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Macchine utensili, +10,5% di ordini nel primo trimestre 2012

L'associazione Ucimu rileva una crescita del 10,5% nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo nel 2011. La domanda estera è il traino principale

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Nel primo trimestre 2012 l'indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi e Cultura di impresa di Ucimu indica un incremento del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, per un valore assoluto pari a 124,7 (2005=100). A determinare questo trend positivo, ancora una volta, è la domanda estera: l'indice degli ordini esteri è infatti cresciuto del 12% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, per un valore assoluto pari a 158,9. Al contrario, l'indice degli ordinativi interni, 'cresciuti' dello 0,1% rispetto al primo trimestre del 2011, per un valore assoluto pari a 69,3, dimostra la debolezza del mercato domestico, la cui domanda appare ancora immobile.

Giancarlo Losma, presidente di Ucimu, ha commentato così l'andamento del primo trimestre: "Il persistere di questa condizione di blocco degli investimenti in tecnologia di produzione obbliga tutti noi a una attenta riflessione sul rischio di perdita di competitività del sistema industriale del paese a tutti i livelli della filiera produttiva. Il mancato aggiornamento degli impianti produttivi si ripercuote direttamente sui processi manifatturieri e quindi sugli stessi prodotti del made in Italy che rischiano di essere duramente attaccati dall'offerta estera. Il pericolo di arretramento del nostro sistema industriale è ancora più acuto se si considera che i concorrenti, molti dei quali apparsi di recente sullo scenario internazionale, continuano oggi a investire in macchinari avanzati, efficienti, ecocompatibili, rispondenti alle norme della sicurezza e del risparmio energetico, riducendo sempre più il gap di cui godeva l'industria italiana”.

Il presidente dell'associazione ha anche insistito sulla necessità che le istituzioni diano un segnale forte di sostegno alle imprese, per fermare il processo di ridimensionamento del tessuto manifatturiero del Paese. “Senza un preciso disegno di sviluppo industriale, l'attuale ridimensionamento del tessuto manifatturiero diverrà processo irreparabile portando con sé conseguenze disastrose per l'appartato economico e sociale del Paese. Per questo occorre che le autorità di governo diano un segnale forte di sostegno alle imprese, soprattutto a quelle medio piccole che, considerate nel complesso, rappresentano la maggiore fonte di occupazione. E' dunque il momento di evitare sperperi e spese inutili: le risorse, specie in momenti come l'attuale, devono essere indirizzate a progetti di crescita che agevolino la ripresa dell'attività industriale, vera vocazione del paese. Le imprese, non solo quelle del settore della macchina utensile, stanno lottando con i denti per mantenere le posizioni acquisite intensificando il business in quelle aree che maggiormente dimostrano vivacità. Non tutte però possono operare sul mercato internazionale; buona parte delle piccole realtà produttive sono costruite e organizzate per operare sul mercato domestico. A loro, da subito, deve essere rivolta l'attenzione delle autorità di governo affinché, in questo contesto così complesso, non si sentano abbandonate a loro stesse”.

Macchine utensili, +10,5% di ordini nel primo trimestre 2012 - Ultima modifica: 2012-05-03T12:00:07+02:00 da Valeria Villani