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Nuovi Contratti di Sviluppo: le domande si presentano dall’11 aprile

Con le risorse finanziarie del PNRR e della Legge di Bilancio 2022, in arrivo 1,15 miliardi di euro destinati agli investimenti in filiere industriali strategiche.

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Marianna Capasso

Attraverso lo strumento dei nuovi Contratti di Sviluppo, dalle ore 12:00 di lunedì 11 aprile 2022 sarà possibile presentare la domanda di agevolazione per gli investimenti nelle filiere industriali strategiche, anche emergenti.

Lo ha stabilito il Decreto direttoriale MiSE, datato 25 marzo 2022, specificando i termini di apertura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazione.

Il ruolo del PNRR nei Contratti di Sviluppo

La materia dei Contratti di sviluppo non è nuova. Si tratta di un efficiente strumento che funge da leva per rafforzare il tessuto industriale del Paese in termini di innovazione, trasformazione tecnologica e sostenibilità ambientale.

Le risorse finanziarie arrivano dal PNRR, a valere sulla misura dei Contratti di sviluppo, per il sostegno di programmi coerenti con le finalità della M1C2 Investimento 5.2 “Competitività e resilienza delle filiere produttive” - come già disposto dal Decreto del 13 gennaio 2022, pubblicato in G.U. il 12 febbraio.

Attraverso i suoi Decreti, infatti, il MiSE opera come esecutore normativo degli interventi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, indirizzati al sostegno della competitività del sistema produttivo, e attuati mediante la realizzazione di progetti su tutto il territorio nazionale.

La normativa dei Contratti di Sviluppo

Le domande di agevolazione dovranno avere ad oggetto la realizzazione di programmi di sviluppo concernenti le filiere produttive, anche emergenti, ritenute strategiche per la crescita del Sistema Italia: design, moda e arredo; automotive; microelettronica e semiconduttori; metallo ed elettromeccanica; comparto chimico-farmaceutico e agroindustria.

Con Il Decreto di gennaio sono specificate le modalità per la ricezione e valutazione delle domande: obiettivi, attività, beneficiari dei Contratti di sviluppo sono stati espressamente indicati in quella sede normativa e anche in un approfondimento sulle nostre pagine.

Il Decreto del 25 marzo riporta, invece, ulteriori specifiche e designa le modalità operative del Soggetto gestore, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A - anche nota come Invitalia.

Contratti di sviluppo: quante risorse e quali agevolazioni?

La Legge di Bilancio 2022 mette a disposizione, per l’anno in corso, 400 milioni di euro destinati ai Contratti di sviluppo - che diventano 250 milioni nel 2023 e 100 milioni per ogni anno dal 2024 al 2036. Dalle risorse PNRR arrivano, poi, ulteriori 750 milioni, per un totale pari a 1,15 miliardi di euro, a partire dal 2022.

Questa ingente quota finanziaria è concessa ai soggetti beneficiari in maniera eterogena. Nel Decreto di gennaio – a differenza di altri strumenti simili – non c’è, infatti, una indicazione precisa: si fa invece riferimento a un caposaldo normativo afferente ai Contratti di sviluppo, ovvero un Decreto MiSE del dicembre 2014.

In quella sede, infatti, veniva stabilito che le agevolazioni fossero concesse sotto diverse forme, anche combinate tra loro: finanziamento agevolato, contributo in conto interessi, contributo in conto impianti e contributo diretto alla spesa. Pertanto, in fase di negoziazione, l’impresa potrà rappresentare i propri bisogni, funzionalmente alle caratteristiche dei progetti e dei diversi ambiti di intervento.

Come presentare la domanda per i Contratti di Sviluppo

La domanda di agevolazione va presentata a Invitalia, con modalità e modelli specifici, riportati sul sito web del Soggetto gestore. Considerando che la misura era stata già operativa in passato, poi sospesa per carenza di risorse finanziarie, alcune domande al momento risultano pendenti. I “vecchi” proponenti, ancora interessati, potranno quindi presentare una istanza di finanziamento, a valere sulle nuove risorse, ma solo in due casi specifici.

Potranno cioè rientrare in gioco solo se l’oggetto della propria richiesta risulti coerente con finalità e requisiti riportati nel Decreto del 13 gennaio, e a condizione che l’investimento non sia stato già avviato prima del 01 febbraio 2020. Anche in questo caso, la modulistica è on line (istanza di finanziamento), così come le indicazioni per la modalità di presentazione.

Il ruolo di Invitalia e gli obblighi da verificare

Invitalia è il Soggetto gestore, la longa manu del MiSE: procede con la verifica delle domande di partecipazione e istruisce le stesse in ordine cronologico di presentazione. Come già specificato dal Decreto del 13 gennaio, le imprese proponenti si impegnano a rispettare il principio DNSH, “Do no significant harm”, senza quindi arrecare – nell’ambito del proprio progetto – un danno significativo agli obiettivi ambientali, come richiesto dal PNRR.

Inoltre, qualora sia previsto un incremento occupazionale contestualmente alla realizzazione del programma di sviluppo, le imprese proponenti si impegnano ad assumere lavoratori percettori di interventi a sostegno del reddito, o anche disoccupati – da licenziamenti collettivi o da aziende coinvolte nei cosiddetti “tavoli di crisi”, attuati presso il MiSE.

Dati e riflessioni sui Contratti di Sviluppo

Secondo i dati di Invitalia, alla data del 01 marzo 2022 risultano finanziate 208 iniziative, con l’attivazione di 7,4 miliardi di investimenti e la creazione (o la salvaguardia) di 109.003 posti di lavoro.

Al di là dell’aspetto produttivo, quindi, i Contratti di sviluppo sono uno strumento molto importante per creare occupazione, particolarmente apprezzato dalle imprenditorie nel proprio percorso di crescita e di sostegno al Sistema Paese.

Tra l’altro, oggi, in questo particolare momento storico economico, la manovra offre un valido sostegno alle aziende: oltre a gestire l’impatto economico e sociale della transizione digitale e green, attraverso i Contratti di sviluppo potranno essere parzialmente ammortizzati gli effetti del conflitto ad Est - problematica che, in modo più o meno diretto, colpisce le filiere industriali italiane, soprattutto del comparto manifatturiero.

Nuovi Contratti di Sviluppo: le domande si presentano dall’11 aprile - Ultima modifica: 2022-04-05T17:03:28+02:00 da Marianna Capasso