e produzione, con una possibile disponibilità commerciale entro pochi anni.

I benefici sono concreti. I robot umanoidi «sollevano i dipendenti da compiti fisicamente impegnativi o monotoni», migliorando la salute e riducendo gli errori. Inoltre garantiscono continuità, precisione e adattabilità, elementi cruciali per una produzione flessibile.

Opportunità e sfide: è tempo di un primo bilancio

Non mancano però le criticità. Il consumo energetico resta elevato e la stabilità operativa deve migliorare per competere con macchine specializzate. Anche i costi iniziali sono alti. Come ricorda Janßen, «il fattore costo-beneficio rimane cruciale». Tuttavia la produzione in serie potrebbe ridurre sensibilmente la spesa.

Un altro punto riguarda la manutenzione: «i robot umanoidi richiedono ispezioni regolari, aggiornamenti software e la sostituzione di componenti soggetti a usura». L’evoluzione progettuale e la diagnostica remota potranno limitarne l’impatto economico.

Guardando avanti, Janßen sottolinea che «i prossimi anni determineranno la rapidità con cui i robot umanoidi troveranno il loro posto nell'industria». La combinazione di IA, sensoristica avanzata e riduzione dei costi guiderà la diffusione. Non si tratta di sostituire i lavoratori, ma di aprire nuove opportunità professionali legate a programmazione, manutenzione e integrazione dei sistemi.

Oggi i robot umanoidi non sono più un concetto futuristico. Come conclude Janßen, «sono sul punto di diventare parte della realtà industriale e possono contribuire a plasmarne attivamente il cambiamento».

Robot umanoidi: cosa manca ancora per l’adozione su larga scala - Ultima modifica: 2025-11-18T18:00:00+01:00 da Massimiliano Luce