HomeScenariManifatturiero nazionale: crescita stabile, nuove sfide all'orizzonte e addio a Transizione 5.0

Manifatturiero nazionale: crescita stabile, nuove sfide all’orizzonte e addio a Transizione 5.0

Il comparto manifatturiero nazionale mostra segnali di stabilità nei primi nove mesi del 2025, ma deve affrontare importanti sfide legate alla transizione digitale, alle risorse umane e all'impatto dei dazi internazionali. E, intanto, saluta definitivamente gli incentivi Transizione 5.0. Un confronto in occasione della manifestazione MECSPE Bari 2025.

Ti potrebbero interessare ⇢

Valeria Villani

Si conferma strategico per l'economia nazionale il comparto manifatturiero, con il suo indotto di circa 490.000 imprese attive nel Paese. I dati sull'andamento del settore mostrano segnali di tenuta: nei primi 9 mesi del 2025 il fatturato è risultato in aumento o stabile per 7 aziende su 10 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Circa 2 aziende su 3 (65%) procedono coerentemente con gli obiettivi prefissati per l'anno in corso. Tre aziende su 10 si dichiarano soddisfatte dell'andamento generale, mentre quasi 6 su 10 sono mediamente soddisfatte. 

È quanto emerge dall'Osservatorio MECSPE realizzato da Nomisma relativo al secondo quadrimestre 2025, presentato il 27 novembre al convegno di apertura della terza edizione di MECSPE Bari, in corso alla Fiera del Levante di Bari fino a sabato 29 novembre.

Efficienza, automazione e digitalizzazione

Il manifatturiero nazionale ha affrontato il 2025 con un approccio strategico centrato su tre pillar: efficienza, automazione e digitalizzazione. Secondo l’Osservatorio, gli investimenti in innovazione si concentrano prioritariamente su queste direttrici, seguite da personalizzazione, transizione energetica e sostenibilità.

Guardando al futuro, circa un quarto delle imprese afferma di avere fiducia nel mercato per il biennio 2026-2027, mentre più della metà esprime un livello di fiducia moderato.

Questa moderazione è dovuta soprattutto alle sfide percepite sulla fine del Piano Transizione 5.0, sull'impatto dei dazi e sulla persistente difficoltà nel reperire risorse umane adeguate.

Le risorse (umane) che ancora mancano

Tra le sfide più urgenti, quella delle risorse umane è in cima alla lista. Fra salari al ribasso e poco competitivi rispetto ad altre nazioni europee e un calo demografico persistente, il manifatturiero nazionale conferma la sua difficoltà nel trovare personale qualificato.

Il 40% delle aziende indica problemi di reperimento, e persistono criticità legate alle competenze (38%) e al costo del lavoro (28%).

Stiamo rafforzando politiche e strumenti regionali, per accompagnare il tessuto produttivo in un percorso di apertura internazionale e rafforzamento delle filiere strategiche. Regione Puglia sta vivendo un momento di forte evoluzione, in cui la trasformazione digitale, gli investimenti in innovazione e lo sviluppo delle competenze si intrecciano con la capacità dei territori di attrarre imprese e talenti.

Gianna Elisa Berlingerio, Direttora del Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia

La maturità digitale del manifatturiero nazionale

Sul fronte della digitalizzazione, invece, 6 aziende su 10 dichiarano di aver raggiunto un buon livello di maturità digitale. Un risultato coerente con gli obiettivi di innovazione e sostenibilità che il Piano Transizione 5.0 si proponeva di incentivare.

Questo percorso è sostenuto dalle competenze digitali interne: oltre 8 aziende su 10 si dichiarano molto, abbastanza o mediamente soddisfatte delle competenze del personale interno in ambito di innovazione tecnologica.

Proprio l'innovazione tecnologica si conferma la vera chiave per mantenere la competitività. E per le imprese manifatturiere italiane si apre una fase nuova in cui le competenze digitali assumono un ruolo centrale.

Robotica e automazione intelligente sono quelle maggiormente segnalata dalle imprese, con il 44%, seguite da programmazione e sviluppo di intelligenza artificiale e machine learning al 41%, analisi e gestione dei Big Data al 39%, mentre la cybersecurity industriale si attesta al 29%.​

Addio incentivi Transizione 5.0

Con la scadenza del 27 novembre 2025, però, si è chiusa definitivamente la possibilità per le imprese di presentare domanda di accesso al credito d'imposta Transizione 5.0.

Come dimostrato dall’Osservatorio MECSPE (dati Movimprese-Unioncamere, terzo trimestre 2025) nelle precedenti edizioni, gli incentivi hanno rappresentato una leva fondamentale. Sette imprenditori su 10 hanno realizzato investimenti che, senza queste agevolazioni fiscali, non avrebbero potuto sostenere.

Eppure, sul Piano Transizione 5.0 il giudizio delle imprese resta contrastante. Solo il 35% lo valuta positivamente o abbastanza positivamente, mentre circa la metà ritiene insufficienti le misure stanziate. Un dato significativo che evidenzia il ruolo cruciale degli strumenti di supporto pubblico per sostenere gli investimenti del settore. 

Vediamo aziende sempre più consapevoli, ma spesso frenate da carenza di competenze e investimenti. Il PNRR ha svolto un ruolo decisivo: molte imprese hanno accelerato digitalizzazione, automazione e capacità competitiva grazie a queste risorse. Sul fronte dei dati, invece, la maturità è ancora disomogenea. Il vero salto avverrà quando le imprese comprenderanno che gestire e proteggere il dato non è un esercizio tecnico, ma la base per adottare l’AI in modo diffuso e sicuro, liberando tutto il potenziale del manifatturiero meridionale.

Angelo Giuliana, Direttore Generale del Centro di Competenza Meditech

A queste preoccupazioni interne si aggiungono le incertezze sul fronte internazionale legate all'introduzione dei dazi. Quasi 6 imprese su 10 esprimono timori concreti e una quota analoga (58%) dichiara di aver già registrato impatti diretti sulla propria attività, spingendo molte aziende a rivedere strategie commerciali e filiere di approvvigionamento.

MEcspe Bari Manifatturiero Nazionale

Uno sguardo al futuro, tra ottimismo e cautela

Le aspettative per la fine dell'anno si dividono tra ottimismo e cautela. Pur dovendo fare i conti con incertezze di mercato e complessità strutturali, il manifatturiero nazionale continua a credere e investire nell'innovazione e nello sviluppo di competenze.

Questo è il mood emerso anche nel talk di apertura "Fabbriche del futuro: persone, tecnologie e territori per la nuova manifattura", durante il primo giorno di fiera a Bari. Il momento di confronto è stata l'occasione per ribadire il ruolo strategico di capitale umano, innovazione tecnologica e sviluppo territoriale nella trasformazione del manifatturiero nazionale.

MECSPE è una cornice ideale per analizzare la crescita del sistema aerospaziale pugliese, comprendere come tecnologia e innovazione siano stati i principali driver della crescita e come la manifattura aerospaziale e della difesa possa continuare a concorrere a dare il suo significativo contributo in termini di valore aggiunto.

Giuseppe Acierno, Presidente del Distretto Tecnologico Aerospaziale della Puglia

Manifatturiero nazionale: crescita stabile, nuove sfide all’orizzonte e addio a Transizione 5.0 - Ultima modifica: 2025-11-29T08:00:12+01:00 da Valeria Villani