Il 2025 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite come l'anno internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica. Non è una coincidenza.
A distanza di oltre un secolo dall’avventurosa nascita della meccanica quantistica (grazie al lavoro di geni della fisica come Plank, Einstein, de Broglie, Schrödinger) sta prendendo forma un’industria dall’enorme potenziale.
Parliamo di un comparto che entro 10 anni potrebbe raggiungere - secondo autorevoli stime - un giro di affari intorno ai 100 miliardi di dollari, e il doppio entro metà secolo.
Le tre tecnologie quantistiche protagoniste della quantum economy
La quantum economy si avvia a rivoluzionare la vita di persone e aziende. E se le fibre ottiche e i semiconduttori hanno trasformato industria e servizi, un impatto ancora maggiore avranno tre famiglie tecnologiche.
La prima riguarda le comunicazioni quantistiche, che consentiranno una trasmissione molto più sicura delle informazioni tramite una crittografia di nuova generazione. Seguono i sensori quantistici, per misurazioni ancora più precise e accurate.
Infine, i calcolatori quantistici, molto più potenti e veloci dei supercalcolatori (HPC) oggi in uso, che sono in grado di risolvere in un tempo estremamente esiguo (ore o addirittura minuti) problemi che a un normale supercomputer richiederebbero secoli, se non millenni, di lavoro.
È un mondo del tutto nuovo, che sfrutta le peculiarità della meccanica quantistica, come la sovrapposizione e l’entanglement.
Qualche esempio dell'impatto rivoluzionario delle tecnologie quantistiche
A beneficiare di tale rivoluzione, che si sta già dispiegando, saranno settori strategici per il manifatturiero come le telecomunicazioni, la mobilità, la creazione di nuovi materiali. La quantum economy aiuterà le aziende ad adattarsi a un mondo sempre più volatile, conferendo loro nuova resilienza ed efficienza.
Ad esempio, i sensori quantistici miglioreranno la qualità delle produzioni, e le capacità dei veicoli a guida autonoma, con un impatto reale su un’industria strategica per il manifatturiero, quella dell’automobile.
I calcolatori quantistici saranno cruciali per efficientare le attività in un grande stabilimento produttivo o in un polo della logistica. Ancora, le comunicazioni quantistiche potranno mettere in sicurezza le infrastrutture digitali delle fabbriche.
Il ruolo delle grandi potenze e dell'Italia nella quantum economy
Le grandi potenze (in testa Stati Uniti e Cina), così come medie potenze quali il Giappone e la Germania e le multinazionali ICT sono in prima linea nella corsa per la leadership nelle tecnologie quantistiche (QT, nell’acronimo in inglese). Esse peraltro sono legate a doppio filo all’altra grande sfida high-tech, quella dell’IA.
L’Italia ha un ruolo di rilievo nel panorama della quantum economy. Dopo la Germania e la Francia il nostro paese è uno dei pilastri dell’Europa delle QT, specie nella computazione. Si sta formando un ecosistema italiano dell’innovazione quantistica, che ha i suoi perni in alcuni centri e atenei, del centronord ma anche del sud.
Crescono anche le prime aziende, spesso spinoff universitari. E proprio per capire meglio cosa sta accadendo, la quarta (e ultima) tavola rotonda del Future Manufacturing Summit, in programma il 21 novembre presso il Polo Meccatronica di Rovereto, sarà dedicata alle tecnologie quantistiche.
Appuntamento con la quantum economy il 21 novembre al Future Manufacturing Summit di Rovereto
In occasione del Future Manufacturing Summit di Rovereto, il 21 novembre si terrà anche una tavola rotonda per parlare di Quantum Economy. Intitolata “Salti quantici per il manifatturiero con le QT”, la tavola rotonda sarà moderata da Gabriele Catania, analista e curatore dei temi del convegno, vedrà la partecipazione di importantissimi esperti:
- Lorenzo Pavesi, professore ordinario presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trento [tbc]
- Francesco Minardi, professore associato presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia “Augusto Righi” dell’Università degli Studi di Bologna
- Giuseppe Vallone, professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli Studi di Padova
- Gabriele Ferrari, professore ordinario presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento
- Tommaso Occhipinti, cofondatore e AD di QTI
A organizzare il Future Manufacturing Summit è l’acceleratore e investitore in startup manifatturiere Industrio Ventures con il supporto degli sponsor Trentino Sviluppo, Fondazione Caritro, Sparkasse-Cassa di Risparmio di Bolzano, Adacta Tax & Legal, Gallo & Partners, Risto3, e con la media partnership di Tecniche Nuove SpA.

