HomeScenariLa tecnologia per reagire efficacemente agli shock economici

La tecnologia per reagire efficacemente agli shock economici

Le imprese italiane hanno chiuso il 2022 con fatturati in crescita, ma il prossimo biennio sarà di stagnazione e forti differenze settoriali. Secondo il Cerved Industry Forecast

Leggi le riviste ⇢

Ti potrebbero interessare ⇢

Nicoletta Buora

“Il sistema produttivo ha tenuto, anche grazie al contenimento dei costi, ma ora è importante che si doti di strumenti e tecnologia adeguati per reagire efficacemente agli shock”. Lo dice Andrea Mignanelli, Ad di Cerved commentando il Cerved Industry Forecast, lo studio di Cerved che analizza l’evoluzione dei ricavi delle imprese italiane nel biennio 2023-24".

“Nel 2023 i settori meno performanti saranno elettromeccanica, informazione e comunicazione, agricoltura, mentre si avrà il rimbalzo di quelli colpiti più a lungo dal Covid, come il sistema moda; i risultati di servizi non finanziari e costruzioni dipenderanno molto dallo scenario incerto. Nel 2024 il fatturato sarà comunque più alto rispetto al 2021, ma con difficoltà per automotive e agricoltura; bene logistica e trasporti, forte esposizione dei settori energivori e più dipendenti dalle materie prime”.

Le principali evidenze del Cerved Industry Forecast

Il report evidenzia dati fortemente differenziati a livello settoriale per la diversa esposizione agli shock in corso: energia, inflazione, materie prime, tensioni geopolitiche.

Il modello di previsione è stato costruito considerando l’andamento di variabili microeconomiche, settoriali e macroeconomiche, sintetizzando la congiuntura in due possibili scenari: base, caratterizzato da sviluppi positivi verso la risoluzione del conflitto russo-ucraino, stabilizzazione dei prezzi di commodities ed energia e gestione efficiente dei fondi pubblici del PNRR; e pessimistico (worst), in cui si osserverebbero un’escalation del conflitto, persistente inflazione e difficoltà nell’implementazione dei piani del PNRR.

Andrea Mignanelli

“La variabilità così marcata delle prospettive - spiega Mignanelli, è legata alla grande incertezza sui possibili impatti di inflazione e rincari energetici. Nello scenario peggiore, l’inflazione si tradurrebbe in un’erosione più marcata del reddito e delle spese delle famiglie, con ricadute negative su turismo, ristorazione e altri servizi al consumo”.

“In maniera analoga, la persistenza dei rincari su energia e materie prime spingerebbe le aziende a proseguire il contenimento dei costi per i servizi.

In base alle stime effettuate da Cerved, nel 2022 i fatturati reali delle imprese sono cresciuti del 3,1%, un dato che a causa dell’inflazione è inferiore in maniera nettissima rispetto ai valori nominali (18,2%). La ripresa post-pandemica cesserà però nel 2023, con i ricavi previsti in forte decelerazione nello scenario base (+0,5%) e addirittura in contrazione dell’1,1% nello scenario pessimistico, che nei tre anni dal 2021 al 2024 vedrebbe una crescita del fatturato reale di solo il 2,1%.

Bene i trasporti, male l’elettromeccanica

Stando alle previsioni, nel 2023 il comparto che cresce maggiormente è quello dei mezzi di trasporto (+4% sul 2022 nello scenario base, +0,6% in quello worst), che beneficia di un forte rimbalzo dopo le perdite subite a causa dei rallentamenti della supply chain e della carenza dei chip

L’elettromeccanica è il comparto con le peggiori performance (-1,9% nello scenario base, -3,7% in quello worst), con difficoltà legate soprattutto al calo della domanda estera (Germania e USA), ma non se la cava bene neanche informazione e comunicazione (-0,4% e -2,9%), rallentato dalla frenata degli investimenti nel marketing pubblicitario e dalle tensioni geopolitiche e commerciali nell’ambito telecomunicazioni.

Nel 2024, i comparti che crescono maggiormente rispetto al 2021 nello scenario base sono i servizi non finanziari (+16,6%), il sistema moda (+13,3%) e la logistica e trasporti (+11,1%).

Le prestazioni peggiori riguardano invece le aziende agricole (-2,7% sul 2021 nel quadro base, -4,6% in quello worst), che risentono dell’aumento del costo di sementi, carburanti e fertilizzanti.

Energia e commodities: variabili critiche

Rispetto ai costo dell’energia, saranno in maggior sofferenza le imprese collegate al comparto della ceramica, industria particolarmente energivora, ma anche quelle della carta per usi grafici (-11,8% nel 2024 sul 2021 nello scenario worst), che risentono anche della grave crisi dell’editoria.

Un’ulteriore variabile critica riguarda i prezzi delle commodities. Nello scenario worst, quattro settori avrebbero una variazione negativa in doppia cifra: vendita di gas (-12,7%), imballaggi in metallo (-11,8%), accumulatori e batterie (-10,6%) e mangimi per animali (-11,1%), colpiti non solo dall’aumento del prezzo dei cereali, ma anche dal calo strutturale del consumo della carne rossa.

La tecnologia per reagire efficacemente agli shock economici - Ultima modifica: 2023-01-16T10:33:11+01:00 da Nicoletta Buora