Nate e maturate in ambiti tutt’altro differenti dal contesto manifatturiero, la realtà aumentata e quella virtuale sono ora approdate anche in azienda e sono declinate in vari modi nel processo produttivo.
Ma di cosa stiamo parlando esattamente?
La realtà aumentata è l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere gestite e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi. La realtà virtuale, invece, simula in modi differenti situazioni reali mediante l’utilizzo di computer o con l’ausilio di interfacce appositamente sviluppate.
Numerose applicazioni...
Pur avendo fatto il loro ingresso tra le tecnologie abilitanti di Industria 4.0 in tempi piuttosto recenti, anche grazie all’effetto acceleratore della pandemia sulle tecnologie digitali, AR e VR presentano già un ampio spettro di applicazioni che si possono riassumere in tre grandi gruppi: Supporto attivo agli operatori di macchina e ai manutentori, sviluppo di servizi digitali di prossimità bordo macchine in fabbrica, abilitazione e semplificazione delle attività di training e “knowledge-transfer”.
...e altrettanti strumenti
Gli strumenti utilizzati sono molteplici. Possono essere piattaforme, che prevedono utilizzo di dispositivi mobili per processi collaborativi anche da remoto da parte di personale esperto, oppure oggetti indossabili quali visori che presentano integrate tutte le informazioni e i dati necessari ad effettuare correttamente le operazioni a bordo macchina. In ogni caso, queste tecnologie abilitanti della 4.0 supportano attivamente l’uomo nel suo ruolo centrale in fabbrica.
Cosa troverete nell'articolo:
- Un chiarimento della differenza tra realtà virtuale, realtà aumentata, realtà mista e realtà estesa
- Un cenno ai campi applicativi di queste tecnologie, in riferimento alla fabbrica digitale e alle macchine che sono al suo interno
- Verrà inoltre sottolineata nuovamente la centralità dell'uomo nel mondo produttivo, sempre valida nonostante le numerose tecnologie disponibili
