Appena prima della “Festa del Lavoro”, Istat ha reso noto i deludenti risultati relativi all'indicatore noto come “Indice di fiducia delle imprese”. Il valore complessivo è infatti sceso a 74,6 punti, contro i 78,5 di marzo, facendo registrare il valore più basso dell'ultimo decennio.
In particolare, come sottolineano gli esperti dell'Istituto di Statistica, “il calo dell'indice complessivo è dovuto al peggioramento della fiducia delle imprese manifatturiere, dei servizi di mercato e delle costruzioni”. Appare invece in controtendenza, con una leggera crescita, il solo commercio al dettaglio.
L'indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere diminuisce lievemente, passando da 88,6 di marzo a 87,6. Una situazione dovuta al fatto che le attese di produzione scendono da -3 a -5, mentre i giudizi sugli ordini peggiorano da -43 a -46. Infine il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino passa da 0 a -1.
L'analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un peggioramento delle attese di produzione nei beni di consumo (da -2 a -5) e nei beni intermedi (da -5 a -9), con una stabilità nei soli beni strumentali (-1).
Peggiora anche l'indice del clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato, che scende in misura significativa, passando da 73,6 di marzo a 68,2.
Secondo le consuete domande trimestrali sulla capacità produttiva, il grado di utilizzo degli impianti scende da 68,6 del quarto trimestre del 2012 a 68,0 del primo trimestre del 2013. Sale dal 54% al 56% la quota di operatori che segnala la presenza di ostacoli all'attività produttiva. In particolare cresce la quota di imprese che segnala vincoli legati all'insufficienza della domanda e quella di quanti lamentano l'esistenza di vincoli finanziari.
Primo maggio senza fiducia
I dati diffusi da Istat sono i più pessimistici dell'ultimo decennio
