Oggi si celebra la Giornata Mondiale della Password. Secondo gli esperti di cybersecurity di Clusit la “World Password Day”, creata da Intel dieci anni fa, ha certamente contribuito alla consapevolezza dei comportamenti più corretti da adottare in rete, ma non basta più.
“Alla luce delle tecnologie oggi disponibili è doveroso abbandonare numeri, lettere e caratteri speciali, che puntualmente dobbiamo ripristinare perché difficili da ricordare, a favore di una autenticazione sicura”, afferma Alessio Pennasilico, del Comitato Scientifico Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica.
“Per esempio, l’autenticazione multi fattore tramite app o la biometria. Entrambe sono disponibili gratuitamente sui servizi digitali più comuni e la loro efficacia va oltre il vecchio concetto di password. Senza contare la semplificazione di utilizzo”.
Le azioni “maldestre” degli utenti mandano “in pensione” la vecchia password
Come evidenziato nel recente Rapporto Clusit, che fornisce annualmente il quadro esaustivo della situazione globale della sicurezza informatica, ben il 64% degli incidenti a livello globale hanno come causa azioni “maldestre” degli utenti.
Ciò che è stato rilevato è che i criminali informatici utilizzano tecniche molto comuni e poco complesse per violare account e impossessarsi di dati e identità digitali.
Questo significa che, dall'altra parte, ancora non abbiamo imparato a difenderci: non sappiamo gestire correttamente i nostri account, utilizziamo password sempre uguali e non teniamo aggiornati i nostri dispositivi.
